Galleria Internazionale d'Arte Moderna Ca' Pesaro
Venezia
via Santa Croce, 2076
041 721127 FAX
WEB
Bertozzi&Casoni
dal 5/6/2007 al 1/9/2007
10-18 (biglietteria 10-17), chiuso lunedì'

Segnalato da

Musei Civici Veneziani - Comunicazione e Ufficio Stampa



approfondimenti

Bertozzi & Casoni



 
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5/6/2007

Bertozzi&Casoni

Galleria Internazionale d'Arte Moderna Ca' Pesaro, Venezia

Tre grandi opere site specific concepite come un esperimento di illusa antimonumentalita': un potente orso su una base destinata a liquefarsi, una grande macchina che non produce nulla, il teschio di Pinocchio in oro con il lungo naso delle bugie dell'arte. Si tratta di lavori in ceramica, come sempre per il duo artistico, che mettono in atto uno spiazzante cortocircuito oggettuale.


comunicato stampa

Le bugie dell’arte

Tre vanitas monumentali compongono Le Bugie dell’Arte, un grande progetto espositivo che vede coinvolti il sodalizio artistico Gianpaolo Bertozzi/Stefano Casoni e i Musei Civici Veneziani, nella storica sede della Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro, in concomitanza con la 52. Biennale Arti Visive.

La mostra, visitabile con l’orario e il biglietto del Museo, consiste di tre grandi opere site specific concepite come un esperimento di illusa antimonumentalità: un potente orso su una base destinata a liquefarsi, una grande macchina che non produce nulla, il teschio di Pinocchio in oro con il lungo naso delle bugie dell’arte. Si tratta di lavori, come sempre per Bertozzi&Casoni in ceramica, che ben rappresentano il loro repertorio e immaginario figurativo: oggetti d’uso, porzioni di natura, rappresentazioni di animali tratti dalla realtà, oltre a fedeli riproposte di alcune “icone” dell’arte presentate preferibilmente sotto forma di scarti, rifiuti o in condizioni di degrado. Il tutto riprodotto in quel materiale ceramico eletto a loro principale linguaggio artistico, a cui affidano la propria missione estetica. Una prassi creativa che mette in atto uno spiazzante cortocircuito oggettuale disponibile a molteplici riletture.

Con questo progetto Bertozzi&Casoni si interrogano sul processo di decostruzione e negazione della monumentalità, oggettuale o concettuale, che costituisce una delle costanti delle espressioni artistiche contemporanee. Mentre si nega la monumentalità e le forme autorevoli in voga, si lavora per affermare le proprie con orgogliosa e autoritaria arroganza, come avviene in chi sorride e inconsapevolmente mostra anche i denti. Questo ambiguo doppio svela l’inconsapevole bugia dell’arte: bisogna che tutto cambi affinché nulla cambi, affermando così – paradossalmente– una ciclica universalità del percorso estetico. Gli strumenti e i linguaggi di questa nuova monumentalità appartengono a un inesauribile e collaudato repertorio che viene sottoposto a un processo di riappropriazione, riproduzione e reinterpretazione al fine di ricontestualizzarlo nella contemporaneità.

BERTOZZI&CASONI

Conosciutisi durante gli anni di formazione all’Istituto d’arte per la Ceramica di Faenza, Giampaolo Bertozzi (Borgo Tossignano, Bologna, 1957) e Stefano Dalmonte Casoni (Lugo di Romagna, Ravenna, 1961) decidono presto di lavorare assieme dando alla loro collaborazione una forma oggettiva, nel 1980, con la nascita della società in nome collettivo “Bertozzi & Casoni s.n.c.”, dove il logo aziendale diviene simbolo di una scelta. Il loro lavoro consiste in opere in ceramica, realizzate a mano in uno stile realistico e ricco di dettagli.

Nelle loro sculture allo stesso tempo ironiche e oscure, fatte di vassoi disordinati, resti di uova rotte, tazze di caffè mezze piene o rovesciate, mozziconi di sigarette e vecchi giornali imbrattati, i due artisti compongono delle immagini che creano un effetto spiazzante dove oggetti, comuni e meno comuni, che poco hanno a che vedere l’uno con l’altro, sembrano testimoniare l’inesorabile incontro dell’uomo moderno con la consunzione.

Lavorano con i più svariati materiali ceramici riprendendo la metodologia dell’industria dell’arte e coniugando tradizione e sperimentazione in un continuo e “contraddittorio” tentativo di andare oltre, di liberarsi dai conformismi e dagli stereotipi culturali legati alla ceramica e alle cosiddette arti applicate, attraverso una sempre più sofisticata e approfondita conoscenza del linguaggio che comprende anche tecniche e materiali.

Le opere sono modellate e dipinte in policromia attraverso processi tradizionali diffusi nel Rinascimento dai Della Robbia e successivamente recuperati nell’Arts & Crafts e nell’Art Nouveau, a cui si è unito l’utilizzo di altre tecniche ampiamente sviluppate dall’industria, dalla grafica e dalla Pop Art, come decalcomania e fotoceramica, che vengono introdotte nelle sculture ceramiche concorrendo a creare effetti iperreali, sottili citazioni ed inganni concettuali.

Tra tutte, l’indagine sui rifiuti, il loro maniacale e iperrealistico rifacimento in ceramica, diventa percorso di traduzione estetica, così come l’analitico studio su ogni tipologia di scarto che li porta ad approdare al più sofisticato dei rifiuti, quello culturale, vero e proprio prelievo da icone ormai assimilate e “digerite”, appartenenti alla storia dell’arte e del design, come la “Brillo box”, le lattine di “Merda d’artista” di Manzoni o il tavolino di Saarinen.

La ricerca artistica di Bertozzi&Casoni si traduce in prodotti che congiungono su un’asse sintagmatico il tempo passato e quello presente, facendo coesistere sullo stesso piano e con la medesima attenzione formale, tecniche, oggetti, temi e cliché in un sincretismo di spiazzante e in un’ironica naturalezza, dove l’esuberanza decorativa e la solenne finzione che contraddistinguono queste sculture fatte di resti umani, ossa, e rifiuti comuni, si trasformano in dissacranti memento mori e eclettiche vanitas postmoderne.

Musei Civici Veneziani, Servizio Marketing, Comunicazione e Ufficio Stampa: Monica da Cortà Fumei, Riccardo Bon, Piero Calore, Silvia Negretti, Alessandro Paolinelli, Sofia Rinaldi tel.++39 0412747607/08/14/18 fax /04; mkt.musei@comune.venezia.it; pressmusei@comune.venezia.it

Vernice stampa 6 giugno dalle 10 alle 18. La vernice continua anche il 7 e l'8 giugno, con lo stesso orario

Inaugurazione: 6 giugno, ore 18

Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro
Santa Croce 2076 - Venezia
Orario: 10/18 (biglietteria 10/17), chiuso lunedì
Ingresso con il biglietto del museo: intero 5,50 euro, ridotto 3,00 euro: ragazzi U.E. da 6 a 14 anni; accompagnatori (max. 2) di gruppi di ragazzi, studenti* U.E. dai 15 ai 29 anni; accompagnatori (max. 2) di gruppi di studenti; cittadini U.E. ultrasessantacinquenni; personale* del Ministero per i Beni e le Attività Culturali; titolari di Carta Rolling Venice, gratuito: residenti nel Comune di Venezia; bambini 0/5 anni; portatori di handicap con accompagnatore; guide autorizzate; interpreti turistici* che accompagnino gruppi; capigruppo (gruppi di almeno 21 persone previa prenotazione); membri I.C.O.M *è richiesto un documento.

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