Kosuth ha cosi' descritto il suo lavoro Il Linguaggio dell'Equilibrio: "L'opera si confronta con la storia socioculturale dell'evoluzione del linguaggio stesso, indagando sul modo in cui la storia di una parola puo' rivelare i suoi legami con realta' culturali e sociali quantomai distinte e scollegate." L'installazione e' integrata in 4 differenti siti architettonici. A cura di Adelina von Furstenberg.
A cura di / Curated by Adelina von Fürstenberg
52nd International Art Exhibition, La Biennale di Venezia Collateral Event
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"Il Linguaggio dell’Equilibrio"
Joseph Kosuth all’Isola di San Lazzaro a Venezia
di Adelina von Fürstenberg
Gli influssi dell’opera di Joseph Kosuth si possono osservare nella presente Biennale, così come all’attuale Documenta,
quali risultati del processo messo in moto dal suo lavoro. Kosuth è un personaggio importante nella ridefinizione
dell’oggetto artistico realizzata tra gli anni sessanta e settanta. L’arte concettuale, un movimento a lui strettamente
associato, mette in discussione la pratica, le forme e i presupposti tradizionali dell’arte. A questo scopo, Kosuth è stato tra i primi a creare installazioni e a impiegare strategie di appropriazione, testi, fotografie e mezzi d’informazione pubblica. L’approccio ormai noto come ‘critica istituzionale’ è nato con il suo lavoro: per Kosuth, l’arte è un processo interrogativo di per sé, associato a una riconsiderazione di tutti gli aspetti dell’ attività artistica, dal ruolo significativo degli oggetti inseriti nel contesto dell’arte ai tipi di significato generati dall’esposizione stessa. Di fatto, ne Il Linguaggio dell’Equilibrio, la vasta installazione realizzata sull’isola di San Lazzaro, entra in gioco il contesto totale dell’arte, il modo in cui l’arte produce significato ed è influenzata a sua volta dal mondo. Per Joseph Kosuth, il ‘visivo’non è che una parte di una struttura complessa che produce significato nell’ambito dell’arte, di cui non è però un fondamento.
L’installazione è una componente cruciale della pratica di Joseph Kosuth fin dagli anni sessanta, a partire dalla sua serie di installazioni di piccola scala del 1965, come One and Three Chairs, esposta alla mostra Information del Museum of Modern Art nel 1970, o la Information Room presentata all’esposizione Conceptual Art and Conceptual Aspects del New York Cultural Center nello stesso anno. Da quel momento, le installazioni di Kosuth si sono avvalse di interni come di esterni architettonici e sono state sia permanenti che temporanee. Tra le sedi museali internazionali delle sue installazioni si possono ricordare il Museo di Capodimonte di Napoli, il Sigmund Freud Museum di Vienna, la Wiener Sezession, ilBrooklyn Museum di New York, il Van Abbemuseum di Eindhoven, Villa Medici a Roma, l’Irish Museum of Modern Art di Dublino, la Schirn Kunsthalle di Francoforte e il Chiba Museum in Giappone. Tra le città che ospitano le sue installazioni esterne permanenti vi sono Francoforte, Lione, Yokohama, Amsterdam, Lipsia, Bruxelles, Berlino, Torino, Sapporo, Denver, Londra, Hannover, Tokyo e Venezia.
Joseph Kosuth ha così descritto il suo lavoro Il Linguaggio dell’Equilibrio realizzato per il Monastero Armeno Mekhitarista di San Lazzaro a Venezia: ‘Questo progetto, in neon giallo, ha per base il linguaggio stesso. Si tratta di un’opera che riflette tanto sulla sua stessa costruzione quanto sulla storia e la cultura della propria sede. Questo lavoro si avvale di parole della lingua armena, italiana e inglese. Qui il linguaggio è usato come significante della storia del progetto dell’ordine mekitarista. Il neon giallo è stato scelto per la carica simbolica attribuita a questo colore all’epoca della fondazione del monastero come significato di ‘virtù, intelletto, considerazione e maestà’ (Böckler 1688). I due elementi portanti dell’opera, basati sulla parola ‘acqua’, sono composti da parole cui si è giunti in considerazione della loro storia e del loro uso. Un aspetto di questa installazione indica proprio questo rapporto. L’altra parte rispecchia il ruolo di queste parole nell’Haygazian Pararan, il dizionario armeno (1749) scritto dall’abate Mekhitar, il fondatore dell’ordine. La struttura di questa installazione consiste di due elementi, integrati in quattro differenti siti architettonici: il campanile, il muro nord occidentale, il promontorio, l’osservatorio. Oltre a rispecchiare l’eterogeneità dell’architettura isolana, queste sedi articolano anche la storia e la cultura dell’isola. L’opera si confronta con la storia socioculturale dell’evoluzione del linguaggio stesso, indagando sul modo in cui la storia di una parola può rivelare i suoi legami con realtà culturali e sociali quantomai distinte e scollegate. È soltanto nel presente, nel momento in cui una parola viene utilizzata, così come lo è con un’opera d’arte nel momento della sua percezione, che tutto ciò che il presente comprende trova la sua collocazione nel processo di produzione del significato. Nella presente opera, la lingua diventa un’allegoria e un risultato concreto di tutto ciò di cui vorrebbe parlare’.
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Inaugurazione: mercoledì 6 giugno dalle 18.30 alle 21.30
Conferenza stampa: 8 giugno, ore 17,30 Teatro Piccolo Arsenale, Calle della Tana 2168/B, Venezia
Monastero Mekhitarista
San Lazzaro degli Armeni - Venezia
Orario: tutti i giorni dalle 15.00 alle 17.00
Vaporetto n. 20 da San Zaccaria, ore 18.30, 19.50 e 20.30
Durante l’anteprima dell’inaugurazione della Biennale (7, 8 e 9 giugno) sarà organizzato un servizio di navetta dai Giardini all’Isola di San Lazzaro. Throughout the Biennale preview opening (June 7, 8 and 9) a boat service will be available from Giardini to the Island of San Lazzaro.
A project by ART for The World, Geneva - Milan, NGO associated with the United Nations Department of Public Information In collaboration with Hangar Bicocca Spazio d’Arte Contemporanea, Milan. Courtesy Galerie Gmurzynska, Zug and Zürich
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The Language of Equilibrium
52nd International Art Exhibition, La Biennale di Venezia Collateral Event
The Island of San Lazzaro degli Armeni is the location for a project by Joseph Kosuth, entitled The Language of Equilibrium, collateral event of the 52nd International Art Exhibition, La Biennale di Venezia. At the invitation of Adelina von Fürstenberg, the founder of ART for The World, Joseph Kosuth has intervened on different parts of the island, along the external perimeter wall to the observatory, from the promontory to the bell tower. The Language of Equilibrium is a project by ART for The World, a Non-governmental Organization (NGO) associated with the United Nations Department of Public Information (UNDPI), based in Geneva and Milan, in collaboration with Hangar Bicocca, Spazio d’Arte Contemporanea, Milan. Joseph Kosuth has described the project as follows: ‘This project, in yellow neon, has as its basis language itself. It is a work which is both a reflection on its own construction as well as on the history and culture of its location. This work is comprised of words from the Armenian, Italian and English language. Language here is used as a signifier of the history of the project of the Mekhitarian Order. Yellow neon is chosen for this work because of the symbolic understanding of yellow at the time of the founding of the monastery as meaning ‘virtue, intellect, esteem and majesty’ (Böckler, 1688). The two supportive components of the work are comprised of words arrived at through a view of their history and use. One aspect of this installation shows this relationship. The other part reflects the role of these words in the ‘Haygazian Pararan’, or Armenian Dictionary (1749) compiled by Abbot Mekhitar, founder of the Order.
The structure of this installation has two elements, which are integrated on four diverse architectural locations: the bell tower, the northwest wall, the low octangular water tower, and the observatory. These four locations reflect both the diversity of the island’s architecture as well as articulating its history and culture. The work engages the cultural and social history of the evolution of language itself, how the history of a word shows its ties to cultures and social realities quite distinct and disconnected. It is only in the present when a word is used, as it is with a work of art being experienced, that all that which comprimises the present finds its location in the process of making meaning. Here, in this work, language becomes both an allegory and an actual result of all of which it should want to speak.’
The island of San Lazzaro is the headquarters of the Mekhitarian Order, founded in Constantinople in the first years of the 18th Century by the Abbot Mekhitar of Sebaste, who settled together with his monks on the island in 1717 after escaping persecution. Mekhitar understood the implicit potential of the written word for the preservation of Armenian culture threatened by the vicissitudes of history. The monastery therefore not only has a rich library, consisting of over 140,000 volumes, but until 1993 it also contained an active printing office capable of publishing texts in thirty-six languages, making San Lazzaro a global reference point for Eastern and in particular Armenian culture. It is thanks to this printing office that the first translation of the Bible into Armenian was made, including a guide to grammar and a dictionary of classical Armenian. These books are archived in the library along with 4,500 precious manuscripts, including many illuminated works by Armenian miniaturists and by the Greek and Syrian holy fathers.
Biography Joseph Kosuth
Joseph Kosuth is one of the pioneers of Conceptual art and installation art, initiating language based works and appropriation strategies in the 1960s. His work has consistently explored the production and role of language and meaning within art. His more than forty year inquiry into the relation of language to art has taken the form of installations, museum exhibitions, public commissions and publications throughout Europe, the Americas and Asia, including five Documenta(s) and four Venice Biennale(s), one of which was presented in the Hungarian Pavilion (1993). Awards include the Brandeis Award, 1990, Frederick Weisman Award, 1991, the Menzione d’Onore at the Venice Biennale, 1993, and the Chevalier de l’ordre des Arts et des Lettres from the French government in 1993. He received a Cassandra Foundation Grant in 1968. In June 1999, a 3.00 franc postage stamp was issued by the French Government in honor of his work in Figeac. In February 2001, he received the Laura Honoris Causa, doctorate in Philosophy and Letters from the University of Bologna.
In 2001 his novel ‘Purloined’ was published by Salon Verlag. In October 2003, he received the Austrian Republic’s highest honor for accomplishments in science and culture, the Decoration of Honor in Gold for Services to the Republic of Austria. Born in Toledo, Ohio, January 31, 1945. Educated at the Cleveland Institute of Art, 1963-64; The School of Visual Arts, New York City, 1965-67; The New School for Social Research, New York City (anthropology and philosophy), 1971-72. Faculty, Department of Fine Art, The School of Visual Arts, New York City, 1967-1985; Professor at the Hochschule für Bildende Künste, Hamburg, 1988-90; Staatliche Akademie der Bildende Künste, Stuttgart, 1991-1997; and the Kunstakademie Munich, 2001-2006. Currently Professor at Istituto Universitario di Architettura, Venice, Italy. Has functioned as visiting professor and guest lecturer at various universities and institutions for nearly thirty years, some of which include: Yale University, Cornell University, New York University, Duke University, UCLA, Cal Arts, Cooper Union, Pratt Institute, The Museum of Modern Art, New York, Art Institute of Chicago, Royal Academy, Copenhagen, Ashmoleon Museum, Oxford University, University of Rome, Berlin Kunstakademie, Royal College of Art, London, Glasgow School of Art, The Hayward Gallery, London, The Sorbonne, Paris, The Sigmund Freud Museum, Vienna. He lives in Rome and New York City.
A project by ART for The World, Geneva - Milan, NGO associated with the United Nations Department of Public Information. In collaboration with Hangar Bicocca Spazio d’Arte Contemporanea, Milan. Courtesy Galerie Gmurzynska, Zug and Zürich
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Press Conference: June 8, 5.30 p.m., Teatro Piccolo Arsenale, Calle della Tana 2168/B, Venice
Opening: Wednesday June 6 from 6.30 pm to 9.30 pm
Public opening hours of the Monastic Headquarters of the Mekhitarian Order: every day from 3:00 p.m. to 5:00 p.m. How to reach the Island of San Lazzaro: Vaporetto n. 20 from San Zaccaria, h 18.30, 19.50 and 20.30