Emilio Vedova
Marina Abramovic
Vito Acconci
Joseph Beuys
Pierpaolo Calzolari
Rebecca Horn
Ketty La Rocca
Arnulf Rainer
Luca Massimo Barbero
Chiara Bertola
Angela Vettese
Negli spazi restaurati della Torre sono esposte una scelta di opere appartenenti ad alcuni suoi celebri cicli degli anni 70-80: ...cosidetti carnevali..., Plurimi-Binari, Frammenti e schegge, Arbitri...; una parte delle opere sono inedite. Alla Collezione Guggenheim Presentazione del libro 'Vedova. Monotypes'. Nel rinnovato Padiglione Venezia ai Giardini e' esposta l'imponente opera Senza Titolo (Als ob), simbolo della maturita' espressiva del suo linguaggio e contemporaneamente Leone d'oro alla carriera (1997), inoltre 6 grandi opere inedite create da Georg Baselitz in dialogo con Vedova.
Tre omaggi
Emilio Vedova, che ancora in vita aveva accettato con entusiasmo la proposta della Città di Venezia di inaugurare una piccola personale a Sant'Erasmo, espone negli spazi restaurati della Torre Massimiliana una scelta di opere appartenenti ad alcuni suoi celebri cicli degli anni ’70-’80:…cosidetti carnevali…, Plurimi-Binari, Frammenti e schegge, Arbitri…. I Plurimi-Binari del ciclo Lacerazione III 1977-1978 e una parte dei …cosidetti carnevali…1977-1983 sono esposti per la prima volta e quindi assolutamente inediti.
Organizzazione: Istituzione “Parco della Laguna” – Comune di Venezia
9 giugno ore 11.30
Torre Massimiliana
Isola di Sant'Erasmo
dal 9 giugno al 30 settembre
da mercoledì a domenica 10.30/18.30
---contemporaneamente
Vedova. Monotypes
Collezione Peggy Guggenheim
Dorsoduro 701, ore 12
Presentazione del libro Vedova. Monotypes e dell'omaggio che la Collezione dedica al Maestro con una selezione dei suoi ultimi monotipi.
----e naturalmente
Padiglione Venezia, Giardini della Biennale, Venezia
OMAGGIO A EMILIO VEDOVA
DIALOGO CON GEORG BASELITZ
Uno sguardo internazionale dall’Archivio Storico della Biennale: Marina Abramovic, Vito Acconci, Joseph Beuys, Pierpaolo Calzolari, Rebecca Horn, Ketty La Rocca, Arnulf Rainer
Il Padiglione Venezia della Biennale è oggi al centro di un progetto culturale promosso dalla Regione del Veneto, dalla Provincia di Venezia e dal Comune di Venezia con l’intento di restituire questo spazio espositivo alla cultura veneta in un’ottica internazionale. La dimensione concettuale che è alla base della Biennale – sede storica di incontro tra idee, persone, linguaggi che si confrontano oltre i confini geografici della regione – rappresenta in tal senso il terreno più consono per proporre una sfida interessante: mettere in relazione artisti veneti e artisti internazionali con la specificità di questa città: forma urbana unica nel suo genere, in equilibrio dai tempi della Serenissima tra la dimensione tutta locale della sua vita quotidiana, popolare e insieme raffinata, e l’affacciarsi ai mercati internazionali d’oltre Adriatico, in armonia sapiente tra tradizione dell’artigianato, civiltà eccellente delle arti e modernità tecnologica.
A esemplificare la forza centrifuga e, nel contempo, catalizzatrice che è sottesa al progetto culturale targato “Padiglione Venezia”, sono stati chiamati tre curatori: Luca Massimo Barbero, Chiara Bertola e Angela Vettese, rispettivamente designati da Provincia, Regione del Veneto e Comune di Venezia, individuati in ragione dei loro ruoli presso tre delle istituzioni per l’arte contemporanea più attive a Venezia: la Peggy Guggenheim Collection, la Fondazione Querini Stampalia e la Fondazione Bevilacqua La Masa.
La riapertura del Padiglione Venezia è stata considerata, dunque, in un’ottica che non sia solo di ripristino di uno spazio storico ma anche di un’idea di prospettiva e di opportunità per i linguaggi dell’arte contemporanea futura. Una riapertura alle ricerche giovani che potranno avere in questo spazio un punto di riferimento e visibilità non solo per le arti visive ma per ogni settore della Biennale.
Nume tutelare per l’avvio di questo progetto è Emilio Vedova. Scomparso da meno di un anno, è stato anzitutto l’artista che ha impregnato di sé in modo indelebile l’Accademia di Belle Arti di Venezia influenzando generazioni intere di studenti; nello stesso tempo, costantemente invitato ad esporre alla Biennale, ha potuto far da tramite tra l’humus veneziano e il contesto mondiale della rassegna. Vedova, con la sua straordinaria energia sia fisica sia mentale, seppe essere il centro di un sistema di relazioni che aiutò a mantenere Venezia al centro del dibattito internazionale.
A emblema di questo continuativo rapporto con la Biennale, grazie alla fondamentale collaborazione della Fondazione “Emilio e Anna Bianca Vedova” si è scelta unicamente l’imponente opera Senza Titolo (Als ob) simbolo della maturità espressiva del suo linguaggio e contemporaneamente Leone d’oro alla carriera (1997) per la mostra che sarà allestita al Padiglione Venezia dal 10 giugno al 21 novembre.
Il principio ispiratore che informa il progetto culturale sotteso al “Padiglione Venezia” è quello del dialogo inteso come uno scambio vivificante di pensieri, come un incontro di persone che condividono – anche se distanti nel tempo e nello spazio fisico – le medesime poetiche espressive, gli stessi orientamenti di ricerca creativa, lo stesso coraggio di mettersi al centro di relazioni concettuali internazionali.
In questa prospettiva, si presenta lo straordinario omaggio creato da Georg Baselitz, presenta sei grandi opere inedite pensate dall’artista tedesco appositamente per questo Dialogo con il Maestro. Tali opere si collocheranno quasi come un abbraccio ideale attorno al grande disco di Vedova, come a voler esplicitare anche fisicamente quella solidarietà intellettuale che legò i due artisti nel tempo tra Berlino e Venezia e che Baselitz ha voluto ricordare per questa esposizione. Baselitz, apre così – con questi suoi simbolici “teleri” di tre metri per due e mezzo, eseguiti nella quasi totalità del bianconero – un dialogo intimo con Vedova ma al tempo stesso è emblema di un ambito internazionale che non mancherà di coinvolgere il pubblico e di segnare l’atmosfera del Padiglione segnalandolo come Nuovo Luogo per le arti contemporanee.
In questo intreccio di relazioni, che rimandano al fermento culturale di dimensione internazionale proprio della Biennale, si colloca la presentazione di alcuni video – gentilmente messi a disposizione dall’ASAC – che restituiranno interviste e perfomance di artisti che hanno preso parte all’ambiente culturale della Biennale degli anni ’70: Marina Abramovic, Vito Acconci, Joseph Beuys, Pierpaolo Calzolari, Rebecca Horn, Ketty La Rocca, Arnulf Rainer, solo per citarne alcuni. Un momento di grande originalità in questa sezione, sarà rappresentato da due momenti sempre video dedicati a Vedova di cui un suo raro inedito “girato” in Super8 di oltre sessanta minuti, affascinante Diario di Viaggio americano dove le immagini sono pensate in ritmo come attraverso griglie di segni e colori straordinari.
L’omaggio che viene presentato al Padiglione Venezia assume da una parte il carattere di memoria, in concomitanza con altri momenti celebrativi previsti in città e in attesa delle retrospettive che si terranno a Roma (ottobre 2007) e a Berlino (2008), e, nello stesso tempo, di riflessione sull’arte presente nel contesto internazionale della Biennale delle Arti Visive.
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Periodo 10 giugno 21 novembre
Promotori Regione del Veneto, Provincia di Venezia, Comune di Venezia
Informazioni al pubblico
La Biennale - Ufficio Promozione Pubblico
Tel. 041 5218828 Fax 041 5218825
Inaugurazione Venerdì 8 giugno ore 18.00
Padiglione Venezia
Giardini della Biennale - Venezia
Orario di apertura 10.00 – 18.00, chiuso il lunedì (escluso lunedì 11 giugno)