Kursaal Tonnara Bordonaro
Palermo
Via Bordonaro, 9
091 6372267
WEB
Ve(n)desi
dal 8/6/2007 al 29/6/2007
WEB
Segnalato da

Francesco Calabria




 
calendario eventi  :: 




8/6/2007

Ve(n)desi

Kursaal Tonnara Bordonaro, Palermo

La mostra/mercato raccoglie 26 artisti siciliani. Arti visive, pittura, fotografia, videoarte, scultura, sonorizzazioni e percorsi sensoriali eterogenei. Tra i temi affrontai: la femminilita' e la geografia del corpo, la ricerca delle origini e il rapporto uomo/natura.


comunicato stampa

Mostra collettiva autoprodotta

"Mi piace riuscire a coinvolgere persone che non si interessano all'arte. Mi da l'impressione che abbia più a che fare con la vita."

"Ho sempre dubitato di tutto nella mia vita, ma non dell'arte. Adoro gli oggetti, adoro il colore, adoro le immagini. L'arte è la mia cosa. E' la struttura di ciò che sono. Non puoi dire che non esiste. Perchè se lo fai, non esisto neanch'io."
(Damien Hirst, Manuale per giovani artisti, Postmedia books)

La mostra Collettiva VE(N)DESI vuole dimostrare che è possibile organizzare una mostra interessante e ben prodotta grazie all’impegno, alla professionalità, alla volontà e alla determinazione di un gruppo di persone che vogliono mettere a disposizione del pubblico il proprio lavoro e le proprie ricerche. Vogliamo dimostrare che e’ possibile per gli artisti autoprodursi un catalogo di 84 pagine, in 500 copie, formato 21x23, quadricromia, carta patinata, con 65 euro a testa e con l’aiuto di alcuni sponsor promuovere l’evento in maniera interessante.

Vogliamo dimostrare che è possibile unire le forze per un obiettivo comune. Vogliamo dimostrare che è possibile fare tutto questo in poco più di due mesi. Quello che mi ha spinto a imbarcarmi in questa avventura è l’entusiasmo e la passione per l’arte e l’esperienza maturata in questo campo. L’amore per la ricerca e la scoperta ha fatto il resto. La necessità che sentivo impellente è quella di dare visibilità e riconoscimento collettivo ad artisti che seriamente lavorano giorno dopo giorno sul territorio. Penso di poter dimostrare agli artisti che mi hanno dato fiducia che la promozione di un gruppo, almeno all’inizio, è più semplice della promozione dei singoli.

Nonostante i tempi ridotti, condizionati dalla ricerca di uno spazio disponibile ad accoglierci e dal budget modesto, vorrei sottoporvi questo progetto, che risulta valido e apprezzabile. L’idea curatoriale è molto semplice e tedesca nella sua impostazione: raccogliere le ultime ricerche di un gruppo selezionato di giovani artisti che possano rappresentare le leve più interessanti del panorama artistico locale. L’età degli artisti va dai 22 ai 35 anni, ma l’attenzione è concentrata soprattutto su artisti giovani e giovanissimi. Perché scoprire nuovi talenti e dare loro la possibilità di avere un’ottima promozione è il motivo per cui mi occupo d’arte contemporanea. E’ stata una sfida e sono contenta di poter dire che con questa mostra ho raggiunto il mio obiettivo.

COLLETTIVA VE(N)DESI

Ventisei artisti in mostra con lavori inediti, un panorama eterogeneo che spazia tra pittura, fotografia, scultura e videoarte. Un’occasione unica per aggiornarsi sulle ultime tendenze artistiche locali.

Susy Caramazza, Carlo Cislaghi, Alessandro Clemenza , Coopcapo, Gaetano Costa, Valeria Ferrante, Valeria Fici, Michela Forte, Roberto Fontana, Irene Majo Garigliano, Alessandra La Mantia, Francesco Lo Iacono, Fabio Marabello, Filippo Messina, Giovanna Minagro, Ignazio Mortellaro, Marco Pampillonia, Vincenzo Pandolfo, Lorenzo Pasqua, Virginia Rizzo, Lilian Russo, Simona Scaduto, Emauele Sireci, Marta Tagliavia, Francesco Teriaca, Fabio Zammito.

Artisti di origine palermitana, alcuni dei quali vivono e lavorano all’estero o nel “continente”,(Alessandro Clemenza – Parigi, Emanuele Sireci – Parma, Gaetano Costa – Spagna, Irene Garigliano- Roma) e altri che hanno già da tempo contatti con galleristi e collezionisti nel Centro e Nord Italia (Carlo Cislaghi, Michela Forte, Roberto Fontana, Lilian Russo, Simona Scaduto, Marta Tagliavia) incotrano giovani nuove scoperte della scena locale.

Tutti questi artisti si daranno appuntamento al Kursaal Tonnara Bordonaro per dialogare, mettersi a confronto e contribuire a creare quel clima di ricerca e scambio, tipico di ogni situazione fertile, creativa e ricca di stimoli.
L'idea per il titolo della mostra è partita dalla grafica dei cartelli verdi VENDESI, che si trovano così spesso a Palermo fuori dalle case. L’idea gioca sul rapporto mercato immobiliare (molto florido a Palermo) e mercato artistico, per cercare di far capire al collezionismo locale, almeno attraverso il titolo della mostra, che le opere d'arte sono da comprare oltre che da fruire; che l’artista vive del suo lavoro e il suo lavoro spazia dalla capacità di vedere, esprimere, creare, dall’essere coscienza collettiva della società, prima ancora che di se stesso, a sperimentare attraverso nuovi media, per offrire un prodotto fatto di verità, bellezza, poesia, un segno tangibile e allo stesso tempo intangibile della sua creatività.

E’ stato sette anni fa quando finalmente ho capito quali fossero le caratteristiche salienti e imprescindibili di un opera d’arte. Un’opera d’arte deve essere: personale e collettiva, originale e universale, deve parlare di verità personali o sociali e deve trasmettere quel senso di magia che rende speciale e da senso alla visione del mondo che ogni artista vuole esprimere. Indipendentemente dal mezzo utilizzato. Se poi parliamo di scelte linguistiche vale allora la pena citare il famoso motto di McLuhan “Il medium è il messaggio”.

Herbert Marshall McLuhan (Edmonton, Alberta 1911 – Toronto 1980) sociologo canadese salito alla ribalta negli anni ’70, ha rivoluzionato il modo di porsi di fronte a qualsiasi tipo di messaggio e di volontà comunicativa. Le sue ricerche toccano la semiotica e la storia dell’arte, la politica e i tutti modelli comunicativi in generale. La fama di Marshall McLuhan è legata alla sua interpretazione visionaria degli effetti prodotti dalla comunicazione sia sulla società nel suo complesso, sia sui comportamenti dei singoli.

La sua riflessione ruota intorno all'ipotesi secondo la quale è il mezzo tecnologico che determina i caratteri strutturali della comunicazione e che produce effetti pervasivi sull'immaginario collettivo, indipendentemente dai contenuti dell'informazione veicolata. Di qui, la sua celebre tesi secondo cui "il mezzo è il messaggio”.
Per immaginario collettivo si intende un insieme di simboli e concetti presenti nella memoria e nell'immaginazione di una molteplicità di individui, facenti parte di una certa comunità. La consapevolezza, da parte di tutti questi individui, di condividere questi simboli rafforza il senso di appartenenza alla comunità stessa. Spesso queste rappresentazioni fantastiche della realtà arrivano a trascendere dalle circostanze che le hanno prodotte nel mondo reale e arrivano ad acquistare la forza e la suggestione del mito, diventando le icone di un'intera fase della storia di un popolo.

É significativo notare come la visione di queste "entità immaginarie" sia spesso di tipo "trasversale", nel senso che esse sono percepite ed accettate come patrimonio comune, indipendentemente dagli orientamenti religiosi, politici e culturali degli individui che fanno parte della comunità. Un ruolo sempre più importante nella formazione e nella rielaborazione dell'immaginario collettivo è svolto dai moderni mezzi di comunicazione di massa, che rendono accessibili su scala planetaria le informazioni e le immagini. Di conseguenza le dimensioni delle comunità che possono condividere un comune patrimonio simbolico diventano sempre più vaste, ed al concetto di "popolo" si sostituisce gradualmente quello di villaggio globale.

Per questi motivi non pare assurdo trovare all’interno di una mostra a Palermo l’ opera di Carlo Cislaghi che con l’installazione video “Everywere” riflette sulla società del Grande Fratello (quella indicata visionariamente da George Orwell in “1984”) e sulla limitazione della libertà del singolo a favore del controllo della massa. Sono meccanismi sociali e immaginativi questi, che travalicano i confini geografici, in un mondo sempre più globalizzato e dominato dai mezzi di comunicazione, che plagiano e controllano le nostre opinioni, prima ancora che le nostre azioni.

E‘ sembrato quindi imprescindibile in questa mostra effettuare una scelta il più possibile varia, presentando diversi mezzi artistici: pittura, fotografia, scultura, videoarte. Il mezzo della fotografia risulta predominante sugli altri perché è un medium espressivo particolarmente privilegiato sia storicamente che localmente dagli artisti incontrati durante la mia ricerca. La mostra volutamente non presenta un tema specifico. Mi sono limitata a fare un’indagine sulle ricerche artistiche locali, chiedere ad ogni artista di sottopormi le ultime opere inedite e selezionarle insieme a loro in base alla pregnanza di significati e all’originalità delle scelte linguistiche. Questa operazione mi ha permesso di immergermi nel lavoro, negli studi e nella vita degli artisti incontrati.
I testi critici sono scritti di volta in volta da studiosi, professori dell’Accademia e specialisti che conoscono e frequentano il lavoro dei singoli artisti. I temi e il senso complessivo della mostra emergono da soli, in maniera eterogenea, naturale e completa, scevra di forzature.

Alcuni temi che sono emersi dalle ricerche dei singoli artisti sono:

la femminilità e la geografia del corpo (Simona Scaduto, Michela Forte, Susy Caramazza)
la vecchiaia e il rapporto con la morte (Giovanna Minagro)
la faticosa ricerca dell'artista (Lorenzo pasqua, Francesco Teriaca)
la società del Grande Fratello e della limitazione della privacy (Carlo Cislaghi)
la ricerca delle origini e il rapporto uomo –natura (Emanuele Sireci)
l'amore in vendita (Alessandro Clemenza)
il rapporto cibo e corpo (Marco Pampillonia)
L’incomunicabilità e l’assenza (Francesco Lo Iacono)
la speculazione edilizia (Filippo Messina)
la città e la riappropiazione del territorio (Fabio Zammito e Valeria Ferrante)

in una varietà di linguaggi che può incontrate i gusti più disparati del pubblico.

La collettiva non è il tentativo di dimostrare l'esistenza di un gruppo artistico specifico, ne' di affermare quali siano i soli rappresentanti della realtà artistica palermitana, ma quello di esprimere l'esistenza di un contesto fertile che caratterizza il territorio. L'idea è quella di uno scorcio sull'esistente. La qualità della mostra sta nella scelta degli artisti e delle opere, tutte inedite.

VE(N)DESI
Un progetto itinerante, un percorso di aggregazione e riconoscimento

Perché una mostra itinerante?
Tutti i gruppi di appartenenza, come ben sappiamo, hanno senso solo se messi a confronto con altri gruppi. Per questo è fondamentale che le opere di questa collettiva di artisti vengano esportate e confrontate con altre realtà, con le ricerche che si svolgono altrove. Sono convinta del fatto che non siano gli artisti a doversi trasferire, se non alcuni, per non incrementare l’impoverimento territoriale e l’emigrazione di talenti che è già ben visibile in Italia in molti settori.

Sono le opere che devono viaggiare, in cerca di mercati più floridi e attenti, visto che quello palermitano è ancora acerbo. Quindi l’operazione deve essere duplice: da una parte sensibilizzare il mercato locale e il pubblico con mostre in loco, e dall’altra parte portare le mostre e le opere fuori dall’Isola: a Roma, nel Nord Italia e Nord Europa, dove vivono collezionisti attenti e curiosi.

Per questo la mostra “VE(N)DESI” è pensata come itinerante, prima tappa Palermo, e poi attraverso il ricavato della vendita dei cataloghi, il progetto è di finanziare lo spostamento delle opere a Roma, Bologna, Venezia e forse all’estero. Ad ogni tappa sarà probabilmente necessario ristampare i cataloghi e rivenderli. Per questo, dopo aver mostrato alla collettività quello che siamo capaci di fare da soli, troveremo probabilmente uno sponsor che abbia interesse a supportare il progetto.

SICILIA:
Premesse per un rilancio dell’arte
a partire da considerazioni socio-economiche

Se quest’ isola è così arretrata e difficile come gli stessi abitanti sostengono, perché il turismo e’ cresciuto negli ultimi 5 anni del 98% rispetto alle percentuali più modeste della media nazionale? Perché Palermo è l’ unica città italiana dove è più conveniente abitare nel centro storico, vicino a meraviglie storico artistiche come il Teatro Massimo, la Cattedrale, Piazza Pretoria…(mercato del Capo o di Ballarò) rispetto alla periferia? Perché personaggi della scena artistica internazionale come Jenny Saville (Gagosian Gallery) e Alexandra Mir decidono di trasferirsi qui? La mite temperatura, la luce meravigliosa e aggressiva, la socievolezza degli abitanti, i bassi costi della vita, sono vantaggi evidenti.

La Sicilia in questo momento è quello che era il sud della Francia per Matisse, ha le potenzialità turistiche di Barcellona, ma senza la stessa accoglienza e i servizi offerti al turismo giovanile. Sicilia: natura e cultura, il binomio vincente. Turismo classico e culturale, manifestazioni di richiamo internazionale, su questo bisogna investire. E soprattutto i servizi. Il filobus elettrico, nuove linee della metropolitana, chiusura parziale del traffico nel centro storico, con tariffe speciali dei taxi, e potenziamento dei mezzi pubblici. Soluzioni radicali e definitive alla piaga del traffico che rovina la qualità della vita dei cittadini, prima ancora che dei turisti. Servizi, servizi, servizi. Di questa terra vedo come esterna, le grandi potenzialità e le grandi mancanze. Ma la cosa straordinaria è che qua anche le mancanze costituiscono una spinta forte al miglioramento, creano una potente volontà di riscatto, che vedo emergere professionalmente in campo artistico, ma a livello personale in tanti altri campi.

Non sono una sociologa, né un’economista, ma come ogni buon osservatore e storico dell’arte so che è la concomitanza di diversi fattori - economici, politici e sociali - a determinare un certo clima culturale di fermento e mi limito ad osservare e prendere nota. Avendo vissuto in diverse città italiane ed estere (Bologna, Ravenna, Venezia, Siena, Milano, Roma, Berlino, Vienna, Barcellona, Edimburgo), mi sono abituata a considerare ed analizzare tutti questi fattori. Arrivando a Palermo, ho trovato una terra giovane e antichissima, vera, curiosa, primordiale, matriarcale, una città in movimento dove c’è spazio per la scoperta, la promozione e la crescita in tutti i campi, soprattutto quello culturale e artistico, alimentare, turistico e immobiliare.

LA MOSTRA e Il CATALOGO

Torniamo alla scena artistica. L’operazione che intendo fare con questo catalogo e la mostra è una fotografia e una selezione dell’esistente per dare visibilità, da un lato, ad artisti già affermati che lavorano da tempo autonomamente e/o con le gallerie, e dall’altro promuovere giovani artisti ancora sconosciuti. Una sfida interessante.

Ricapitolando, VE(N)DESI presenta: singoli talenti dalle forti personalità, un’identità territoriale di gruppo, varietà di linguaggi, una progetto di mostra itinerante e quindi possibilmente un progetto di visibilità al centro e nord Italia, e un impegno di autofinanziamento. Mentre sfogliate questo catalogo, pensateci e compratelo.
Compratelo perché servirà a finanziare gli spostamenti delle opere nelle altre città d’Italia, Roma e Venezia, in primis, eventualmente anche all’estero. Ma compratelo soprattutto perché ne vale la pena.
Perché raccoglie artisti interessanti, ciascuno nella sua individualità.

Basta sfogliarlo per accorgersene. Ma soprattutto comprate le opere, perché sono lo specchio della vostra realtà, della vostra vita, sono il vostro futuro. Perché senza il collezionismo degli artisti giovani non esiste un ricambio generazionale nel mercato dell’arte e senza mercato dell’arte di domani, non esisterà il collezionismo e la possibilità di investire e creare un movimento interessante per tutti: collezionisti, artisti, galleristi.
L’unica via da percorrere è la promozione qualificata e qualificante dei giovani talenti di questa città, dando loro una meritata visibilità.

Susy Caramazza, Carlo Cislaghi, Alessandro Clemenza , Coopcapo, Gaetano Costa, Valeria Ferrante, Valeria Fici, Michela Forte, Roberto Fontana, Irene Garigliano, Alessandra La Mantia, Francesco Lo Iacono, Fabio Marabello, Filippo Messina, Giovanna Minagro, Ignazio Mortellaro, Marco Pampillonia, Vincenzo Pandolfo, Lorenzo Pasqua, Virginia Rizzo, Lilian Russo, Simona Scaduto, Emauele Sireci, Marta Tagliavia, Fabio Zammito.

Investite sul loro futuro e sul vostro, non negatevi la possibilità di sostenere l’arte della
vostra terra, di una terra giovane e antichissima che da sempre cerca il riscatto e il riconoscimento. Aprite il catalogo e scegliete. Ora tocca a voi.
Manuela Sandri, curatrice indipendente

Inaugurazione 9 giugno 2007

Kursaal Tonnara Bordonaro
Via Bordonaro, 9 - Palermo

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