Una scoperta nel liberty emiliano. Dal 7 settembre in mostra a Palazzo Magnani i disegni, le fotografie d'epoca, i rilievi fotografici degli edifici di un protagonista dell'architettura di inizio XX secolo. La mostra e' curata da Massimo Magnani
Una scoperta nel liberty emiliano
Dal 7 settembre in mostra a Palazzo Magnani i disegni, le fotografie d'epoca, i rilievi fotografici degli edifici di un protagonista dell'architettura di inizio XX secolo. La mostra e' curata da Massimo Magnani
Una scoperta nel liberty emiliano è il nuovo appuntamento d'arte in programma a Reggio Emilia.
La mostra, curata da Massimo Magnani, è promossa dalla Provincia di Reggio Emilia in collaborazione con la Biblioteca Panizzi e con il patrocinio dell'Ordine degli Architetti e dell'Ordine degli Ingegneri di Reggio Emilia, il contributo della Fondazione Pietro Manodori, di CCPL, del Collegio Costruttori Edili di Reggio Emilia, della Ceramica Valsecchia e della Green Black-Building Technology.
In Palazzo Magnani sono esposti disegni su carta e su lucido, disegni ad acquerello e a pastelli, carteggi, fotografie d'epoca, libri, riviste e quotidiani, rilievi fotografici degli edifici e di alcuni particolari architettonici che permettono di scoprire un interessante e vivace protagonista del mondo artistico e culturale di inizio XX secolo.
Guido Tirelli (Reggio Emilia, 1883 - Barcellona, 1940) lavora a Salsomaggiore dal 1913 al 1925 con la carica di ingegnere capo del Comune. Qui elabora il primo piano regolatore ispirandosi - unico caso in Italia insieme a quello di Milanino - ai criteri della città -giardino ed entra in contatto con alcune delle maggiori personalità artistiche e culturali dell'epoca tra cui l'architetto e storico piacentino Giulio Ulisse Arata. Ma è soprattutto a Milano, con il progetto di ristrutturazione del Teatro Carcano (1925 circa) e di diversi edifici d'abitazione, a Piacenza con la realizzazione della Loggetta delle Grida (1917), a Sanremo con la costruzione del Cinema Teatro Centrale (1924) in collaborazione con Galileo Chini e Alessandro Mazzucotelli e nell'Agro Pontino con la realizzazione di scuole e chiese per i nuovi Villaggi Rurali sorti dalle bonifiche fasciste, che Tirelli assume una dimensione nazionale. Dimensione che trova il momento di massima conferma con la pubblicazione nel 1923, ad opera della Crudo e C. Edizioni Artistiche di Torino (una delle più importanti case editrici del liberty), del volume monografico Palazzine e ville signorili.
Gli Anni '20 segnano l'apice del suo successo professionale con incarichi in tutta la penisola - Brindisi, Bologna, Genova, Milano - anche se è nella sua città natale che Tirelli lascia i segni più evidenti della sua evoluzione professionale: l'Albergo Posta (1910-1926), l'ammodernamento del Teatro Ariosto (1927) e numerosi palazzi e ville, tra cui Villa Zironi (1925).
Immagine: Guido Tirelli, Modello dell'Albergo Posta a Reggio Emilia
Reggio Emilia, Palazzo Magnani
Ingresso gratuito
Orari: 10.00 - 13.00; 15.00 -19.00. Lunedì chiuso.
Catalogo £.35.000
Per informazioni:
Palazzo Magnani
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