Sala Santa Rita
Roma
via Montanara, 8
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Herbert Achternbusch
dal 17/6/2007 al 26/7/2007
Da martedi' a domenica dalle 9 alle 19

Segnalato da

Paolo Ruffini



approfondimenti

Herbert Achternbusch



 
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17/6/2007

Herbert Achternbusch

Sala Santa Rita, Roma

In mostra dodici tele ispirate all'antica Grecia, che si affaccia nel mondo immaginifico dell'artista tedesco in una duplice veste, sia come rappresentazione di una storia fortemente contrapposta alla societa' attuale, in una verifica continua delle radici, religiose e culturali, sia come rappresentazione de "l'altro", un fuori da se' che acquista la connotazione del mito, verso cui provare inadeguatezza, ma anche ammirazione.


comunicato stampa

La Grecia di Achternbusch

Dodici tele del poliedrico artista tedesco Herbert Achternbusch, ispirate all'antica Grecia, saranno esposte da martedì 19 giugno a venerdì 27 luglio 2007 presso la Sala Santa Rita di Roma. La mostra "La Grecia di Achternbusch" - promossa dall'Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Roma in collaborazione con Teatro di Roma e Short Theatre, organizzata da Zètema Progetto Cultura - si inserisce all'interno della rassegna Short Theatre, dal 19 giugno al 1° luglio 2007 al Teatro India di Roma.

Lunedì 18 giugno alle ore 18 Silvio Di Francia, Assessore alle Politiche Culturali del Comune di Roma, Giorgio Albertazzi, Direttore del Teatro di Roma, e Fabrizio Arcuri, Direttore Artistico di Short Theatre inaugureranno la mostra e la giornalista Rita Sala intervisterà l'artista Herbert Achternbusch. A seguire, lettura scenica da "L'ora della morte" di Achternbusch a cura di Werner Waas con Gabriele Benedetti.

La Grecia rappresenta la culla del mito, inteso come racconto sacro, che svela agli uomini i misteri della vita e la creazione delle società civili grazie all'aiuto degli eroi. Un mondo lontano, perfetto nella sua lontananza, dove le contraddizioni si appianano nella definizione del senso, nella ritualità. Gli uomini diventano così simboli, archetipi a cui rivolgersi nella ricerca delle origini.

La Grecia si affaccia nel mondo immaginifico di Herbert Achternbusch in una duplice veste. Da una parte rappresenta la storia fortemente contrapposta alla società attuale, in una verifica continua delle radici, religiose e culturali. Allo stesso tempo sembra rappresentare anche "l'altro", un fuori da sé che acquista la connotazione del mito, verso cui si prova inadeguatezza, ma anche ammirazione.

I personaggi della vita dell'artista subiscono questa trasformazione in "miti", in particolare le donne: la figlia, la madre. Una curiosità vorace si spinge nell'esistenza umana, nella sua varietà, da cui derivano linee forti e tratti decisi sia nella scrittura che nella pittura di Achternbusch.

"[…] La storia che Achternbusch racconta cattura le storie degli uomini – nei miti, nella loro sofferenza, nella loro felicità, nella loro tristezza, nella loro comicità e nella loro assurdità. Le sue storie però non sono mai di denuncia. Il suo tentativo di ottenere il massimo grado di libertà è evidente. Alla base dell'illuminazione sta una comprensione tenera. Anche quando mugugna, anche quando è corrosivo, anche quando colpisce con ironia feroce tramite la lingua o l'immagine – la sua opera è una testimonianza del rispetto verso gli altri, verso l'altro da sé, in tutte le sue sfumature. […]".

(Dalla postfazione di Elisabeth Schweeger, direttrice del Teatro di Francoforte, al catalogo "Macchie bianche")


Herbert Achternbusch

Nato nel 1938, è una delle figure più originali e poliedriche del panorama artistico della Germania degli ultimi quarant'anni. Formatosi come pittore all'Accademia delle Belle Arti di Norimberga negli anni ‘60, egli abbandona presto la pittura per un'intensa attività letteraria che sconvolge i canoni artistici di quegli anni e lo impone come uno dei più incisivi scrittori tedeschi degli anni '70, con romanzi come L'ora della morte, La battaglia di Alessandro, Il giorno verrà, tutti pubblicati da Suhrkamp.

Con il suo primo lungometraggio, Il sentimento di Andechs del 1975, ha inizio la sua lunga avventura di cineasta che lo vede realizzare in veste di autore, produttore, regista e protagonista, una trentina di film, sempre controversi, a volte perfino sottoposti alla censura, e diventa un autore cult del nuovo cinema tedesco.

Anche il teatro lo vede impegnato come autore e regista. I suoi testi vengono rappresentati nei più importanti teatri tedeschi e all'estero. Tra i suoi lavori ricordiamo Ella, Susn, Plattling e Gust.

Nello stesso tempo la sua attività letteraria continua senza sosta. Diventa visibile un suo personale universo romanzesco in cui film, pittura, teatro e romanzi sono solo diverse forme di espressione di un unico flusso narrativo.

Agli anni ‘90 risale il suo ritorno alla pittura che lo vede furiosamente impegnato nella creazione di numerose serie di dipinti, soppiantando in parte la sua attività di scrittore e di cineasta.

Achternbusch vive fra Monaco di Baviera e Zwettl in Austria.

Inaugurazione: lunedi' 18 giugno 2007 alle 18

Sala Santa Rita
Via Montanara 8 - Roma
Orari: da martedi' a domenica dalle 9 alle 19

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