Museo Rocca Sanvitale
Fontanellato (PR)
p.zza Matteotti, 1
0521 822346
WEB
Privilegio del segno nella pittura
dal 15/6/2007 al 30/6/2007
dal Martedì alla Domenica 10.00/12.30 - 16.00/19.00
0521 823220
WEB
Segnalato da

Associazione Caleidoscopio




 
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15/6/2007

Privilegio del segno nella pittura

Museo Rocca Sanvitale, Fontanellato (PR)

La pittura di Ernesto Altemura puo' considerarsi in parte un fenomeno post informale. Marco Dolfi, nei suoi olii su tela o tavola, spazia dalle espressioni cromatiche piu' essenziali alle tonalita' squillanti.


comunicato stampa

Doppia personale di Ernesto Altemura e Marco Dolfi

a cura di Claudio Giumelli

Ernesto Altemura

Ernesto Altemura è nato a Stiava, Lucca nel 1929, nella stessa casa dove ancora vive e tiene il suo studio. Inizia a dipingere solo nel 1947, ma già nel 1942 la pittrice lucchese Ardinghi lo aveva indirizzato agli studi artistici. Presso l'istituto A. Passaglia di Lucca Altemura sviluppa le proprie inclinazioni, appassionandosi a Van Gogh, Masaccio e Michelangelo. Nel 1952, diplomatosi Maestro d'arte, per la prima volta scopre il lavoro di Lorenzo Viani e nel 1953 inizia la sua attività con l'esposizione presso il Principe di Piemonte di Viareggio con giovani pittori quali Angelo Jarusso e Giuseppe Banchieri. Importante la sua collaborazione con Krimer (Cristoforo Mercati) e Elpidio Jenco alla Bottega dei Vageri, importante centro di aggregazione culturale. Si stringono da quel momento frequentazioni artistiche e durature amicizie tra cui Renato Santini, Eugenio Pardini, Serafino Beoni, Fausto Maria Liberatore, Giuseppe Martinelli, Vasco Giannini, Alfredo Catarsini, Loriano Geri, Silvano Passaglia, Mario Francesconi, Silvio Micheli, Leone Sbrana ed altri ancora.

Altemura espone in quel periodo oltre al circuito toscano, anche in Germania a Lindau nel 1956 e a Palazzo Grazioli di Roma. Il suo lavoro pittorico, le sue ricerche e le innate capacità, lo portano a stringere un importante sodalizio artistico con Renato Santini, Vasco Giannini, e Mario Cosci, artista Stiavese prematuramente scomparso. La critica alla fine degli anni '50 vede in Altemura una riproposizione della questione del realismo. Di rado si accenna in questo periodo all'esperienza dell'Informale, elusa dalla critica meno aggiornata fino agli anni '60, occorre dire tuttavia che nella nostra provincia diversi artisti influiscono da subito la portata del fenomeno informale: e fra questi c'è anche Altemura. La diversità del suo lavoro pone il problema in termini nuovi rispetto alla precedente vulgata realistica, in questi stessi anni fra l'atro molti suoi colleghi emigreranno per esperienze pittoriche in Milano alimentando quella che poi verrà chiamata la Nuova Figurazione... La pittura di Altemura può considerarsi già in parte un fenomeno post informale.

"..Gli anni seguitano a passare ed entrambi siamo ancora qui a fare i conti con la nostra storia personale: lui a scriverla con i quadri ed io a leggerla con le parole. E devo ancora cogliere i significati in queste ultime opere, identiche per le scelte tematiche e sempre nuove per la partecipazione umana che le pervade e che si tramuta - come deve accadere - in flussi positivi di segni e colori capaci di ricreare una realtà di per sé morta ma che attende sempre il miracolo della resurrezione. Altemura non usa mai l'enfasi coloristica per imporre un contenuto dipinto, anzi mi pare che si vada attenuando sempre più lo sfaldamento coloristico a favore di un segno funzionale e liricizzante, che penetra nelle vene di una scarpa o di una melagrana per estrarne un ennesimo segreto..
Dino Carlesi " Una pittura che diviene sempre più autonoma"

Marco Dolfi

Artista viareggino, maturato nel "difficile" ambiente versiliese, vive da animatore della cultura rivierasca. Per anni versatile autore di progetti in maschera per il carnevale viareggino, ha rafforzato le sue cognizioni pittoriche confrontandosi con i molti maestri versiliesi fra cui Renato Santini e Mario Marcucci, di cui era assiduo frequentatore, facendo sue le loro indicazioni pittoriche, maturandole con la personale creatività e visione del quotidiano, giungendo ad un realismo sensibile ed incisivo, permeato da cromatismi a volte coraggiosi. Insegnante di disegno all'Accademia di Belle Arti di Carrara, fin da giovanissimo si è posto in evidenza nell'ambiente artistico nazionale con indubbi successi. Lavora a Viareggio e a Carrara.

"Olii su tela o tavola s'alternano portando alla luce i vari percorsi che l'artista ha attraversato in questi ultimi anni. Dalle espressioni cromatiche più essenziali, con l'inserimento di pigmenti, pochi e degradanti nello loro scarne tonalità sulle tavolozze, ai ricorsi cromatici vari e brillanti per descriverne stati d'animo e alterazioni umorali diverse che hanno accompagnato l'artista nella sua ispirazione e composizione. Fiori, nature morte, deposizioni su tavoli ricchi di colori e arbusti, soggetti che sentiamo fino a conoscerne i rumori e i profumi ma anche espressioni di verdi paesaggi ai limiti di una pineta, una proiezione intimistica verso spazi naturali ed aperti, metafore di libertà,fino ai ritratti, profonda rappresentazione dell'animo che domina sul figurativo.

.più che per stratificazioni e volumi le sue composizioni nascono da quei graffi sottili che vanno a cercare il nero della preparazione sotto la superficie chiara. Da vicino quei segni ricordano gli intonaci graffiati della pittura a fresco, dove è una punta aguzza a tracciare le linee e gli spazi che accoglieranno il colore. Quest'ultimo è basato su una parca, quasi austera scelta di tonalità, dal bianco alla terra d'ombra passando per una preziosa e svariatissima gamma di grigi, ed è acceso da pochi sapienti tocchi di colori caldi..."
Valerio Rivosecchi

Inaugurazione 16 giugno 2007

Museo Rocca Sanvitale
p.zza Matteotti, 1 - Fontanellato (PR)

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