My Still Lives. La mostra si configura come una rivisitazione ironica e surreale del genere della "natura morta" in direzione di molteplici significati. La sua pittura ad acrilico dispone sullo stesso piano prospettico forme e oggetti di natura diversa mediante vedute frontali e dall'alto.
My Still Lives
A cura di Chiara Canali
Si intitola My Still Lives il progetto personale della giovane artista Iva Kontic
(Belgrado, 1982), finalista del Premio Italian Factory per la giovane pittura
italiana nel 2004 e quest'anno selezionata a partecipare al Premio Micchetti 2007.
La mostra, allestita presso la Galleria Radar di Mestre, si configura come una
rivisitazione ironica e surreale del genere della "natura morta" in direzione di più
e diversi sensi: dal significato emblematico di "natura morta" il titolo inglese
sconfina nell'accezione di "vite ferme", immobili, bloccate in un frame visivo e
pittorico.
Gli oggetti che si susseguono - pupazzetti, soprammobili, cartoline, utensili da
lavoro - si distinguono immediatamente per la bellezza e il lirismo, ma al contempo,
in virtù della loro bizzarria, creano un notevole effetto di spaesamento. Sono
oggetti d'uso comune aggregati in una composizione che si sviluppa attraverso lo
spazio (un tavolo, un letto, un armadio) e il tempo (la sovrapposizione di
frammenti). Sono oggetti dello spazio abitativo che rimandano in modo diretto, ma
più spesso in maniera intelligibile, alla vita delle persone che li ha utilizzati e
vissuti.
A differenza del fotografo o dell'artista tradizionale, che quando cattura i suoi
soggetti li congela in una superficie piatta e a-temporale, qui Iva Kontic dilata e
risuscita i freddi e immobili oggetti del quotidiano forzandoli a svelare la calda
potenzialità della vita spiegata.
L'accattivante disporsi delle forme e il variopinto intreccio dei colori sulla tela
dà origine a una straniante pantomima teatrale che nello scongiurare la fissità e
l'inerzia della cosiddetta "natura morta", evoca il flusso esistenziale che promana
dagli esseri viventi agli esseri inanimati disposti sulla tela.
L'insieme dei frammenti, articolati in composizioni di due, tre o più elementi, si
propone come il tentativo di raccontare una storia dello spazio vissuto e condiviso
dall'artista, attraverso le relazioni che instaurano l'un l'altro gli oggetti
raffigurati e il rapporto incrociato e multiplo tra le opere.
Il progetto My Still Lives porta a compimento l'indagine di Iva Kontic sulla
dimensione privata dell'individuo, già iniziata con i ritratti di volti a lei intimi
e vicini nella sfera affettiva, permettendole di scavare il vissuto personale non
più attraverso la riproduzione esteriore, fisiognomica e anatomica, bensì attraverso
la rappresentazione di oggetti e corpi connessi all'esistenza dei soggetti che, per
il groviglio di sensazioni ed emozioni che suscitano, mantengono la stessa funzione
espressiva.
La pittura ad acrilico di Iva Kontic dispone sullo stesso piano prospettico forme e
oggetti di natura diversa mediante vedute frontali e dall'alto e, nella
stratificazione leggera delle pennellate e delle velature cromatiche, ricrea una
texture formale e astratta, non più realistica e figurativa che rilegge in chiave
contemporanea e, ovviamente anche ironica, l'estetica tradizionale della "natura
morta".
Inaugurazione 23 giugno 2007
Galleria Radar
via Caneve, 12 - Mestre (VE)
Orario: dal martedì al sabato dalle 16.00 alle 20.00
Ingresso libero