Angelo Bellobono
Francesco Cervelli
Andrea Di Marco
Fulvio di Piazza
Ettore Frani
Fernando Zucchi
Nei dipinti esposti, le rappresentazioni di citta' e della natura si fondono in un contrappunto fondato sulle armonie e sulle dissonanze poste di fronte alla drammatica trasformazione che vede la Terra sull'orlo di una mutazione irreversibile che potrebbe renderlo un luogo sempre meno adatto alla vita. A cura di Lorenzo Canova.
Collettiva
a cura di Lorenzo Canova
Angelo Bellobono, Francesco Cervelli, Andrea Di Marco, Fulvio di Piazza, Ettore Frani, Fernando Zucchi
La galleria GiaMaArt studio presenta una mostra dedicata in modo leggero e provocatorio a un concetto apparentemente sorpassato come la “bellezza del mondo”, un’idea che sembra però ritrovare un senso simbolico nel suo legame con la vita del pianeta, dei suoi ecosistemi e dei suoi abitanti, un’esistenza minacciata e devastata dalle piccole e grandi catastrofi ecologiche e dalle logiche cieche e spietate del profitto e di uno sviluppo rapace.
Concepita anche come un omaggio ai paesaggi del Sannio dove la galleria ha la sua sede, la mostra rappresenta quindi un’occasione per scoprire come il linguaggio della pittura sia ancora capace di rivelare piccoli frammenti di una complessità che spesso appare irrimediabilmente perduta, alla ricerca di un nuovo (e forse ambiguo) incanto sospeso tra le meraviglie del creato e la potenza della metropoli, in quell’intreccio di natura e cultura, di imponderabile e di razionale, di ordine e disordine, che un tempo rappresentava un elemento legato in modi differenti all’idea di bellezza.
Dunque, nelle opere esposte, le rappresentazioni città e della natura si fondono in un contrappunto serrato e fondato sulle armonie e sulle dissonanze poste di fronte alla grande e drammatica trasformazione che vede il mondo stesso sull’orlo di una mutazione irreversibile che potrebbe renderlo un luogo sempre meno adatto alla vita e alla sua continuità nel tempo.
Pittori come Angelo Bellobono, Francesco Cervelli, Fulvio Di Piazza, Andrea Di Marco, Ettore Frani, Fernando Zucchi danno così la loro risposta a questo allarme, e la loro rappresentazione ambigua della “bellezza” può rappresentare un elemento di discontinuità che ha la sua forza nella qualità di un linguaggio capace di trasmettere ancora messaggi ricchi di senso, in una riflessione che oltrepassa le contingenze del presente per legare la forza del passato alle inquietudini per il futuro.
Inaugurazione sabato 30 giugno 2007 ore 19,30
GiaMaArt Studio
Via Iadonisi, 14 - Vitulano (BN)
Orario: dal martedì al sabato ore 17.00 - 20.00 e per appuntamento
Ingresso libero