Spade di uomini liberi, cavalieri e santi. Esposti 40 esemplari, in grado di ripercorrere il senso che tale oggetto ha avuto nel tempo, dall'eta' del bronzo, passando per l'epoca romana, il Medioevo, fino al Rinascimento italiano.
Spade di uomini liberi, cavalieri e santi
Venerdì 29 giugno 2007, alle ore 18, l'Assessore all'Istruzione e alla Cultura della Regione Autonoma Valle d’Aosta Laurent Viérin inaugurerà, presso il Museo Archeologico Regionale di Aosta, la mostra A BON DROYT. Spade di uomini liberi, cavalieri e santi.
Si preannuncia come una raffinata e inedita iniziativa culturale quella prevista dal 29 giugno al 4 novembre al MAR Museo Archeologico Regionale di Aosta.
La mostra è, infatti, il frutto di un progetto espositivo, curato da Mario Scalini, che intende presentare quaranta tra le spade più belle e meglio conservate d’Europa, in grado di ripercorrere il senso che tale oggetto ha avuto nel tempo, dall’età del bronzo, passando per l’epoca romana, il Medioevo, fino al Rinascimento italiano.
Il titolo dell’iniziativa prende spunto dal motto coniato da Francesco Petrarca per il matrimonio di Gian Galeazzo Visconti e Isabella di Valois e che compare sul ‘brieve’ che avvolge i gruppi di spade che figurano sul mazzo di tarocchi ‘Visconti’ miniati nella bottega dei Bembo alla metà del Quattrocento.
Gli oggetti esposti, provenienti dai musei di Francia, Germania, Belgio, Austria e da molte regioni d’Italia, che testimonieranno fogge e decori dell’intera Europa (dalla Scandinavia alla Spagna, dalla Polonia alle isole britanniche), sono stati riuniti scegliendoli tra i meglio documentati e di indiscutibile antichità.
Le terre alpine di confine, sono state percorse dall’età Romana ad oggi da flussi culturali continui che hanno fortemente segnato il carattere dei luoghi e degli individui. Una mostra sulla spada, che dal ‘gladio’, quasi un simbolo per una città nata su un accampamento militare romano come Aosta, conduca alla comprensione del valore simbolico dell’arma cavalleresca medievale, inscindibile dalle evocazioni che anche i castelli aostani inducono in chi si avventura negli scenari naturalistici locali, era forse un atto dovuto.
Tra i pezzi di inestimabile valore che la mostra presenta, possiamo ricordare le armi appartenute a Re Renato d’Angiò, compagno d’arme di Giovanna d’Arco (sulla cui spada compare per la prima volta in assoluto l’effige della Pulzella d’Orléans), a Ludovico il Moro, al Gonfaloniere della Repubblica Fiorentina Giovanni de’ Medici, ad Estorre Visconti, a Bonarroto Bonarroti, progenitore dell’immortale Michelangelo.
Per contestualizzare la forte carica simbolica di questi oggetti, segno di ricchezza, rango, potere, fede, e giustizia, sono stati approntati supporti multimediali e un ampio corredo iconografico in riproduzioni ma anche in originale, dalle preziose tavole del senese Luca di Tommè, realizzate nel 1374 e da poco rese note agli studi, sino al ritratto inedito di Alessandro Farnese, appena sposato all’erede al trono del Portogallo e che ostenta la spada con l’elsa d’oro donatagli da Filippo II di Spagna.
Saranno esposte altre opere straordinarie, come il frontale dell’elmo del re Agilulfo, trovato in Valdinievole, o il grande scudo con San Giorgio dall’arsenale di Massimiliano I d’Asburgo a Vienna, così come la scoperta della sopravvivenza dei pomi in cristallo di rocca delle armi dei cavalieri templari nelle montature dei reliquiari medievali.
Dal raffinatissimo ‘pugium’ (pugnale) romano decorato, sino alle daghe da caccia offerte ai gentiluomini italiani in occasione delle nozze, un sottile filo rosso condurrà il visitatore in un contesto fatto di raffinata civiltà e di sogno cavalleresco, di cui parteciparono persino i santi martiri e le gerarchie celesti.
Nei codici cavallereschi con le storie di Tristano e Lancillotto, provenienti dalle biblioteche nazionali di Firenze e Modena, si specchieranno gli armamenti difensivi coevi e gli sproni dorati tratti dalle sepolture gentilizie di Sant’Orso ad Aosta, del Duomo di Firenze, e di Vicenza, a testimoniare che la spada nella roccia, concretamente rappresentata da quella dell’eremo di Monteriggioni, che la credibile tradizione vuole appartenuta a San Galgano, fu molto di più che una fortunata invenzione letteraria.
“Con l’inaugurazione della mostra “A BON DROYT – spiega l’Assessore all’Istruzione e Cultura Laurent Viérin – si apre la stagione degli appuntamenti estivi 2007, incentrata sul binomio turismo culturale – castelli - rievocazioni medioevali, che presenta per la prima volta la nuova filosofia di impostazione delle iniziative culturali da noi promosse. L’Assessorato, infatti, per quanto concerne la promozione culturale, ha adottato una strategia che passa attraverso la scelta di un tema centrale da cui partire per sviluppare e articolare ulteriori iniziative correlate nell’ambito dei vari settori di competenza. L’intento è di evitare di focalizzare l’attenzione del pubblico su di un solo appuntamento, anche se di livello, con il rischio che lo stesso rimanga fine a stesso, ma bensì di creare una proposta completa e pluristrutturata, in grado di presentarsi come un unico grande sistema di eventi che vede al centro un appuntamento catalizzante e a corredo una variegata serie di iniziative, in grado di creare sicure ricadute sul territorio. All’apertura della mostra al museo archeologico seguiranno infatti una serie di eventi correlati che, sotto il coordinamento dell’Assessorato, verranno organizzati in vari castelli della regione, nella città, e sul territorio, coinvolgendo la comunità nel suo insieme”.
L’esposizione è un’iniziativa dell’Assessorato Istruzione e Cultura della Regione Autonoma Valle d’Aosta ed è stata curata dalla Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Fiorentino, per l’organizzazione di Anonima Talenti.
Il catalogo bilingue, italiano – francese è di Silvana Editoriale.
Immagine: Maestro spadaio dell'Europa sud orientale, Spada (part.), circa 1000-1050, acciaio ageminato in lega, cm 101,3 x 13,9; cm 86,2 x 5,7, Coburg, Kunstsammlungen der Veste.
Sono collegate alla mostra le seguenti iniziative:
sabato 30 giugno 2007 alle ore 17.00 nel cortile interno del Museo Archeologico Regionale di Aosta sarà realizzato un intervento musicale di Vincenzo Zitello, divulgatore e arpista di arpa celtica;
sabato 7 luglio 2007 alle ore 17.00, sempre nel cortile del Museo Archeologico, sarà effettuato un momento di ricostruzione storica con abiti e accessori legati al tema della spada, curato dall'Associazione "Vita antiqua".
Per ulteriori informazioni:
Ufficio stampa: CLP Relazioni Pubbliche
Tel. 02.433403 – 02.36571438 - fax 02.4813841 press@clponline.it
Museo Archeologico Regionale: tel. 0165.275902
Servizio attività espositive: tel. 0165.230545, e-mail u-mostre@regione.vda.it
Museo Archeologico Regionale Piazza Roncas 12 Aosta
Orari: tutti i giorni 9-19
Biglietti: € 5 intero, 3.5 ridotto
in abbinamento con l'ingresso alla mostra Combat Final presso il Centro Saint-Bénin € 6 intero, € 4 ridotto.
Entrata gratuita al Castello di Verrès, al Castello Sarriod de la Tour e da fine luglio al Castello di Introd presentando il biglietto della mostra.