St. Stephen's Cultural Center Foundation
Roma
via Aventina, 7
06 5750605
WEB
Lijuba Ekhart
dal 21/6/2007 al 22/7/2007

Segnalato da

Andrea Macchioni



approfondimenti

Lijuba Ekhart



 
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21/6/2007

Lijuba Ekhart

St. Stephen's Cultural Center Foundation, Roma

Azione#1


comunicato stampa

Azione#1

Sarà Lijuba Ekhart (Roma, 1977) a concludere il ciclo di mostre al St. Stephen’s Cultural Center Foundation, che riprenderanno dopo il periodo estivo. La giovane artista, figlia d’arte, dopo aver frequentato la Summer Akademie di Salisburgo, con il professor Georg Eisler e dopo vari viaggi di studio all’estero, concluderà il suo percorso accademico in Italia. Dal padre Godwin Ekhard, allievo di Oscar Kokoshka, apprende la dedizione e l’amore per l’arte che la portano oggi a presentare l’installazione sono- ra Azione#1.

Azione#1 nasce da uno sguardo al lavoro del padre nella ricerca estetica, volta verso l’arte totale come compenetrazione di linguaggi, e nella dimen- sione politica dell’artista che parla del/al sociale. La scelta delle mani come soggetti che rappresentano l’individuo nella prassi dell’agire, la loro mimica il suo stato psicofisico, si uniscono al sonoro che descrive e com- pleta il significato dell’opera. Il fruitore dell’opera è chiamato a riflettere sulla ripetizione ossessiva di queste mani-moduli, simili tra loro, ma non identiche. I soggetti sono quasi seriali come gli individui nella società che rischiano di perdere la loro identità, uniformati, forse per inerzia o stanchezza. Mani contratte, ma volte verso il basso in posizione arrendevole. Pronte per essere guidate dai fili che le sostengo- no ma che paralizzano ogni movimento di libertà.

E il sonoro rappresenta sia la volontà del singolo di ricercare un’apparte- nenza a un gruppo sociale e di identificarsi con questo, sia di volgersi all’immaterialità del corpo che si dissolve in suono e dal suono trae quel- le istanze di ricerca di una dimensione umana “altra” che sfugge alle leggi della “corporeità” del quotidiano, del materiale, del reale, la volontà quindi di ricercare il “divino”. Ma entrambe le ricerche rischiano di essere mani- polate e le istanze da cui il singolo parte possono trasformarsi in odi raz- ziali e possono portare ad agire senza consapevolezza, come testimonia- no le guerre e la violenza.

Il singolo che si sente simile al suo prossimo, ma differente per cultura, la prevaricazione di una voce sull’altra, la forza dell’uguaglianza che abdica alla volontà di imporsi sull’altro anche quando ci si tende la mano per per- correre la stessa strada. Con questa mostra si concludono le attività all’interno del nuovo spazio messo a disposizione dal St. Stephen’s Cultural Center Foundation, con la complicità e il fondamentale impegno della direttrice della Fondazione Agnès Martin.

St.Stephen's Cultural Center Foundation
Via Aventina, 7 - Roma
Ingresso libero

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