La mostra, che riguarda il packaging di alcuni prodotti locali, intende promuovere e valorizzare i prodotti tipici del territorio, spesso penalizzati da un involucro anonimo e seriale, attraverso la creativita' del packaging. Esposti i progetti di Enrica Borghi, Francesco Brugnetta, Angelo Molinari e Fausta Squatriti.
Packaging d'autore
A cura dell'Associazione Asilo Bianco con la collaborazione dell'Assesorato all'Agricoltura della Provincia di Novara e del Comune di Ameno
Una nuova idea di packaging contribuisce a valorizzare la produzione tipica di un territorio: Miele, Amaro Mottarone e Fugascina diventano i protagonisti dell'esposizione "Confezionato ad Arte", aperta fino al 31 luglio ad Ameno, piccolo borgo sul Lago d'Orta.
L'attenzione è sulla confezione: l'unicità del prodotto che viene indebolita dalla forzata serialità dell'involucro riacquista il suo valore tramite l'intervento artistico, unico e ineguagliabile per antonomasia.
Alcuni artisti sono stati invitati a ripensare all'involucro del prodotto in un esperimento che lega arte e territorio per confrontarsi con i prodotti tipici delle colline del Lago d'Orta. Sono Enrica Borghi, Francesco Brugnetta, Angelo Molinari e Fausta Squatriti.
"La forzata serialità dell'involucro – spiega il curatore Giorgio Caione – acquista un nuovo valore tramite l'intervento artistico, unico e ineguagliabile per antonomasia".
Così Enrica Borghi riprende un suo lavoro realizzato con plastica di riciclo nel 2004, "Molecole", per sottolineare la composizione del cibo come aggregazione. "In fase di allestimento – dice l'artista – ho cercato di dialogare con l'ambiente fortemente caratterizzato di Palazzo Tornielli attraverso l'installazione "Petali", un'opera che coniuga elemento naturale ed elemento sintetico".
Francesco Brugnetta invece presenta una confezione che mostra le sei viste di un'automobile su ciascun lato. "Una Fiat Tipo – spiega – che rappresenta il mio principale territorio d'intervento. Non una macchina di culto, quindi, come può essere il Maggiolone VW o la Cinquecento, ma un'anonima utilitaria.
Ho allestito il mio spazio relazionando le sei viste dell'auto con i sei piani di cui è composta la stanza, sfruttando anche pavimento e soffitto, un'operazione di rottura con la classica concezione dello spazio espositivo".
"Nel mio lavoro – è l'artista Angelo Molinari a parlare - cerco l'armonia spaziale e cromatica attraverso il gesto. La pennellata può essere diromepente o delicata, l'importante è che contribuisca alla creazione di una particolare atmosfera evocativa. I miei mezzi privilegiati sono il colore acrilico e alcuni speciali pennelli cinesi. Ho realizzato le confezioni trasportando la mia caratteristica penellata su questi piccoli supporti modulari".
Infine Fausta Squatriti presenta il suo lavoro: "Per questa mostra ho ripreso due dei miei ultimi lavori, un'indagine su alcuni luoghi italiani caratterizzati da spazi vuoti e inquietanti, e la serie "ecce homo", una riflessione sull'elemento umano in contesti quali manicomi e ospedali psichiatrici. Nella realizzazione delle confezioni ho agito su un livello più leggero, combinando fotomontaggi e strutture colorate di matrice costruttivista".
federica cerutti
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