Omaggio a Spoon River. L'artista in questi scatti cattura le emozioni di chi ha vissuto una vita, ed e' poi andato oltre abbandonando il corpo alla terra.
Omaggio a Spoon River
Tutti , tutti dormono , dormono ,dormono sulla collina ! La frase introduttiva che accompagna il percorso di conoscenza degli abitanti di Spoon River , diviene quasi ritornello di ballata tra le tombe dei personaggi che hanno abitato quelle terre . Elisabeth Lanza ha sempre sentito una sinergia con l’opera di Edgar Lee Masters , ed è così che nasce l’idea di questa mostra . L’artista in questi suoi scatti riesce a catturare le emozioni di chi ha vissuto una vita , breve o lunga che sia stata , ed è poi andato oltre abbandonando il corpo alla terra .Qualcosa di queste persone è rimasta , una voce che possiamo ascoltare , un frammento di vita , un racconto della loro esistenza .
Queste fotografie ci danno la possibilità di “sentire” le vibrazioni di una vita passata , possiamo cogliere ogni sfumatura nei colori accesi dell’amore e del dolore di cuori che hanno palpitato in quei corpi , in quelle anime che sembrano congelate ,immortalate in statue negli attimi di vita vissuta . Vita che è di ogni essere umano .La ricerca verte sulle emozioni umane , sull’amore in ogni sua forma , come quello di una madre per un figlio a lui unita nella morte proprio mentre veniva alla luce . L’unione tra le anime che va oltre il corporeo dove l’amore supera le frontiere della fisicità e si apre all’eternità , dove un sole che tramonta una luce che si spegne non divide i cuori . Possiamo riconoscerci in ogni immagine , aperta o chiusa al cielo infinito che è su ognuno di noi .La mostra si apre con l’immagine della collina , così come nell’Antologia di Spoon River , unica immagine in bianco e nero .
La scelta cromatica nasce dal desiderio di sottolineare ciò che Elisabeth Lanza ritiene assolutamente fondamentale , l’Anima .La collina (luogo di sepoltura ) così rappresentata , resta come sospeso e irreale ; i colori vengono dedicati tutti alle anime in modo da renderle reali , pur essendo invisibili ed impalpabili , sono quella parte di noi più concreta più importante e con un peso maggiore per la nostra vita , mentre ciò che è visibile e oggettivamente concreto e materiale viene trasceso . Le vitali cromie ed i forti contrasti rendono ancor più intense le emozioni , quasi spinte all’estremo, dal dolore alla gioia fanciullesca , dall’amore alla solitudine ; gli azzurri in alcuni casi divengono controcanto della sofferenza , i viola sottolineano un’eterna giovinezza che vive fuori dal corpo , i verdi predominano dandoci il senso di unione tra visibile ed invisibile , evidenziando non solo la natura terrena ma anche la naturalità dell’anima che sopravvive al tempo.
Nelle sue opere regnano i toni freddi per far maggiormente vibrare i toni caldi in chi , ancora vivo , osserva queste vite e in parte si riflette e ascoltandole ascolta se stesso . E ciò che suscita in noi è la speranza e la gioia di vita da vivere e raccontare vivendo , così come il desiderio di amare ed essere amati , una voglia di respiro profondo che ritempri ogni fibra e ci dia luce e forza per proseguire nel nostro cammino.
Manuela Grasso
Inaugurazione 2 giugno 2007
Universita' Bocconi
via Sarfatti, 25 - Milano
Orario: lunedì-venerdì ore 8-16
Ingresso libero