Giancarlo Cazzaniga
Luca Buti
Giuliano Perin
Neil Leonard
Giovanni Perin
Franco Lion
Diletta Biondani
Un evento che intende mostrare il jazz da differenti prospettive: la pittura di Giancarlo Cazzaniga, la fotografia di Luca Buti, la musica jazz dal vivo di Giuliano Perin , Neil Leonard, Giovanni Perin, Franco Lion.
Paintings - sounds - photos
a cura di Diletta Biondani
Spaziotindaci, in collaborazione con La Spirale 2000, crea un evento unico
per mostrare il jazz da differenti prospettive: la pittura di Giancarlo
Cazzaniga, la fotografia di Luca Buti, la musica jazz dal vivo di Giuliano
Perin , Neil Leonard, Giovanni Perin, Franco Lion . Attraverso
un’esposizione di pittura, una di fotografia ed una performance musicale di
“interaction ensamble” Spaziotindaci offre alla città l’opportunità di
incontrare le poliedriche “facce del jazz” e di conoscerne gli aspetti più
originali e inediti.
Il pittore Giancarlo Cazzaniga, invitato già negli anni '60 alla Biennale
di Venezia e alla Quadriennale di Roma, è protagonista di quella tensione
culturale, nella vita e nell'arte , definita poi Realismo Esistenziale, che
vide nella Milano degli anni ’60 un fertile terreno di sperimentazione
attraverso la pittura e attraverso la musica, nella fattispecie il jazz.
Dopo il secondo dopoguerra, in Italia come in Europa, si assiste ad un’ansia
crescente data da una condizione di sgomento, di disagio provocata dalla
guerra stessa. Per questo motivo l’analisi della condizione umana si sposta
da tematiche sociali e populiste ad una dimensione più intima e privata.
Dalle epopee operaie e contadine, l’arte si comprime nello spazio di una
stanza, nel lamento di un <http://it.wikipedia.org/wiki/Sassofono>
sassofono, nel luccichio anonimo della plastica di un’insegna al neon. In
quest’ottica la pittura di Cazzaniga si compone di pause e ripetizioni, di
corrispondenze tra colore e ritmo musicale, egli scompone l’immagine e
l’azione in momenti separati, in singoli fotogrammi sovrapposti in un’azione
che ha radici profonde nel futurismo e che risente del fascino
dell’astrattismo. Dall’incontro e l’amicizia con personaggi come Chet
Baker, Franco Cerri o Giorgio Gaber nacque il profondo amore del pittore per
il jazz, soprattutto per ilCool Jazz: il jazz freddo. Da tutto questo
derivano i suoi Jazzman e la sua pittura fatta di luci scure e dense di
ombra, di gialli fluorescenti innervati di scintille biancastre, di note
cromatiche cavernose, come il sax dipinto sempre con segno incisivo e
nervoso. Si sente che vengono dal ventre.
I musicisti Giuliano Perin , Neil Leonard, Giovanni Perin, Franco Lion
interverranno durante l’inaugurazione in una performance di interazione
musicale di straordinaria qualità e originalità.
Concertista e compositore, Giuliano Perin è cresciuto con maestri come
RanBlake, Franco D’Andrea, Barry Harris, frequentando scuole internazionali
quali la Manhattan School con Harl Danko e Gary Dial e la New School di New
York, con Dave Samels.
Alle conoscenze tecniche musicali, l’artista unisce un grande carisma che
coinvolge anche chi, per la prima volta, si avvicina al jazz. Parlando di
lui, il decano dei critici musicali Franco Fayenz scrive: “Rare volte anche
a livello internazionale ho apprezzato un fraseggio ed un tocco di vibrafono
come i suoi”. E ancora Adriano Mazzoletti, conduttore RAI, dice: “Ecco
finalmente un vibrafonista di cui non vedo uguali anche al di fuori dei
nostri patri confini. Il suo fraseggio è limpido, il senso della melodia è
perfettamente consequenziale alle linee dei temi da lui stesso composti o
che sceglie di interpretare con grande spessore”.
Neil Leonard è insegnante di sax alla Berklee School di Boston, oltre ad
essere conosciuto per il suo approccio unico e originale alla composizione e
all’improvvisazione. Ai suoi lavori hanno partecipato Marshall Allen
(Direttore del Sun Ra Arkestra), Bruce Barth, Don Byron, Michael Evans,
Robin Eubanks, Frank Lacy, Badal Roy, Jamaaladeen Tacuma e Uri Caine.
L’opera di Leonard, Totems è stata premiata dal World Music Institute al
Carnegie Recital con la partecipazione di Byron e Caine.
Luca Buti, uno dei più apprezzati fotografi e giornalisti di musica
italiani, è nato in provincia di Arezzo nel 1971. Inizia un approccio
professionale con la fotografia nel 2000, da quando si occupa di musica jazz
come giornalista. Generazionalmente appartiene alla schiera di fotografi
nati con la camera oscura e successivamente evoluti verso la fotografia
digitale. La fotografia di eventi musicali è la sua attività principale, ma
altri suoi lavori abbracciano una gran varietà di soggetti: fotografia
creativa, reportage, ritratto ecc. mantenendo una visione di base di
“fotografia come pura arte”. Collabora alle riviste: Jazz Magazine, Musica
Jazz, Jazzit, New Age, Etnica & World Music Magazine; la casa discografica
Hat Hut; numerose associazioni, festival e musicisti.
Prestigiosi magazine fotografici come Zoom e Private hanno pubblicato estesi
portfolio sulle sue fotografie.
Ha collaborato alla documentazione fotografica del libro celebrativo dei 25
anni del Bolzano Jazz Festival.
A inizio 2007 è stato pubblicato JAZZin’, il suo primo libro
fotografico-monografico interamente contenente originali e suggestivi scatti
sul jazz. Connotato principale di quest’opera, è l’approccio moderno e
dinamico verso la fotografia, la musica ed i musicisti,in grado di mantenere
sempre la tecnica nel dominio del mezzo ,e l’idea come il fine di ogni
singolo scatto.
Inaugurazione 7 luglio 2007 ore 21.30
Spaziotindaci
Via Dante, 15/19 - Padova
Orario: 9.30-12.30, 16.00-19.50, chiuso lunedì mattina e domenica
Ingresso libero