19 artisti rendono omaggio alla recente scomparsa di uno dei maggiori maestri della poesia visiva: Eugenio Miccini. A cura di Paolo Pratali ed Akio Takemoto.
Omaggio a Eugenio Miccini
a cura di Paolo Pratali e dall’italo-giapponese Akio Takemoto
Nella nuova iniziativa (la seconda di questo spazio coordinata dall’esperienza di ateliermostre) 19 artisti (Antonioli, Ausili, Baroni, Bolgioni, Bove, Cobás, Colangelo, Cupisti, Dominelli, Fagioli, Gòntero, Grattarola, Gruppo Sinestetico, Labini, Lazzari, Mazzanti, Michelotti, Peri, Spada) rendono OMAGGIO alla recente scomparsa di uno dei maggiori maestri della poesia visiva: EUGENIO MICCINI. L’arte nella sua continuità e nella sua globalità non conosce confini passa dall’impegno profondo della socialità, dalla denuncia al racconto di momenti espressivi e di frazioni ludiche che ci permettono, nel gioco dei rimandi positivi, negativi di ritrovare l’indigena cessione istintiva.
Eugenio Miccini, pittore, scultore, videomaker, performer nel corso della sua lunga vita (è morto di recente all’età di 82 anni) ci ha insegnato a non tradire quanto ci suggerisce l’autoptica interiorità, ha saputo indicarci la strada per andare a recuperare una creatività arricchita, pregna di quel magma segreto che si cela nell’esperienza ancestrale tramandata di padre in figlio.
Miccini era nato a Firenze nel 1925 dove viveva e lavorava attivamente; aveva compiuto i suoi studi in Seminario appassionandosi, soprattutto, alla filosofia greca e alla letteratura latina, influenza umanistica che ha caratterizzato, poi quei suoi lavori dei maturi anni settanta; si era laureato in Pedagogia diventando pubblicista. Iniziò una complessa attività e militanza letteraria, durante la quale collaborava con varie riviste, tra le quali ''Quartiere'', ''Letteratura'', ''Il Menabò'', pubblicò di seguito alcuni libri di poesie vincendo il premio di poesia Città di Firenze (1961); risalgono al 1962 le prime poesie visive e nel 1963 fonda a Firenze il Gruppo 70 con Lamberto Pignotti e Luciano Ori ed inizia l'esperienza della Poesia Visiva.
Le sue Poesie visive appaiono nell'omonima antologia curata da Lamberto Pignotti e pubblicata dalle edizioni Sampietro di Bologna nel 1965. Sono anni intensi caratterizzati da un forte impegno ideologico e dall'organizzazione di mostre, spettacoli, dibattiti e pubblicazioni sulla poesia visiva. Nel 1969 riuscì ad organizzare (a Firenze) il Centro Tèchne, la rivista omonima ed i relativi quaderni, dedicati alla poesia visiva, al teatro, al dibattito culturale e politico di quegli anni. Negli anni settanta prese parte attiva al Gruppo Internazionale di Poesia Visiva chiamato anche Gruppo dei Nove e dirige con Sarenco la seconda e terza serie della rivista Lotta Poetica (Brescia).
Nel 1983 si esprime fondando il Gruppo Logomotives con Arias Misson, Blaine, Bory, De Vree, Sarenco e Verdi.
Divenne docente impegnandosi nelle pratiche didattiche e accademiche; fu incaricato come cultore di Discipline Semiotiche presso la Facoltà di Architettura dell'Università di Firenze e di seguito insegnò Storia dell'Arte nelle Accademie di Belle Arti di Verona e di Ravenna.
È stato invitato nelle più importanti mostre internazionali come la Biennale di Venezia, presentando nel corso delle quattro edizioni (1972, 80, 83 e 86) diverse ipotesi di impegno. Ricoprì l’incarico di commissario della Poesia Visiva all’11^ Quadriennale di Roma del 1986; ed inoltre allo Stedelijk Museum di Amsterdam, al Museo della Pilotta di Parma, al Museum of Modem Art di New York, alle Gallerie Nazionali di Varsavia, Cèret, Lublino, Valenza, Anversa, ed altre.
Eugenio ha pubblicato nel corso del suo lungo impegno oltre settanta libri di carattere creativo e di saggistica, tra cui: Poesie visive (realizzato tra il 1962 e il 70); Firenze, Tèchne (1970); Ex Rebus, Firenze, Tèchne (1970); Archivio della poesia visiva italiana, Firenze, Tèchne (1970); Poesia visiva e dintorni, Firenze, Meta, 1995.
Negli ultimi anni di vita ha diretto assieme a Alberto Cappi la collana di poesia contemporanea per le Edizioni del Centro Culturale Gino Baratto di Mantova.
Inaugurazione ore 19
Spazio d'arte 54
Via Ascoli, 54 - Marina di Massa (MS)
Ore 21 - 24
Ingresso libero