L'arte di Franco Bonetti e' poetica, intensa, visionaria e romantica, dopo Shakespear, Tasso, Jacopone e Tomasso di Lampedusa, Marguerita Yourcenar e Giorgio Bassani, si confronta con quest'opera letteraria di Italo Calvino. Interpretare pittoricamente Italo Calvino e' entrare nel complesso mondo di un autore che dalla straordinaria "semplicita'" narrativa ha saputo estrarre pensieri di verita' assoluta.
L'arte di Franco Bonetti è poetica, intensa, visionaria e romantica, dopo Shakespear, Tasso, Jacopone e Tomasso di Lampedusa, Marguerita Yourcenar e Giorgio Bassani, si confronta con quest'opera letteraria di Italo Calvino.
Interpretare pittoricamente Italo Calvino è entrare nel complesso mondo di un autore che dalla straordinaria "semplicità " narrativa ha saputo estrarre pensieri di verità assoluta. Lo si denota dalle "Lezioni americane", prodighe di dotte citazioni scaturite da una mente enciclopedica che nei racconti d'invenzione ha scelto la via dell'agilità espositiva, dell'allegoria, come si conviene ad un favolista. Ma la "leggerezza", la "rapidità ", l'"esattezza", la "visibilità " e la "molteplicità ", che costituiscono gli argomenti delle "Lezioni americane", dovrebbero guidare non solo gli scrittori come Calvino ma anche i gesti del quotidiano. Un artista che voglia penetrare questo universo deve porsi le stesse problematiche di Italo e uscirne con le opportune soluzioni.
Franco Bonetti, pittore e scenografo reggiano, si è accostato alla non agevole impresa più di un anno fa, inserendo alcune tele in un impianto scenografico per uno spettacolo parigino sul tema, interpretato da Giorgio Albertazzi.
Per questa nuova impresa Bonetti si è dunque avvalso della leggerezza dei personali racconti intinti nella morbida soavità aerea, della rapidità di un tocco che non rinuncia all'esattezza della memoria, di una visibilità della trama che si smarrisce nel frammento ma esalta la citazione come specchio della molteplicità degli accadimenti che ci coinvolgono anche dal punto di vista emozionale. Egli è sempre stato così: pertanto non ha dovuto mutare né il suo spirito, né il suo comportamento per adeguarli a quelli calviniani. Un motivo in più per nutrire la consapevolezza di trovarsi nel giusto, ovvero in una posizione di controllo adatta ad interrogare l'esistenza.
In Franco Bonetti il compatto nucleo narrativo si sviluppa in effervescenze radiali, in rimbalzi e in riproposizioni speculari. È il cuore unitario del magma a reclamare un divenire alimentato dal riflesso calviniano delle "lezioni".
Questa è, quindi, un'occasione per incontrare e conoscere un protagonista dell'Arte Contemporanea del quale hanno scritto i maggiori critici di teatro e cultura, italiani e stranieri, da Enzo Biagi a Vittorio Sgarbi, da Pier Luigi Pizzi a Marta Marzotto, da Maurizio Scaparro a Glen Tetley.
Inaugurazione giovedì 4 ottobre 2001, dalle 19 alle 23
Presentazione del catalogo con testi di Luciano Caprile
Orari: dal martedì al sabato dalle 15 alle 20, altri giorni e orari
per appuntamento telefonando allo +39- 051 272638.
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