La mostra illustra la produzione scultorea di Michelangelo attraverso le fotografie di Aurelio Amendola, e fa da cornice all' evento che vedra' per la prima volta vicine 2 celebri opere dell'artista rinascimentale: l'Adolescente, gia' presso l'Hermitage, e il David Apollo, che il Museo del Bargello prestera' in via straordinaria per l'esposizione.
Attraverso le fotografie di Aurelio Amendola
Organizzata e prodotta da 24 ORE Motta Cultura in collaborazione con il Museo dell’Hermitage di San Pietroburgo, la mostra illustra la produzione scultorea di Michelangelo attraverso le inconfondibili fotografie di Aurelio Amendola, molte delle quali appartengono a buon diritto alla fotografia d’arte del Novecento. Prendendo le mosse dal volume Michelangelo Scultore, pubblicato ad ottobre 2006 da Federico Motta Editore, che raccoglie tutta la produzione scultorea dell’artista toscano, la mostra fa da cornice all’importante evento che vedrà per la prima volta vicine due celebri opere di Michelangelo: l’Adolescente, già presso il Museo dell’Hermitage, e il David Apollo, che il Museo del Bargello di Firenze presterà in via straordinaria per l’esposizione.
Cento immagini in bianco e nero di grande formato ripercorrono le tappe fondamentali della carriera dell’artista, dalla produzione giovanile fino a quella degli ultimi anni: una galleria di forme scultoree e architettoniche conosciute eppure sorprendenti per la distribuzione dei chiaroscuri, la scelta delle inquadrature, la sensibilità ai volumi e alle superfici del marmo. I profili che le fotografie di Amendola, profondo conoscitore della statuaria michelangiolesca, estraggono dalle sculture, recuperano alla visibilità segreti disegni progettuali di Michelangelo, di cui non esiste riscontro sulla carta, ma che dalla mente dell’artista furono trasferiti direttamente nella materia, sotto la pressione dell’impulso creatore guidato da una suprema certezza della tecnica.
Le immagini, spesso concentrate sui dettagli, sottolineano così, in maniera assolutamente straordinaria, ciò che le statue stesse e certi studi grafici sembrano indicare, ovvero l’accensione dell’interesse di Michelangelo per il corpo umano e per le passioni e i sentimenti che attraverso la sua trasformazione scultorea, ne possono scaturire. La mostra dell’Hermitage è dunque sicuramente un’occasione unica per poter godere sia dell’opera di Michelangelo, indiscutibile emblema dell’arte italiana nel mondo, che della perizia e bravura di un grande fotografo come Aurelio Amendola.
Aurelio Amendola nasce e vive a Pistoia. Nel corso della sua lunga carriera di fotografo ha svolto un’attività in gran parte dedicata al mondo delle arti figurative, documentando l’opera di Jacopo della Quercia, Michelangelo, Donatello, Giovanni Pisano e singoli capolavori e monumenti come il pulpito pistoiese di Giovanni Pisano, il fregio robbiano dell’Ospedale del Ceppo, sempre a Pistoia, e il battistero di Pisa.
L’arte contemporanea rappresenta per Amendola un altro elemento di grande interesse, tanto che negli anni egli è arrivato a raccogliere una vera e propria galleria di ritratti – di De Chirico, Lichtenstein, Pomodoro, Schifano, Tapies, Warhol, per ricordarne solo alcuni – per la quale egli si è avvalso anche di una lunga frequentazione personale con gli artisti.
All’opera fotografica di Amendola si devono inoltre numerose monografie dedicate ai maggiori artisti contemporanei tra cui quelle su Marino Marini, Burri, Manzù, Fabbri, Ceroli, Vangi, Kounellis.
Nel 1994 il suo volume Un occhio su Michelangelo – dedicato alla cappella medicea in San Lorenzo a Firenze – ha vinto il premio Oscar Goldoni. Sullo stesso soggetto si è tenuta nel 1995, presso la sede espositiva di Palazzo Reale, una mostra voluta dal Comune di Milano. Presso la Federico Motta Editore ha pubblicato Bernini, La scultura in San Pietro e San Pietro, un’importante ed esclusiva campagna fotografica accompagnata dall’ultima fatica intellettuale di Bruno Contardi, il grande studioso prematuramente scomparso. La pubblicazione più recente è Il David di Michelangelo.
Ufficio Stampa Federico Motta Editore
Natalina Costa
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Hermitage Museum
2, Dvortsovaya - San Pitroburgo