Arte e pensiero. Dalla Collezione Panza di Biumo. Esposte 13 installazioni che coprono la produzione dell'artista tra il 1965 e il 1974 e che rappresentano l'essenza della sua ricerca. Kosuth, tra i massimi esponenti e teorici dell'Arte Concettuale, ha impostato tutto il suo lavoro come un complesso, ma coerente processo di riflessione sul linguaggio come veicolo principale di idee, e per fare questo ha dovuto sottoporre il linguaggio stesso ad analisi e verifica.
Arte e pensiero. Dalla Collezione Panza di Biumo
a cura di Giuseppe Panza di Biumo
Kosuth ha fatto qualcosa che prima non era pensabile: fare un’arte che si
identifica con una ricerca filosofica…Ci fa entrare in quel regno
indefinibile delle cose che non si possono definire ma che sono la sostanza
di tutto. Per questa ragione le sue opere sono immensamente belle: ci fanno
conoscere la nostra anima.
Giuseppe Panza di Biumo
Il FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano presenta la mostra “Joseph Kosuth.
Arte e pensiero. Dalla Collezione Panza di Biumo.” Dal 19 luglio al 30
novembre 2007 saranno esposte nelle Scuderie di Villa e Collezione Panza
tredici installazioni che coprono la produzione dell’artista tra il 1965 e
il 1974 e che rappresentano l’essenza della ricerca artistica di Kosuth, il
rapporto con la conoscenza del linguaggio e la relazione tra significato ed
espressione.
Joseph Kosuth, uno degli esponenti principali e massimo teorico dell’Arte
Concettuale, svolge una intensa attività in questo ambito di ricerca ormai
da più di trent’anni. L’arte concettuale ha inteso sostituire all’opera la
riflessione sull’opera, sul suo ruolo nel contesto della società e della sua
cultura. L’artista, quindi, non realizza oggetti da guardare, ma concetti,
idee, riflessioni sull’arte espressi principalmente con l’ausilio del
linguaggio verbale, o con la combinazione fra testo e immagine fotografica.
Dagli anni Sessanta, in particolare, il lavoro di Kosuth ha esplorato in
modo approfondito, la produzione e il ruolo del linguaggio e del suo
significato all’interno dell’arte. Kosuth ha impostato tutto il suo lavoro
come un complesso, ma coerente processo di riflessione sul linguaggio come
veicolo principale di idee, per fare questo ha dovuto sottoporre il
linguaggio stesso ad analisi e verifica. Questa sua indagine, prende forma
nelle sue installazioni, nelle esibizioni, nelle opere su commissione
pubblica e in quelle presenti in Europa, nelle Americhe e in Asia.
Tra le installazioni presenti in mostra Clear Square Glass Leaning (1965),
opera che si identifica con il suo enunciato: essa dichiara, infatti, le
diverse qualità di un oggetto (una lastra che a un tempo è fatta di vetro,
trasparente e quadrata) e la sua relazione con lo spazio (appoggiata al
muro). Nine Paintings with Words as Art (1968) è ancora precisamente ciò che
dichiara il suo titolo, nove dipinti su ciascuno dei quali si staglia una
parola, ognuna in riferimento ad aspetti diversi delle tele stesse tranne le
ultime due parole che compiono una funzione diversa dal puro enunciare:
“painting” e “art” si rapportano al contesto in cui sono realizzate. In
mostra viene esposta anche la serie di Art as Idea as Idea, tra cui la
definizione del Nulla in sei lingue diverse, che si presentano come la
riproduzione su tela di definizioni tratte dal dizionario mostrate in
negativo in un ingrandimento fotostatico acromatico. In Five Five’s (to
Donald Judd) (1965) Kosuth utilizza il neon, mentre The Tenth Investigation
Proposition 4 (1974) rappresenta una delle opere della serie delle
Investigations che saggiano la funzione significante delle parole,
attraverso operazioni “pubbliche” come l’inserzione pubblicitaria sui
giornali o l’apposizione di striscioni o manifesti nelle strade, o ancora
con installazioni negli spazi espositivi dove l’osservatore è invitato a
prendere visione di testi stampati.
Josepk Kosuth è nato il 31 gennaio del 1945 negli Stati Uniti, nella città
di Toledo in Ohio, Kosuth ha frequentato a New York la Scuola d’Arte Visuale
(1965/67) e la Nuova Scuola per la Ricerca Sociale (1971/72), seguendo i
corsi di antropologia e filosofia. Attualmente insegna all’Accademia d’Arte
di Monaco di Baviera e all’Istituto Universitario di Architettura di
Venezia. Numerose le partecipazioni a Documenta (Kassel) e alla Biennale di
Venezia, con una mostra al Padiglione Ungherese (1993). Tra i premi da
citare il Brandeis Award, 1990, il Frederick Weisman Award, 1991, la
Menzione d'Onore alla Biennale di Venezia e il Chevalier de l'ordre des Arts
et des Lettres consegnatogli dal governo francese nel 1993. Nel 2001 ha
ricevuto la Laurea Honoris Causa dalla facoltà di Lettere e Filosofia
dell’Università di Bologna. Per quasi trent’anni è stato ospitato come
docente e relatore dalle più prestigiose università e istituzioni di tutto
il mondo. Attualmente vive tra New York e Roma.
Il sodalizio artistico tra Kosuth e Giuseppe Panza di Biumo nasce nel 1968,
in questo periodo, la collezione Panza si sviluppa notevolmente: è in quegli
anni che Panza decide di acquistare numerose opere di Joseph Kosuth
determinandosi ancora una volta come uno dei più grandi precursori dell’arte
contemporanea.
La mostra è curata da Giuseppe Panza di Biumo e accompagnata da un catalogo
con un contributo critico di Giorgio Verzotti.
La mostra è stata realizzata con il contributo della Provincia di Varese.
Villa Panza
piazza Litta, 1- Varese
Orari: 10 –18 (tutti i giorni escluso i lunedì non festivi). Ultimo ingresso ore 17.30.
Ingresso (comprendente mostra, Villa e Collezione Permanente): adulti 10 euro, ridotti (bambini 4-12 anni e studenti fino a 25 anni) 5 euro. Aderenti FAI: 2 euro