Casa degli Artisti
Gallipoli (LE)
via Lepanto, 1/9
0833 261865 FAX
WEB
Giorgio De Cesario
dal 9/8/2007 al 30/8/2007

Segnalato da

Maria Cristina Maritati




 
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9/8/2007

Giorgio De Cesario

Casa degli Artisti, Gallipoli (LE)

Il Volo Negato. In questa occasione l'artista presenta le sue ultime opere, che, se paragonate con le precedenti, si distinguono forse per una maggiore essenzialita' del segno, anche se i volti in rilievo e in argilla continuano ad essere il leit-motiv che le accomuna.


comunicato stampa

Il Volo Negato

Mostra Personale di Giorgio De Cesario dal titolo ''Il Volo Negato'' presso La Casa degli Artisti di Gallipoli. In questa occasione egli presenta le sue ultime opere, che, se paragonate con le precedenti, si distinguono forse per una maggiore essenzialità del segno, anche se i volti in rilievo e in argilla continuano ad essere il leit-motiv che accomuna le vecchie esperienze e le nuove.
Il critico Eugenio Giustizieri, che presenta la mostra di De Cesario,commenta: ''La sua è epopea avvincente che, nonostante tutto, trasuda voglia di vivere, rimpiange tutto ciò che c'è da rimpiangere, senza evitare di affondare la lama negli errori e nelle ingenuità dei nostri anni. Troppo frettolosamente messi in archivio. Intensità, vicinanza, dolore, solitudine e compostezza rappresentano le coordinate di una umanità che esiste, e crede, e spera, e si arrende. Senza far rumore, col grido che resta sospeso in gola''. Maria Cristina Maritati invece rileva: ''Filosofia e realtà che si compenetrano, che parlano a chi osserva e nello stesso tempo lo lasciano libero di interpretare, di fantasticare, di perdersi in pensieri da tanto tempo persi di vista per ritrovare infine se stessi nella mente, nel corpo e nell'anima''.

Giorgio De Cesario,artista poliedrico, oriundo matinese trapiantato a Gallipoli, è l'ideatore de ''La Casa degli Artisti'', sua casa-museo e galleria permanente, dove nello stesso tempo ospita gratuitamente espressioni artistiche di vario genere e disciplina per fare emergere nuovi messaggi culturali. Reduce dalla Biennale di Venezia, dove ha esposto nella manifestazione ''13x17'', a cura di Philippe Daverio, De Cesario è ormai noto a livello internazionale ed è presente in vari musei nazionali ed esteri.

GIORGIO DE CESARIO : IL VOLO NEGATO
di Eugenio Giustizieri

Quando si ha il coraggio di esplorare la propria vita, allora si può guardare anche a quella degli altri e soffermarsi, con uguale, dolorosa naturalezza sulle ferite aperte, sulle piaghe che mai potranno rimarginarsi e su bocche spalancate che annunciano nascite e morti.
E’ questa straordinaria sincerità morale a rendere emozionante ed incredibile la produzione artistica di Giorgio De Cesario. E’ una storia a ritroso, dipinta e scolpita dall’oggi allo ieri, scavando oltre le radici insospettate dell’infelicità del presente. Alla fine, nulla resta della storia dei volti e delle maschere, a parte la memoria di una sconfitta necessaria. Su questa sconfitta si apre la ricerca dell’artista. Con crudele semplicità la composizione ne elenca i termini mediante le applicazioni e manipolazioni di oggetti tratti dal passato. Già, il passato. Il pensiero può permettersi di andare a ritroso, di scavare nei gesti, negli sguardi di un volo negato, nelle parole di un giorno, di un anno, di una vita precedente. Non è un banale flashback, quello scelto dall’artista. Sono frammenti selezionati in ordine inverso, dal più vicino al più lontano, per scoprire come tutto è iniziato e poi concluso. L’emozione più forte è vedere, in entrambi i casi, la teoria alla prova dei fatti, l’intuizione che diventa linguaggio, la sperimentazione che crea un nuovo mondo di immagini, in grado di essere captate da ciascuno.
De Cesario coglie il mondo alla sprovvista, usa il frammento per scardinare una realtà ancora più vera di quella che appare nel quotidiano. Così continuamente si ricrea la funzione metaforica del linguaggio, figure di uomini vuoti, impagliati che hanno commesso l’errore di credere che il progresso proceda in linea retta. Ma hanno preteso troppo, hanno voluto mordere un boccone troppo grande per le loro bocche. Così, da un’esistenza in technicolor, dalla conoscenza attraverso gli eccessi, dalla libertà radicale, sono passati di colpo alla sconfitta. E’ una sconfitta che l’artista racconta con impeto ed energia, ma anche con una meravigliosa serenità, quasi infantile, e una profonda sensibilità psicologica, concretizzando l’impressionante capacità di restituire il clima della nostra epoca e i sussulti del cuore di personaggi ricchi di sfumature, di slanci, di cammini intrapresi e mai interrotti.
La sua è epopea avvincente che, nonostante tutto, trasuda voglia di vivere, rimpiange tutto ciò che c’è da rimpiangere, senza evitare di affondare la lama negli errori e nelle ingenuità dei nostri anni. Troppo frettolosamente messi in archivio. Intensità, vicinanza, dolore, solitudine e compostezza rappresentano le coordinate di una umanità che esiste, e crede, e spera, e si arrende. Senza far rumore, col grido che resta sospeso in gola.
De Cesario centra il bersaglio del silenzio e, all’astuzia dei potenti, degli accademici, delle ideologie, contrappone l’attesa della rivelazione del reale, la sua infermità, la sua complicità con gli uomini semplici, la sua attenzione all’ignoto, dentro e fuori di sé. Tutto è pervaso da uno spirito misterioso e visionario; un impalpabile filo rosso aggrega i cieli evocati di un qui e di un altrove sconvolti e, con insolita semplicità, lancia il suo messaggio all’osservatore senza eccedere in retorica, in una sorta di gioco illusionistico che non può che lasciare sgomenti.
E’ la storia che lacera l’uomo in fantasmi e lascia affiorare le debolezze di un’emozione irripetibile e, a tratti, selvaggia. E’ il silenzio di voci smorzate che lascia affiorare la debolezza umana, la sua vulnerabilità, la sua sofferta fantasia, fino ai presagi di morte. Il destino di chi è santo e dannato, angelo e demone.

Casa degli Artisti
via Lepanto, 1/9 - Gallipoli (LE)

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