Interni di Babelopoli. Cinquanta opere (oli, tempere e disegni), piu' video d’animazione, documenteranno il lavoro recente dell’artista veneta, ma milanese d’adozione.
Interni di Babelopoli
a cura di Martina Corgnati
In Palazzo Ducale, cinquanta opere (oli, tempere e disegni), più video
d’animazione, documenteranno il lavoro recente dell’artista veneta, ma
milanese d’adozione.
Le Sale del Capitano del Palazzo Ducale di Mantova accoglieranno, dal 4
settembre al 7 ottobre 2007, la mostra Interni di Babelopoli che presenta un
ciclo di opere recenti di Alessandra Zorzi.
Il percorso espositivo, curato da Martina Corgnati, raccoglie cinquanta
lavori (oli, tempere, disegni) oltre a video d’animazione, che raccontano un
mondo trasfigurato e avvolgente, un insieme di spazi (Babelopoli, città
virtuale che evoca Babele e Paperopoli), modellati e composti attraverso le
possibilità che le nuove tecnologie offrono.
La mostra documenterà anche le tematiche care al lavoro dell’artista: la
mitologia, il mondo dei fumetti, l’invenzione di personaggi (di carta, di
tela o elaborati al computer) dall’aspetto mostruoso e allo stesso tempo
ironico.
La cultura visiva e letteraria di Alessandra Zorzi pesca i riferimenti
indifferentemente dal Medioevo (con un'attenzione particolare
all’immaginario mitologico dei bestiari o al simbolismo che esprime il senso
della crisi di un'epoca), e poi ancora dall'Espressionismo, dal Futurismo,
dal Cubismo. Non mancano richiami a temi della psicanalisi o a motivi
identificabili in certi sviluppi del Surrealismo, fino a sconfinare nel
graffitismo metropolitano, o a sfiorare consapevolmente l'effetto cartoon
nell'uso della computer-grafica.
“I disegni e le tempere su cui sto lavorando per l’appuntamento mantovano –
sottolinea l’artista – che si potrebbero definire organico-astratte, si
sviluppano a partire da un’animazione sui disegni di Leonardo, in
particolare sull’anatomia e la tipizzazione delle caratteristiche somatiche.
Le suggestioni leonardesche si innestano sulla contemporaneità, come
percezione della disgregazione e del senso di disfacimento indotti dal
momento storico, climatico non meno che geopolitico, che stiamo
attraversando.”
Ogni spunto, ogni riferimento alla storia dell'arte, però, viene rielaborato
in uno stile personale eclettico, ma inconfondibile.
La sua produzione, infatti, si esprime servendosi in misura preponderante di
strumenti canonici come il disegno e la pittura, talvolta riutilizzandoli e
deformandoli in chiave digitale, passando con disinvoltura al video di
animazione, all'arazzo digitale, alla computer-grafica, all'installazione.
Alessandra Zorzi Brustolon nasce a Treviso, in una famiglia di editori. A 19
anni si trasferisce a Milano, dove tuttora vive e lavora. Si laurea in
architettura a Venezia con una tesi sulla ristrutturazione di Piazza Fontana
a Milano, collaborando contemporaneamente con uno studio milanese.
Nel 1998 la Casa dei Carraresi di Treviso le ha dedicato un’ampia mostra
personale, Totem e tabù, a cura di Marco Goldin.
Fra le sue mostre degli ultimi anni, ricordiamo le personali a Spoleto, in
Palazzo Racani-Arroni nel 2003 e al Maschio Angioino di Napoli nel 2005.
Museo di Palazzo Ducale
p.zza Sordello, 40 - Mantova
Orario: 10.00 – 13.00; 16.00 – 19.00. Chiuso lunedì e martedì. Aperture serali: 5, 6, 7 e 8 settembre dalle 21.00 alle 23.30
Ingresso libero