Gino Rossi
Arturo Martini
Nino Sprigolo
Sante Cancian
Bepi Fabiano
Arturo Malossi
Carlo Conte
Juti Ravenna
...Il "cenacolo" di Bepi Mazzotti.Momento di approfondimento dell'attività di Giuseppe Mazzotti, promotore delle arti e critico militante, figura di spicco nel Novecento veneto e italiano. La mostra si propone di ricostruire il percorso critico del singolare e poliedrico personaggio: si articola in sezioni dedicate agli artisti che Mazzotti stesso conobbe e stimò, a cui dedicò pagine memorabili e mostre antologiche.
Dal 13 ottobre al 27 gennaio 2001 il Museo Bailo di Treviso ospita la
mostra "Gino Rossi, Arturo Martini e gli altri. Il "cenacolo" di Bepi
Mazzotti ", momento di approfondimento dell'attività di Giuseppe
Mazzotti, promotore delle arti e critico militante, figura di spicco nel
Novecento veneto e italiano. Ne sono promotori il Comune di Treviso, La
Provincia di Treviso e la Fondazione Giuseppe Mazzotti per la CiviltÃ
Veneta.
La mostra, che si propone di ricostruire il percorso critico del
singolare e poliedrico personaggio, si articola in sezioni dedicate agli
artisti che Mazzotti stesso conobbe e stimò, a cui dedicò pagine
memorabili e mostre antologiche. Saranno esposte opere di Gino Rossi,
Arturo Martini, Nino Sprigolo, Sante Cancian, Bepi Fabiano, Arturo
Malossi, Carlo Conte, Juti Ravenna e molti altri, in una ideale,
straordinaria antologica della pittura e della scultura a Treviso dagli
anni Trenta agli anni Ottanta. Alcune di queste opere tornano, per
l'occasione, per la prima volta a Treviso, concesse da Musei,
Collezionisti e Istituzioni tra le quali il Palazzo del Quirinale.
Concepita in occasione del ventennale della scomparsa di Mazzotti,
avvenuta il 28 marzo 1981, questa mostra ha come punto di partenza
quella che lo studioso trevigiano aveva riunito in Palazzo Scotti nel
1933.
In quella "mostra sindacale" il critico e uomo di cultura diede conto
della vitalità e dell'arte degli artisti trevigiani dell'epoca,
artisti che, come Arturo Martini e Gino Rossi, hanno poi assunto
dimensioni ed importanza internazionale. Proprio in quell'occasione egli
espose quei capolavori di Rossi, come Testa di Pescatore (oggi di
proprietà del Ministero dei Beni Culturali), Primavera in Bretagna o
Paesaggio asolano, e le terracotte di Martini tra cui la Venere dei
porti, che oggi sono nuovamente riuniti e visibili al Museo Bailo di
Treviso.
Da questa Mostra esce l'affresco di anni irripetibili, di una Treviso
che supera la propria dimensione di città provinciale per aprirsi, da
protagonista, alla grande arte europea, di un grande personaggio che
seppe riunire attorno a sé e valorizzare alcuni degli artisti più
interessanti e capaci di quell'epoca, di quel "momento magico" che gli
anni 20 e 30 rappresentano per la cultura a Treviso e di cui Mazzotti fu
intelligente e sensibile interprete e in parte artefice.
Nato a Treviso il 18 marzo del 1907, Mazzotti ebbe una vita
caratterizzata da grandi passioni. Dopo il diploma frequentò
l'Accademia di Belle Arti di Venezia iniziando così una carriera di
pittore poi interrotta, anche se la passione per l'arte lo avvicinò ad
alcuni dei giovani protagonisti della vita culturale trevigiana, tra i
quali proprio Martini e Rossi, e gli ispirò le prime critiche d'arte.
Quando nel 1926 iniziò l'attività di editorialista unì alla
professione l'altra grande passione della sua vita, la montagna,
scrivendo una fitta schiera di contributi dedicati alle montagne a lui
più care. A questo tema dedicò proprio la sua opera d'esordio La
montagna presa in giro del 1931.
Gli anni dopo la Grande Guerra, oltre che dalle innumerevoli opere
relative alla montagna, sono caratterizzati da una continua attenzione
per il mondo dell'arte, in particolare per l'opera di Arturo Martini e
Sante Cancian, ai quali, scomparsi prematuramente entrambi, rese omaggio
per primo con due bellissime mostre postume.
Negli anni successivi, la sua collaborazione con l'Ente Provinciale per
il Turismo e con il Touring Club Italiano, la sua sempre
particolarissima attenzione per l'ambiente e il paesaggio trevigiano
unita alla sua più recente passione per la fotografia lo porteranno ad
impegnarsi attivamente per la tutela del paesaggio italiano ed in
particolare delle Ville Venete.
Presidente della sezione Trevigiana di Italia Nostra, Ispettore onorario
ai monumenti, Giuseppe Mazzotti negli anni Settanta pubblica i Colloqui
con Gino Rossi e collabora alla grande monografica sul pittore
capesarino; sofferma la propria attenzione sul lavoro di Toni e Simon
Benetton e su quello di molti altri amici artisti, dei quali seppe
essere lungo tutta la propria esistenza appassionato sostenitore.
La mostra allestita sino al 27 gennaio 2002 al Museo Bailo rientra
nell'ampio programma che a Mazzotti ha dedicato, nel ventennale della
morte, la Fondazione a lui dedicata.
"GINO ROSSI, ARTURO MARTINI E GLI ALTRI. Il "cenacolo" di Bepi
Mazzotti". Treviso, Museo Bailo, (borgo Cavour 14), 13 ottobre 2001-27
gennaio 2002.
Mostra promossa dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Treviso e
dai Civici Musei in collaborazione con la Fondazione G. Mazzotti per la
Civiltà Veneta. Direzione della Mostra: Eugenio Manzato, a cura di
Giovanni Bianchi e Luca Baldin. Catalogo edito da
Canova
Orari: da martedì a sabato: 9-12 / 14,30 - 17. Domenica: 9 - 12.
Ingresso (comprensivo dell'ingresso al Museo) lire 5 mila; gruppi lire 3
mila; scuole lire 2 mila.
Per informazioni: Museo Civico "L. Bailo" tel. 0422.658442 fax
0422.591337
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