Collages, dipinti e sculture 1914 - 1947 mostra antologica. Sono esposte 104 opere della Fondazione Kurt e Ernst Schwitters, oltre a 9 lavori appartenenti alle collezioni del museo stesso e della NORD/LB presso la Fondazione Niedersächsischen Sparkassen. Tutte queste opere, ottenute per la mostra del PAC grazie alla preziosa collaborazione dello Sprengel Museum, comporranno, insieme a una trentina di lavori appartenenti a collezionisti milanesi, il percorso della rassegna.
Collages, dipinti e sculture 1914 - 1947
Il 24 ottobre 2001 verrà inaugurata al PAC una grande antologica dedicata a
Kurt Schwitters, uno fra i maggiori esponenti del modernismo classico.
Saranno esposte 104 opere della Fondazione Kurt e Ernst Schwitters, oltre
a 9 lavori appartenenti alle collezioni del museo stesso e della NORD/LB
presso la Fondazione Niedersächsischen Sparkassen. Tutte queste opere,
ottenute per la mostra del PAC grazie alla preziosa collaborazione dello
Sprengel Museum, comporranno, insieme a una trentina di lavori
appartenenti a collezionisti milanesi, il percorso della rassegna.
La mostra costituisce l'occasione di uno scambio tra lo Sprengel Museum
di Hannover e il Civico Museo d'Arte Contemporanea. Il CIMAC, infatti, ha
concesso in prestito un cospicuo nucleo di opere futuriste per la mostra
promossa recentemente dal museo tedesco, chiedendo in cambio una
selezione delle opere di Kurt Schwitters.
Kurt Schwitters (Hannover 1887 - Ambleside 1948) studia nelle Accademie
di Dresda e Berlino tra il 1908 e il 1914 e nel '18 segue studi di architettura
presso il Politecnico di Hannover. Nello stesso anno espone alla Galerie
Der Sturm di Berlino, dove l'anno successivo partecipa ad una mostra
collettiva con Paul Klee e Johannes Molzahn. Nel '17 ha i primi contatti con
l'avanguardia attraverso la rivista espressionista "Der Sturm", nella quale
pubblica numerosi scritti e poesie. Tra queste alcune dedicate all'amante
immaginaria Anna Blume. Dopo la fine della prima guerra mondiale
Schwitters si stabilisce ad Hannover e lì realizza le sue opere Merz
(frammento della parola kommerz, che compariva in un ritaglio di giornale
utilizzato in un collage che aveva intitolato per questo motivo Merzbild):
collage fatti con pezzetti di legno naturale e colorati, biglietti del tram,
francobolli e altri materiali "poveri", oltre a qualche intervento pittorico.
Schwitters realizzò anche testi poetici risultanti da frammenti di parole e di
frasi del più banale linguaggio quotidiano o dal contrappunto di suoni
elementari, per esempio Die Sonate in Urlauten, recitato al Bauhaus nel
1924 e pubblicato nel 1932 sulla rivista "Merz". Il primo numero di questa
rivista, da lui fondata e diretta, fu pubblicato nel 1923 (la rivista, che terminò
le pubblicazioni nel '32, esercitò effetti stimolanti anche sulla nuova
tipografia dell'epoca ed in particolare sulla grafica del Bauhaus). In questo
stesso anno Schwitters inizia la costruzione dell'architettura-ambiente
Merzbau, una sorta di scultura aperta composta con materiali eterogenei,
accumulati nella sua casa di Hannover tra il 1923 e il 1932. Nel 1924 fonda
l'agenzia di pubblicità Merz Werbezentrale.
Negli anni Trenta aderisce ai
gruppi astrattisti di Cercle et Carré (1930) e di Abstraction-Création (1932).
I suoi lavori vengono presentati nelle mostre Cubism and Abstract Art e
Fantastic Art, Dada and Surrealism, organizzate nel 1936 dal Museum of
Modern Art di New York. L'anno successivo Schwitters emigra in Norvegia
e nel 1940, dopo l'occupazione tedesca della Norvegia, fugge in Inghilterra,
dove rimarrà fino alla morte. Oli, acquarelli, i celebri collages di stampo
dadaista, sculture e una ricostruzione del Merzbau, installazione ante
litteram, consentiranno di ricostruire il percorso artistico, originalissimo e
anticipatore di Schwitters, la cui opera ha costituito un fondamentale punto
di riferimento per molta sperimentazione artistica del secondo dopoguerra,
dal neo-dadaismo alla pop art, attraverso gli happening e gli environment,
fino alla poesia visiva e fonetica e a certe forme di arte concettuale.
l catalogo della mostra è pubblicato dalle Edizioni Mazzotta e comprende
saggi di Dietmar Elger, Karin Orchard e Isabel Schulz.
A cura di Karin Orchard
PAC Padiglione d'Arte Contemporanea, Via Palestro, 14 Milano tel. e fax. 02 79009085 - 02 783330
orari:
Da Martedì a Domenica, 09.30-18.30
Chiuso il Lunedì, festività in genere