Velature. Personale di pittura. Paesaggi incontaminati, in cui specchi d'acqua si dissolvono nell’infinito dell'orizzonte a stento trattenuti dal profilo dolce di colline distanti.
Velature
Anche quest’anno la galleria Santo Stefano di Venezia organizza per il mese di settembre la mostra personale dell’artista veneziano Franco Cimitan. Si tratta ormai di una tradizione, che ogni anno si affianca al consueto appuntamento della mostra del cinema presentando al pubblico e ai visitatori i lavori ultimi di questo artista che esprime il suo legame con la città di Venezia attraverso il colore e mediante quel suo particolare modo di filtrare la visione che ricorda inconfondibilmente le luci e le malinconiche atmosfere della città lagunare. Quest’anno la mostra si svolgerà contemporaneamente in due luoghi: presso la galleria Santo Stefano a Venezia dal 30 agosto al 30 settembre e presso la Chiesetta dell’Angelo a Bassano dall’ 1 al 30 settembre.
Con questa scelta Roberto Zamberlan, direttore della Galleria, ha voluto dare risalto alla vasta produzione dell’artista, che quest’anno spazia dal paesaggio alla figura senza inseguire un tema particolare ma facendo della sua tecnica così originale il vero soggetto di entrambe le mostra. “Velature” è infatti il titolo scelto, per ricordare il processo attraverso il quale nascono i quadri dell’artista, il quale stende direttamente il colore sulla tela attraverso trasparenti velature, frutto di una riflessione sulla natura che il colore evoca mediante trasparenze e giochi di luce. La cera calda che l’artista stende sulla superficie dei suoi lavori contribuisce ad accentuare la sensazione di lontananza dall’oggetto rappresentato, come se questo affiorasse da un ricordo, o fosse l’improvvisa visione di una realtà perduta, ma viva in un malinconico ricordo.
I soggetti che Franco Cimitan ha realizzato ci guidano attraverso paesaggi incontaminati, in cui specchi d’acqua si dissolvono nell’infinito dell’orizzonte a stento trattenuti dal profilo dolce di colline distanti. Il segno si sfalda in un gioco continuo di sfumature e di luci, mentre i toni digradano con lenti trapassi chiaroscurali dai toni del giallo a quelli del verde. Molti saranno quest’anno i paesaggi notturni, attraverso scorci lacustri quasi “spiati” dall’interno di un bosco, e poi ancora foreste, radure e angeli surreali, creature di luce evanescenti nella forma appena percettibile data dal colore. Ma anche esseri in carne ed ossa, le cui ali appena suggeriscono la loro lontana origine e con cui l’artista a volte scherza, rappresentandoli con quell’ironia che lo allontana dal pericolo di una caduta nel “romantico” tout cour.
Non mancheranno inoltre le vedute lagunari che l’artista ha creato per dare spazio ad un’immagine simbolica di Venezia, percepita attraverso le sue luci e restituita attraverso velature di colore trasparente che lasciano sempre libera l’immaginazione ed evocano con estrema sintesi i profili antichi della città.
Galleria Santo Stefano
Campo Santo Stefano, 2953 - Venezia
Ingresso libero