Monica Bonvicini
Monica Carocci
Gianni Fioccardi
Ugo Mulas
Paolo Mussat Sartor
Paolo Pellion
Johnnie Shand Kydd
Laura Viale
Max Zarri
Collezione draghetto n.20. Una mostra presentata come un'ipotetica collezione privata, con scatti che vanno dagli anni '60 fino ai nostri giorni. Una visione che spazia dai grandi fotografi della storia italiana ai giovani artisti dell'arte contemporanea.
Collezione draghetto n.20
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Seele ( griech psyche oder auch pneuma, lat. anima).
Gli indiani d’America temevano di essere fotografati perchè erano convinti che la fotografia potesse imprigionarli dentro un’immagine e rubare loro l’anima per sempre .
Il punto di partenza : un draghetto in vetro di murano e messo su una mensola in onore di un grande artista contemporaneo che disse, e lo dice ancora:”non è importante l’opera ma il pensiero che c’è dietro”.
Una mostra presentata come un’ipotetica collezione privata, con scatti che vanno dagli anni ’60 fino ai nostri giorni. Una visione che spazia dai grandi fotografi della storia italiana ai giovani artisti dell’arte contemporanea.
La fotografia diventa quindi il mezzo di espressione comune, dove la linea di confine tra questi due mondi così vicini e così lontani resta marcata. Un luogo dove i ruoli tra artista e fotografo sono definiti e le fotografie diventano opere.
L’anima diventa il filo conduttore di questa mostra; soggetti che variano dal vuoto di una stanza di museo al pieno di uno sguardo. Nove fotografi, nove storie, nove approcci intimi che descrivono eroicità, forza e dolcezza, ma specialmente la capacità da parte di ognuno di loro di fermare per sempre l’anima del momento. Ciascuno con una storia ed una ricerca diversa, a loro modo sperimentale, che solo la fotografia riesce a cogliere, perciò forse come credevano gli indiani, a rubare.
nmb studio
Via Mazzini, 50/e - Torino
Ingresso libero