Galleria d'Arte Moderna Palazzo Forti
Verona
vicolo Volto due Mori, 4 (Corso Sant'Anastasia)
045 8001903 FAX 045 8003524
WEB
Edvard Munch - Giulio Paolini
dal 14/9/2001 al 6/1/2002
045 8001903
WEB
Segnalato da

Mara Isolani




 
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14/9/2001

Edvard Munch - Giulio Paolini

Galleria d'Arte Moderna Palazzo Forti, Verona


comunicato stampa

"L'Io e gli altri" A¨ il titolo della mostra dedicata all'opera di Edvard Munch nelle sale restaurate di Palazzo Forti. L'esposizione presenta circa 100 capolavori del grande artista norvegese che ha legato il suo nome alla psiche tormentata della modernitA . Si tratta di un vero e proprio percorso antologico della sua opera, tracciato attraverso le tipologie del ritratto e dell'autoritratto, che costituiscono il perno attorno a cui ruota la crisi esistenziale e l'energia espressiva di Munch.
L'incubo della ragione, che esplode in una vera e propria conflittualitA con se stesso e con gli altri, scandisce l'intreccio dei sentimenti e delle vicende che caratterizzano la vita dell'artista. "Non si dipingeranno piA¹ interni con gente che legge o donne che lavorano a maglia. Si dipingeranno uomini che vivono, che soffrono, che amano": da tali premesse Munch avviava una delle piA¹ straordinarie rivoluzioni artistiche e culturali tra la fine del XIXA' e l'inizio del XXA' secolo. Egli infatti intendeva "cercare le segrete forze di vita, per tirarle fuori, riorganizzarle, intensificarle allo scopo di dimostrare il piA¹ chiaramente possibile gli effetti di queste forze sul meccanismo che A¨ conosciuto come vita umana e nei suoi conflitti con altre vite umane".
Le opere esposte, tutte di straordinaria intensitA , ci immergono in un'altissima tensione emotiva. Tra queste spiccano, per fama e motivazioni psicologiche, quelle relative a Tulla Larsen e quelle in cui l'artista segue passo passo l'evoluzione esistenziale della propria vicenda umana, fino all'ultimo, straordinario autoritratto davanti all'orologio che contrassegna lo scorrere inarrestabile del tempo. L'allucinazione e la nuda apparizione dei volti e delle figure compongono un mondo in cui Munch, i suoi amici, i suoi committenti sono catturati in una straordinaria vertigine dei sensi. Si puA² davvero dire che con Munch inizia l'era delle tensioni moderne, dei sentimenti forti, delle reazioni emotive non piA¹ trattenute dalle buone maniere del dipingere ottocentesco, ma pronte ad esplodere oltre i confini del subconscio.


- Giulio Paolini - Premio KoinA¨ 2000 alla carriera
Giulio Paolini, vincitore del Premio KoinA¨ alla carriera per l'anno 2000, A¨ uno dei maggiori protagonisti del panorama artistico internazionale degli ultimi cinquant'anni. Il suo lavoro si A¨ sviluppato nel crogiolo "poverista" e "concettuale", pur mantenendo un'irriducibile autonomia e originalitA che lasciano poco spazio a qualsivoglia ipotesi d'inserimento all'interno delle correnti che si sono succedute dal dopoguerra ad oggi. Sin dagli anni sessanta Paolini ha esplorato l'enigma e la magia della "visione", sia quando questa viene tracciata nell'universo canonico della superficie pittorica, sia quando coinvolge lo spazio.
Sortilegio ed evocazione sono i parametri attorno ai quali l'artista ha costruito il percorso della mostra - una vera e propria autobiografia - che Palazzo Forti gli dedica.
L'esposizione si articola in sette sale, ciascuna con un titolo diverso:
I - L'opera al vero
II - L'opera e il gioco proibito della (sua) visione
III - L'opera in scena
IV - L'opera in questione
V - L'opera all'opera (L'immagine presunta)
VI - L'opera delle opere
VII - L'opera in prospettiva (l'atto espositivo)
Le sette stanze esprimono nel loro insieme - come spiega lo stesso Paolini nel suo saggio in catalogo, intitolato Esporre e sottrarre (tutte le mostre in una) - l'intenzione di "concentrare in una sola esposizione tutte le esposizioni allestite fin qui. Comprese quelle un tempo previste, ma mai realizzate e quelle ancora in fase di progetto in attesa di realizzazione".


- Nuove acquisizioni - Prima incursione nel duemila
Palazzo Forti entra nel 2000 iniziando una serie di acquisizioni, che si protrarranno nel tempo con vertiginosa continuitA , rivolte ai linguaggi ed agli artisti che inaugurano il nuovo millennio o scavalcano la diga tra i due secoli con esemplare puntualitA creativa.

15 settembre 2001 - 6 gennaio 2002
a cura di Giorgio Cortenova

Sede dell'esposizione: Verona, Palazzo Forti
Entrata: Vicolo Volto Due Mori, 4 (Corso Sant'Anastasia)

Orario e giorni di apertura: 9.30 - 20.00 tutti i giorni tranne il lunedA- (chiusura biglietteria ore 19.00)

Biglietto d'ingresso (unico per le 3 mostre):
Intero: Lire 14.000
Ridotti: - Lire. 10.000

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