GCAMC
Roma
ex Fabbrica Peroni, Via Reggio Emilia 54, 00198
WEB
Anne e Patrick Poirier
dal 15/10/2001 al 9/12/2001
06 7107900
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Segnalato da

Maria Bonmassar




 
calendario eventi  :: 




15/10/2001

Anne e Patrick Poirier

GCAMC, Roma

La Galleria Comunale d'Arte Moderna e Contemporanea inaugura la nuova stagione espositiva con la mostra dedicata ad "Anne e Patrick Poirier. Quale citta' per il futuro ?". Saranno esposti due paesaggi urbani di grandi dimensioni, definiti in senso più generale constructions e un nuovo progetto dedicato a Roma, che esprimono in modo emblematico trent'anni di ricerca dei due grandi artisti francesi.


comunicato stampa

La Galleria Comunale d'Arte Moderna e Contemporanea inaugura la nuova stagione espositiva con la mostra dedicata ad "Anne e Patrick Poirier. Quale città per il futuro ?".

Saranno esposti due paesaggi urbani di grandi dimensioni, definiti in senso più generale constructions e un nuovo progetto dedicato a Roma, che esprimono in modo emblematico trent'anni di ricerca dei due grandi artisti francesi.

In occasione della mostra, curata da Rosella Siligato, sarà pubblicato un catalogo (Edizioni De Luca), con scritti degli artisti, saggi della curatrice e di Lorand Hegyi, direttore del Museum Moderner Kunst Collezione Ludwig di Vienna, un'intervista agli artisti, realizzata da Daniela Ferraria che, nel 1970, organizzò la loro prima esposizione personale nella galleria Arco d'Alibert di Roma. Il catalogo conterrà, oltre alle opere in mostra, una selezione dei più significativi lavori creati dai Poirier.

La mostra e il catalogo saranno un'opportunità eccezionale per "incontrare" questa coppia di artisti, universalmente riconosciuti come "grandi", malgrado abbiano condotto una vita ed una ricerca al di fuori delle tendenze e delle mode, e per farli conoscere meglio al grande pubblico.

La prima opera "Ostia Antica" è del 1970 e proviene dal Museum Moderner Kunst di Vienna, la seconda "Exotica" è del 1999-2000 e proviene dalla Fondazione Jean-Mark Salomon di Parigi, la terza, progettata appositamente, è "Spina di Borgo".

La mostra ruota intorno a queste tre opere, molto diverse fra loro, quasi agli antipodi, ma che hanno uno stesso filo conduttore, quello di stimolare il visitatore ad interrogarsi sulla questione "città": quella del passato, confrontata con l'attuale e con la temuta città futura, in cui dovrà vivere e dovranno vivere i suoi figli.

"Ostia Antica" è un grande modello, costruito lentamente, pezzo per pezzo, allo scopo di ricreare il grande paesaggio dell'antica città romana: rovine, architetture, strade, templi e teatri, per consentire agli artisti stessi e agli spettatori di passeggiare in quel luogo, di cercare un proprio personale percorso all'interno di un qualche cosa che rappresenti la memoria culturale dell'umanità.
Quest'opera, centrata sulla valorizzazione della Memoria, è il risultato di una riflessione a cui Anne e Patrick Poirier sono giunti durante un loro viaggio in Asia, allora, era il 1970, lacerata dalla Guerra del Vietnam. La guerra, minaccia permanente per le civiltà, per le loro identità e singolarità e la memoria culturale, mezzo per salvaguardare i popoli. E gli artisti, che in quel periodo vivono a Roma, hanno posto al centro della loro ricerca l'importanza, e allo stesso tempo la fragilità, della Memoria Culturale.
Ostia Antica diviene un luogo di studio, di ricerca. Come archeologi studiano e annotano su "quaderni di scavo" resti di strade, palazzi, templi, frammenti di memoria da "incasellare". Fotografano, registrano i suoni, raccolgono esemplari della vegetazione. E poi da archeologi clandestini si trasformano in nuovi architetti e, seguendo un processo quasi catartico, ricostruiscono per non dimenticare, mai.

Trent'anni dopo, Anne e Patrick Poirier danno vita ad "Exotica". Trent'anni di viaggi che hanno portato gli artisti in tutto il mondo, nelle megalopoli dei quattro continenti, espanse senza piani regolatori, senza leggi, rosicchiando terre vergini, diventando gigantesche e invivibili. "Exotica" assomiglia alle nostre città: ha porti, stazioni, aeroporti, quartieri residenziali e periferici, bidonville, nightclub, un grande museo (costruito da un allievo di Frank Ghery), statue e monumenti (da ammirare quello a Mickey Mouse). "Exotica", costruita con dei rifiuti, come un assemblaggio di oggetti recuperati: scatolette, pezzi di mobili, vasetti di yogurt, eccetera, è l'emblema di una città del XX secolo, che si è estesa a macchia d'olio, come un cancro, divorando la natura ed essa stessa divorata dall'inquinamento. E' una città che si è arresa alla violenza, che ha fatto fuggire gli abitanti, che non ha speranza di sopravvivere. Soffocata e oppressa, è una città nera, un incubo urbano.

I Poirier hanno infine progettato una terza opera "Spina di Borgo", strettamente legata al recupero della memoria di un brano di storia della città di Roma. Si tratta infatti di una riflessione su uno dei tanti sventramenti urbani che ha subito la città. L'opera è stata realizzata recuperando le colonne della Chiesa di San Carlo, che era situata in Borgo Santo Spirito, quartiere quasi spazzato via in epoca fascista per costruire Via della Conciliazione. I due artisti hanno inteso ridare "vita" ai resti "nobili" del quartiere, oggi conservati presso il Forte Ardeatino.

ANNE E PATRICK POIRIER (notizie biografiche)
I due artisti vivono fra Parigi e Trevi, in Umbria.
Dopo aver studiato all'Ecole Nationale Supérieure des Arts Décoratifs, e dopo alcuni viaggi in Oriente ed Estremo Oriente, nel 1967 Anne e Patrick Poirier vincono il Prix de Rome, giungono a Roma nel 1968, a Villa Medici, dove rimangono fino al 1971.
All'inizio del loro soggiorno romano decidono di lavorare insieme, abbandonando i rispettivi "ego" personali. Scambio continuo di idee, scambio di ruoli, ideazione e realizzazione di opere, risultati di comuni riflessioni. Non più artisti isolati, ciascuno all'interno del proprio atelier alla ricerca di un linguaggio autonomo, ma viaggiatori, scopritori di tracce, attraversatori di civiltà, religioni, costumi, lingue, culture sconosciute.
Sbarazzatisi delle etichette convenzionali di "scultore" o "pittore" assumono i ruoli, per loro intercambiabili e sostituibili, a seconda delle esigenze, dei progetti, dei viaggi, di archeologo e/o architetto. Non più ricerca formale, ma approccio alle scienze umane, alla storia, come modalità di comprendere e ricercare la Memoria, con la ferma convinzione che essa sia il principio fondamentale dell'uomo per salvaguardarsi, mentre il disprezzo, la violenza e l'intolleranza fra gli uomini abbia inizio con l'ignoranza e con la distruzione della Memoria. Per lottare contro questa amnesia generalizzata i due artisti usano i loro mezzi, l'Arte stessa. L'Arte, che i Poirier definiscono, come Platone definiva la Filosofia, "un bel rischio da correre".
"Rischio" che ha portato Anne e Patrick Poirier a lavorare in tutto il mondo, ad esporre in tutti i più importanti musei e gallerie private. Alcune delle più prestigiose mostre sono le personali al Neuer Berliner Kunstverein (1977), al Centre Georges Pompidou di Parigi (1978), al Palais des Beaux-Arts di Bruxelles (1978), al MOMA (1978), al P.S.1 (1980) e al The Brooklyn Museum (1984) di New York, al Museum Moderner Kunst di Vienna (1993), allo Schirn Kunsthalle di Francoforte (2000).

Hanno partecipato a tutte le più significative manifestazioni internazionali: Biennale des Jeunes di Parigi (1973), Biennale di Venezia (1976, 1980, 1984), Documenta di Kassel (1977), Biennale di Lione (2000). La galleria privata che li ha seguiti durante tutta la loro carriera è la Sonnabend Gallery di New York e Parigi.

Le loro opere sono conservate in importantissime collezioni pubbliche tra le quali: Centre National d'Art Contemporain di Parigi, Musée d'Art Moderne de la Ville de Paris, Museum Ludwig (Aachen, Coblenza, Colonia, Vienna), Nationalgalerie di Berlino, Solomon R. Guggenheim Museum di New York, The Tate Gallery di Londra.

In Italia si possono vedere, tra l'altro, loro installazioni permanenti al Museo Pecci di Prato e nella Fattoria di Celle a Pistoia.

INAUGURAZIONE martedì 16 ottobre 2001 ore 18,00

Notizie Utili
Durata mostra: 17 ottobre - 9 dicembre 2001

Orario: da martedì a domenica 10,00 - 20,00; festivi 10-15; (lunedì chiuso); la biglietteria è aperta fino a trenta minuti prima della chiusura della GALLERIA.

Biglietto d'ingresso: intero Lire 10.000, ridotto Lire 8.000.

PARCHEGGIO: I VISITATORI DELLA MOSTRA POTRANNO USUFRUIRE DEL PARCHEGGIO IN VIA REGGIO EMILIA N.32/34, AL PREZZO SCONTATO DI LIRE 3.000 PER DUE ORE DI SOSTA.

Attività didattica: visite guidate per scuole superiori e gruppi organizzati, su prenotazione al tel. 06 67107944. Informazioni: tel. 06-67107900

Servizi al pubblico: bookshop, caffetteria, mediateca, postazioni multimediali, biblioteca del Centro Ricerca e Documentazione Arti Visive.

Galleria Comunale d'Arte Moderna e Contemporanea
Via Reggio Emilia 54, Roma
067107900

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