La Galleria Comunale d'Arte Moderna e Contemporanea inaugura la nuova stagione espositiva con la mostra dedicata ad "Anne e Patrick Poirier. Quale citta' per il futuro ?". Saranno esposti due paesaggi urbani di grandi dimensioni, definiti in senso più generale constructions e un nuovo progetto dedicato a Roma, che esprimono in modo emblematico trent'anni di ricerca dei due grandi artisti francesi.
La Galleria Comunale d'Arte Moderna e Contemporanea inaugura la nuova
stagione espositiva con la mostra dedicata ad "Anne e Patrick Poirier. Quale
città per il futuro ?".
Saranno esposti due paesaggi urbani di grandi dimensioni, definiti in senso
più generale constructions e un nuovo progetto dedicato a Roma, che
esprimono in modo emblematico trent'anni di ricerca dei due grandi artisti
francesi.
In occasione della mostra, curata da Rosella Siligato, sarà pubblicato un
catalogo (Edizioni De Luca), con scritti degli artisti, saggi della
curatrice e di Lorand Hegyi, direttore del Museum Moderner Kunst Collezione
Ludwig di Vienna, un'intervista agli artisti, realizzata da Daniela Ferraria
che, nel 1970, organizzò la loro prima esposizione personale nella galleria
Arco d'Alibert di Roma. Il catalogo conterrà , oltre alle opere in mostra,
una selezione dei più significativi lavori creati dai Poirier.
La mostra e il catalogo saranno un'opportunità eccezionale per "incontrare"
questa coppia di artisti, universalmente riconosciuti come "grandi",
malgrado abbiano condotto una vita ed una ricerca al di fuori delle tendenze
e delle mode, e per farli conoscere meglio al grande pubblico.
La prima opera "Ostia Antica" è del 1970 e proviene dal Museum Moderner
Kunst di Vienna, la seconda "Exotica" è del 1999-2000 e proviene dalla
Fondazione Jean-Mark Salomon di Parigi, la terza, progettata appositamente,
è "Spina di Borgo".
La mostra ruota intorno a queste tre opere, molto diverse fra loro, quasi
agli antipodi, ma che hanno uno stesso filo conduttore, quello di stimolare
il visitatore ad interrogarsi sulla questione "città ": quella del passato,
confrontata con l'attuale e con la temuta città futura, in cui dovrà vivere
e dovranno vivere i suoi figli.
"Ostia Antica" è un grande modello, costruito lentamente, pezzo per pezzo,
allo scopo di ricreare il grande paesaggio dell'antica città romana: rovine,
architetture, strade, templi e teatri, per consentire agli artisti stessi e
agli spettatori di passeggiare in quel luogo, di cercare un proprio
personale percorso all'interno di un qualche cosa che rappresenti la memoria
culturale dell'umanità .
Quest'opera, centrata sulla valorizzazione della Memoria, è il risultato di
una riflessione a cui Anne e Patrick Poirier sono giunti durante un loro
viaggio in Asia, allora, era il 1970, lacerata dalla Guerra del Vietnam. La
guerra, minaccia permanente per le civiltà , per le loro identità e
singolarità e la memoria culturale, mezzo per salvaguardare i popoli. E gli
artisti, che in quel periodo vivono a Roma, hanno posto al centro della loro
ricerca l'importanza, e allo stesso tempo la fragilità , della Memoria
Culturale.
Ostia Antica diviene un luogo di studio, di ricerca. Come archeologi
studiano e annotano su "quaderni di scavo" resti di strade, palazzi, templi,
frammenti di memoria da "incasellare". Fotografano, registrano i suoni,
raccolgono esemplari della vegetazione. E poi da archeologi clandestini si
trasformano in nuovi architetti e, seguendo un processo quasi catartico,
ricostruiscono per non dimenticare, mai.
Trent'anni dopo, Anne e Patrick Poirier danno vita ad "Exotica". Trent'anni
di viaggi che hanno portato gli artisti in tutto il mondo, nelle megalopoli
dei quattro continenti, espanse senza piani regolatori, senza leggi,
rosicchiando terre vergini, diventando gigantesche e invivibili. "Exotica"
assomiglia alle nostre città : ha porti, stazioni, aeroporti, quartieri
residenziali e periferici, bidonville, nightclub, un grande museo (costruito
da un allievo di Frank Ghery), statue e monumenti (da ammirare quello a
Mickey Mouse). "Exotica", costruita con dei rifiuti, come un assemblaggio di
oggetti recuperati: scatolette, pezzi di mobili, vasetti di yogurt,
eccetera, è l'emblema di una città del XX secolo, che si è estesa a macchia
d'olio, come un cancro, divorando la natura ed essa stessa divorata
dall'inquinamento. E' una città che si è arresa alla violenza, che ha fatto
fuggire gli abitanti, che non ha speranza di sopravvivere. Soffocata e
oppressa, è una città nera, un incubo urbano.
I Poirier hanno infine progettato una terza opera "Spina di Borgo",
strettamente legata al recupero della memoria di un brano di storia della
città di Roma. Si tratta infatti di una riflessione su uno dei tanti
sventramenti urbani che ha subito la città . L'opera è stata realizzata
recuperando le colonne della Chiesa di San Carlo, che era situata in Borgo
Santo Spirito, quartiere quasi spazzato via in epoca fascista per costruire
Via della Conciliazione. I due artisti hanno inteso ridare "vita" ai resti
"nobili" del quartiere, oggi conservati presso il Forte Ardeatino.
ANNE E PATRICK POIRIER (notizie biografiche)
I due artisti vivono fra Parigi e Trevi, in Umbria.
Dopo aver studiato all'Ecole Nationale Supérieure des Arts Décoratifs, e
dopo alcuni viaggi in Oriente ed Estremo Oriente, nel 1967 Anne e Patrick
Poirier vincono il Prix de Rome, giungono a Roma nel 1968, a Villa Medici,
dove rimangono fino al 1971.
All'inizio del loro soggiorno romano decidono di lavorare insieme,
abbandonando i rispettivi "ego" personali. Scambio continuo di idee, scambio
di ruoli, ideazione e realizzazione di opere, risultati di comuni
riflessioni. Non più artisti isolati, ciascuno all'interno del proprio
atelier alla ricerca di un linguaggio autonomo, ma viaggiatori, scopritori
di tracce, attraversatori di civiltà , religioni, costumi, lingue, culture
sconosciute.
Sbarazzatisi delle etichette convenzionali di "scultore" o "pittore"
assumono i ruoli, per loro intercambiabili e sostituibili, a seconda delle
esigenze, dei progetti, dei viaggi, di archeologo e/o architetto. Non più
ricerca formale, ma approccio alle scienze umane, alla storia, come modalitÃ
di comprendere e ricercare la Memoria, con la ferma convinzione che essa sia
il principio fondamentale dell'uomo per salvaguardarsi, mentre il disprezzo,
la violenza e l'intolleranza fra gli uomini abbia inizio con l'ignoranza e
con la distruzione della Memoria. Per lottare contro questa amnesia
generalizzata i due artisti usano i loro mezzi, l'Arte stessa. L'Arte, che i
Poirier definiscono, come Platone definiva la Filosofia, "un bel rischio da
correre".
"Rischio" che ha portato Anne e Patrick Poirier a lavorare in tutto il
mondo, ad esporre in tutti i più importanti musei e gallerie private. Alcune
delle più prestigiose mostre sono le personali al Neuer Berliner Kunstverein
(1977), al Centre Georges Pompidou di Parigi (1978), al Palais des
Beaux-Arts di Bruxelles (1978), al MOMA (1978), al P.S.1 (1980) e al The
Brooklyn Museum (1984) di New York, al Museum Moderner Kunst di Vienna
(1993), allo Schirn Kunsthalle di Francoforte (2000).
Hanno partecipato a tutte le più significative manifestazioni
internazionali: Biennale des Jeunes di Parigi (1973), Biennale di Venezia
(1976, 1980, 1984), Documenta di Kassel (1977), Biennale di Lione (2000).
La galleria privata che li ha seguiti durante tutta la loro carriera è la
Sonnabend Gallery di New York e Parigi.
Le loro opere sono conservate in importantissime collezioni pubbliche tra le
quali: Centre National d'Art Contemporain di Parigi, Musée d'Art Moderne de
la Ville de Paris, Museum Ludwig (Aachen, Coblenza, Colonia, Vienna),
Nationalgalerie di Berlino, Solomon R. Guggenheim Museum di New York, The
Tate Gallery di Londra.
In Italia si possono vedere, tra l'altro, loro installazioni permanenti al
Museo Pecci di Prato e nella Fattoria di Celle a Pistoia.
INAUGURAZIONE martedì 16 ottobre 2001 ore 18,00
Notizie Utili
Durata mostra: 17 ottobre - 9 dicembre 2001
Orario: da martedì a domenica 10,00 - 20,00; festivi 10-15; (lunedì chiuso); la biglietteria è aperta fino a trenta minuti prima della chiusura della GALLERIA.
Biglietto d'ingresso: intero Lire 10.000, ridotto Lire 8.000.
PARCHEGGIO: I VISITATORI DELLA MOSTRA POTRANNO USUFRUIRE DEL PARCHEGGIO IN VIA REGGIO EMILIA N.32/34, AL PREZZO SCONTATO DI LIRE 3.000 PER DUE ORE DI SOSTA.
Attività didattica: visite guidate per scuole superiori e gruppi organizzati, su prenotazione al tel. 06 67107944. Informazioni: tel. 06-67107900
Servizi al pubblico: bookshop, caffetteria, mediateca, postazioni multimediali, biblioteca del Centro Ricerca e Documentazione Arti Visive.
Galleria Comunale d'Arte Moderna e Contemporanea
Via Reggio Emilia 54, Roma
067107900