Anni Cinquanta. In mostra una scelta di 30 opere di cui molte inedite. Si tratta di una panoramica esaustiva del periodo in cui Marotta esce dalla dimensione tradizionale della pittura per sviluppare una ricerca intimamente legata alla metamorfosi della materia nelle sue diverse componenti. A cura di Alberto Fiz.
Anni Cinquanta
a cura di Alberto Fiz
A distanza di cinquant’anni dal suo esordio milanese alla Galleria Montenapoleone, Gino Marotta (Campobasso, 1935) ritorna nel capoluogo lombardo con una mostra dedicata alle prime sperimentazioni sulla materia che, non ancora trentenne, lo proiettarono nel dibattito internazionale accanto a Burri, Tàpies e Rauschenberg.
Dal 21 settembre al 18 gennaio 2008 lo Studio Giangaleazzo Visconti presenta Gino Marotta Anni Cinquanta, con una scelta di trenta opere di cui molte inedite che, per la prima volta, vengono esposte al pubblico. Si tratta di una panoramica esaustiva su un periodo di straordinaria creatività, spesso ingiustamente trascurato. Sono gli anni in cui Marotta esce dalla dimensione tradizionale della pittura per sviluppare una ricerca intimamente legata alla metamorfosi della materia nelle sue diverse componenti.
Così nascono le Sabbie, gli Alluminii, i Piombi, i Bandoni, lamiere di ferro arrugginito combinate e saldate con la fiamma ossidrica, tutti esposti in questa occasione. “Sono lavori”, scrive Alberto Fiz, “che collocano Marotta tra i più sensibili e acuti protagonisti della scena romana di quegli anni accanto a Alberto Burri, Mimmo Rotella, Corrado Cagli, in una consapevole volontà di rinnovare le regole della pittura informale”.
Nelle opere realizzate da Marotta nella seconda metà degli anni Cinquanta si rivela un mondo poetico inquieto e composito dominato da cicatrici, ferite, squarci di luce, forme evocate, tracce di memoria, frammenti di figure e di paesaggi nell’ambito di un’indagine sottesa da una relazione mai scontata tra tecnica ed espressione dove la materia stessa, come nel caso dei Bandoni, assume una sua precisa autonomia vitalistica e si carica di una valenza problematica nei confronti del reale.
Un Marotta, dunque, ancora tutto da scoprire, che in questi lavori anticipa le sue ricerche sui metacrilati e sul paesaggio artificiale degli anni ’60. “Se la saggezza non si nega agli ingegni ricchi di immaginazione toccati da superiori riverberi, le opere di Gino sembrano essere uniti da saggezza e da violenza”, rivelava in occasione della sua prima esposizione il poeta Emilio Villa.
Preview: mercoledì 19 settembre ore 18.30
In occasione di Start la galleria sarà aperta anche venerdì 21, sabato 22 e domenica 23 settembre dalle ore 12.00 alle 21.00.
Studio Visconti
corso Monforte, 23 - Milano
Orario: lu - ve dalle 11.30 alle 19.00
Ingresso libero