Triennale di Milano
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Quello che le borse raccontano
dal 19/9/2007 al 28/9/2007
10.30 - 20.30, chiuso il lunedi

Segnalato da

Martina Rini Cavalli




 
calendario eventi  :: 




19/9/2007

Quello che le borse raccontano

Triennale di Milano, Milano

Culture, costumi e societa' nelle immagini di un reportage internazionale. La mostra rappresenta la sintesi di un progetto culturale e sociale sul quale Francesco Biasia, azienda di accessori in pelle, ha investito per celebrare in modo speciale il suo Trentesimo anniversario.


comunicato stampa

Culture, costumi e società nelle immagini di un reportage internazionale

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La mostra Quello che le borse raccontano, ospitata dalla Triennale di Milano dal 20 al 30 settembre 2007, rappresenta la sintesi di un progetto culturale e sociale sul quale Francesco Biasia, azienda di accessori in pelle, ha investito per celebrare in modo speciale il suo Trentesimo anniversario.

Questo progetto, affidato a dolp_dove osano le parole, parte da un lavoro di analisi del dna dell'azienda al fine di conoscere le sue caratteristiche più interessanti e farle risaltare attraverso lo strumento di comunicazione culturale più idoneo. Sono stati quindi intervistati tutti i principali protagonisti di questi trent'anni rievocando le fasi iniziali, fissando le tappe principali ed individuando le svolte decisive dello sviluppo dell'azienda.

Il risultato di quest'analisi è stato successivamente messo a confronto con la struttura del territorio in cui si è sviluppata l'azienda, nel tentativo di individuare quali fattori esterni, sociali e economici, l'abbiano influenzata. Il risultato di questa ricerca è stato raccolto in una monografia aziendale a cura di Martina Rini Cavalli e foto di Tommaso Bonaventura (agenzia Contrasto). Il testo di introduzione sul fenomeno del Nord Est è stato curato da Federico Ferraro, responsabile Area studi sociali – Fondazione Nord Est Venezia.

La Francesco Biasia, fin dalle prime campagne pubblicitarie degli anni Novanta, ha evidenziato una particolare predisposizione nei confronti dell'arte fotografica decidendo di affidare la propria comunicazione a fotografi di spicco nella moda, tra cui Paolo Zambaldi, Jean Baptiste Mondino, Terry Richardson e Regan Cameron. Per questo motivo, si è scelto di utilizzare la fotografia come strumento con cui sviluppare il progetto culturale: un'indagine sulle culture, i costumi e le società di alcuni paesi condotta attraverso immagini che documentassero come l'accessorio-borsa viene utilizzato, indossato e vissuto nel mondo.

Si sono scelte come nazioni Italia, Colombia, Giappone, Iran e Namibia per studiare cinque diverse, e contrastanti, aree geografiche. Cinque fotografi dell'agenzia Contrasto - Francesco Cocco, Fabio Cuttica, Daniele Dainelli, Stefano De Luigi, Riccardo Venturi, - hanno raccontano le molteplici valenze della borsa, cogliendola sia sotto forma di ‘semplice’ accessorio (evidenziando il materiale, la forma, il contenuto), sia sotto forma di messaggio, un oggetto da esibire che sottintende alla personalità di chi lo porta. Ne è scaturito un interessante spaccato sociale.

Francesco Cocco, osservando le borse che ‘sfilavano’ in occasione del Fuori Salone di Milano, è riuscito a fissare il fermento, il dinamismo, l'internazionalità di quei giorni, in un'atmosfera senza tempo e senza spazio che caratterizza i luoghi elevati a crocevia culturali.

Fabio Cuttica si è invece concentrato sugli Arhuacos, un gruppo etnico amerindio che vive nell'estremo nord della Colombia. Seguendo un loro rappresentante, Wilbert Mestre, incaricato della commercializzazione del loro prezioso ‘caffè de la Sierra’, Cuttica ha raccontato come questa etnia si sia organizzata per riconquistare le loro terre sacre, usurpate prima dai conquistatori spagnoli e poi dai vari coloni. Nelle loro mochilas, le borse in fibra d'agave fabbricate dalle donne e decorate con disegni i cui colori simbolizzano gli elementi naturali da mantenere in costante equilibrio, conservano i loro pochi averi e il poporo - un piccolo recipiente di zucca nel quale è contenuta la polvere di calce da mischiare al grumo di foglie di coca.

Gli scatti di Daniele Dainelli ci trasportano invece nella frenesia, nel ritmo, nella creatività delle affollate strade di Tokyo, dove capita di imbattersi nelle Classic Gothic Lolita, ragazze che ricordano bambole di porcellana in stile vittoriano, nelle Elegant Gothic Lolita, creature romantiche dall'abito in tonalità pastello rosa e bianco e calzettoni di cotone in stile baby, pochette bonton e orsetti di pezza, e negli Aristocratic Gothic Lolita, pubblico unisex dall'abbigliamento più raffinato e elegante. In questa selva di accessori di ogni foggia, materiale e colore, è curioso notare che anche gli uomini utilizzano le borse, quelle griffate, superfashion, pensate solitamente per un pubblico femminile.

Probabilmente l'apice dell'indagine è raggiunta dal lavoro di Stefano De Luigi, non nuovo in tema di reportage in paesi ‘difficili’. La sua ricerca si è svolta tra il nord e il sud di Teheran, tra le donne ‘imperfettamente’ velate con borse sgargianti e firmate, e tra quelle che garantiscono la ‘sicurezza morale nella società’, con le borse nascoste sotto i veli neri. Sono immagini attualissime, scattate nel momento in cui la polizia iraniana controllava a tappeto l'abbigliamento femminile: un milione di donne fermate e 10mila processate a causa di capelli visibili, troppo make-up o non sufficientemente vestite per non creare insicurezza negli spazi pubblici. Un numero impressionante, che non nasconde tuttavia il fatto che alcuni cambiamenti sembrano già in atto.

Il quinto fotografo, Riccardo Venturi narra un paese ricco di contrasti e di bellezze naturali, la Namibia, attraverso le immagini di alcuni dei suoi abitanti, gli Himba e gli Herero. Sono immagini poetiche, calde e colorate, in cui i contenitori tradizionali per l'acqua, per il cibo e per trasportare i bambini si affiancano a moderni zainetti. Il segno di culture che si fondono, si contaminano, seppure in ambienti che mantengono inalterati i loro tratti originali. Il senso della mostra è quindi quello di far riuscire a parlare della borsa non solo in quanto oggetto, ma caricandolo di significati affettivi e sensoriali in grado di generare emozioni che verranno sperimentate direttamente dalle persone che visiteranno la mostra. Il reportage ha prodotto dieci fotografie per ogni fotografo, per un totale di cinquanta immagini che verranno collocate negli spazi espositivi della Galleria dell'Architettura allestiti da Massimo Cavalli.

Successivamente, una sintesi della mostra verrà esposta in modo itinerante presso i negozi monomarca Francesco Biasia presenti nelle più importanti piazze internazionali della moda.

Il catalogo (in italiano e inglese) sarà disponibile presso il bookshop della Triennale, nei negozi Francesco Biasia e nei principali bookstores internazionali.

L'azienda vicentina ha voluto in questo modo evidenziare la propria attenzione nei confronti della storia e delle tradizioni, la predilezione per l’arte e il design e la capacità di individuare le nuove tendenze.

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Quello che le borse raccontano, is the name of an exhibition to be held at the Triennale of Milan from Sept. 20 to Sept. 30, 2007. It’s the representation of a cultural and social project that was much desired by Francesco Biasia, the leather accessories company, to celebrate its 30th anniversary in a special way.
The exhibition was conceived and realized by dolp_dove osano le parole as part of a larger project signalling the beginning of a new era in the company’s history. In addition to the show, the first Company Monograph for Francesco Biasia is being published.

This particular project started with an analysis of the company’s corporate DNA to identify the most interesting characteristics of the company in order to highlight them with the most appropriate cultural communications tools. The key players in the thirty years of the company’s history were interviewed to get an idea of the early years, the key events and the major turning points in the development of the company. The results of this analysis were put into the context of the area in which Francesco Biasia developed in order to identify which external, social and economic factors influenced the company. All of this has yielded a Company Monograph put together by Martina Rini with photographs by Tommaso Bonaventura.

Since the first advertising campaigns in the 1990s, Francesco Biasia has shown a particular predisposition towards art photography, having always relied on important fashion photographers, such as Paolo Zambaldi, Jean Baptiste Mondino, Terry Richardson and Regan Cameron. This is why the company has chosen photography as the best way to develop the cultural aspect of the project: an in-depth look at the cultures, customs and societies of various countries with images that document how bags as accessories are used, worn and experienced in the world.

The countries chosen were Italy, Colombia, Japan, Iran and Namibia in order to study five very different, contrasting geographic areas. Five photographers from the Contrasto Agency - Francesco Cocco, Fabio Cuttica, Daniele Dainelli, Stefano De Luigi and Riccardo Venturi – captured the various meanings of the bag, shooting it both as a “simple” accessori (highlighting materials, shapes and contents) and as a symbolic object to show off and to say something about the personality of the person carrying it.

Francesco Cocco, observed the bags that were paraded out for the Fuori Salone in Milan and was able to capture the frenzy, the dynamism and the international nature of those days in an atmosphere without time or space that so characterizes places that become a cultural crossroads.

Fabio Cuttica focused instead on the Arhuacos, an Amerindian ethnic group that lives in the far north of Colombia. By trailing Wilbert Mestre, the representative of the tribe for marketing their precious “caffe de la Sierra,” Cuttica was able to tell of how this group got organized to win back their sacred lands, first usurped by Spanish conquistadors and later by various colonists. In their mochilas, bags made of agave fibers by the women of the tribe and decorated with designs and colors that symbolize natural elements for maintaining constant balance, they keep their few belongings and poporo, a small pumpkin container holding lime powder to be mixed in with coca leaves.

The shots by Daniele Dainelli transport us straight into the frenetic rhythms and the creativity of the crowded streets of Tokyo, where it’s possible to run into Classic Gothic Lolitas, creatures that seem like porcelain dolls in Victorian dress, or Elegant Gothic Lolitas, romantic creatures who wear white and pink pastel shades and knee socks and carry clutch bags and teddy bears, as well as Aristocratic Gothic Lolitas with a unisex look and more refined dress. In this jungle of accessories of every style, material and color, it’s interesting to note that even men carry bags – the high-fashion designer bags usually meant for women.

Stefano De Luigi's work is perhaps the most symbolic. He took a look at Tehran from north to south, from “imperfectly” veiled women with their conspicuous designer bags to women who safeguard the 'good morals of society' and carry their bags under the black dress.

The fifth photographer, Riccardo Venturi, tells of Namibia, a country rich in contrasts and natural beauty, with images of the Himba and the Herero peoples. They are poetic, warm, colorful images in which traditional containers for water, food and transporting children are seen alongside modern backpacks. Cultures meld and mix even in environments where the original characteristics of the place have stayed the same. The point of the exhibition is to talk about bags not just as objects but by giving them sentimental meaning in able to generate feelings among the people who visit the exhibition.

The reportage included ten photographs for each photographer for a total of 50 images that will be shown in the Galleria dell’Architettura, organized by Massimo Cavalli, at the Triennale di Milan.
In the future, a modified version of this show will continue on as an itinerant exhibition on the occasion of similar events.

The catalogues (in Italian and English) will be available at the Triennale Bookshop, Francesco Biasia shops and in the major international bookstores. With this event, the Vicenza-based company expresses its consideration for history and traditions, taste for art and design, and ability to spot new trends.

Inaugurazione su invito

Triennale di Milano
Viale Alemagna, 6 - Milano
Orario: 10.30 - 20.30 chiuso lunedi
Ingresso libero

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Rosanna Bianchi Piccoli
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