Il lavoro dell'artista si nutre della contaminazione tra generi diversi, il cinema, la fotografia, il disegno, il fumetto. Tutto converge in un immaginario che sembra coniugare realta' e finzione attraverso una spinta alla rappresentazione onnivora e inclusiva.
Personale
francesca kaufmann è lieta di presentare la prima mostra personale in Italia dell’artista americano Julian Hoeber. L’inaugurazione avviene in occasione di Start 2007, tre giorni di arte contemporanea a Milano.
Il lavoro di Julian Hoeber si nutre della contaminazione tra generi diversi, il cinema, la fotografia, il disegno, il fumetto. Tutto converge in un immaginario che sembra coniugare realtà e finzione attraverso una spinta alla rappresentazione onnivora e inclusiva. Nei suoi film l’artista mistifica e insieme evidenzia i meccanismi dei generi di cui si riappropria. Così nel video Killing Friends (2002), ispirato all’immaginario dell’horror movie, i personaggi muoiono di morte violenta per poi ricomparire dietro la telecamera, negando allo spettatore una sospensione di incredulità normalmente congenita al genere.
In modo analogo nei disegni di Julian Hoeber il confine tra verità e rappresentazione è assottigliato e talvolta confuso. Attraverso le pratiche dell’optical e del tromp l’oeil l’artista inganna lo spettatore e allo stesso tempo palesa il trucco, rivelandoci l’inattendibilità della nostra percezione tradita.
In occasione della mostra in galleria Julian Hoeber presenterà un gruppo di grandi lavori su carta optical che disorientano e attraggono allo stesso tempo. I movimenti ondulatori e spiraleggianti nascondono frasi che paiono l’emersione del conscio dal mare magnum dell’inconscio. Così la serie di disegni tromp l’oeil ci riporta alle radici fisiche dell’illusione ottica, in un continuo confrontarsi tra reale e illusorio.
Nel secondo spazio espositivo sarà presentato un video ispirato a Kiss di Andy Warhol: come nel film del 1963 Julian Hoeber ci mostra una serie di baci, ma in questo caso la neutralità del contesto viene annullata a favore di un susseguirsi di set diversamente connotati. In questo modo la spinta all’analisi antropologica di Warhol viene tradotta in una serie di azioni palesemente precostruite, la cui artificiosità è confermata dalla voce fuori campo dell’artista che dà indicazioni ai performers.
In tutti i casi i lavori di Julian Hoeber poggiano su un’ambivalenza tra razionale e irrazionale, fattuale e sensorio, ma è proprio questa duplicità irrisolta che produce una più profonda immersione nella complessità dell’esperienza.
Julian Hoeber è nato nel 1974 a Philadelphia, vive e lavora a Los Angeles.
Inaugurazione 21 settembre 2007
Galleria Francesca Kaufmann
via dell'Orso, 16 - Milano
Ingresso libero