La Galleria Qal’At inizia la stagione artistica con la mostra personale dell’artista fiorentino Piero Maffessoli che ha realizzato delle opere appositamente per lo spazio nisseno. L’artista presenta una serie di immagini dei grandi protagonisti, riprese dal cinema, dalla politica, dallo spettacolo, dalla letteratura: grandi ritratti che, nella ri-proposizione seriale divengono icone ambigue, inafferrabili di un "mondo" che nella mitologia di se stesso finisce coll’affermare una "irrealta'" che, nella ripetizione si annulla. A cura di Franco Spena.
a cura di Franco Spena
La Galleria Qal’At inizia la stagione
artistica con la mostra personale dell’artista fiorentino Piero Maffessoli che
ha realizzato delle opere appositamente per lo spazio nisseno.
L’artista presenta una serie di immagini dei grandi protagonisti, riprese dal
cinema, dalla politica, dallo spettacolo, dalla letteratura: grandi ritratti
che, nella ri-proposizione seriale divengono icone ambigue, inafferrabili di un
"mondo" che nella mitologia di se stesso finisce coll’affermare una "irrealtà "
che, nella ripetizione si annulla.
La ripetizione operata da Piero Maffessoli annienta infatti l’immagine, dirada
le capacità percettive e quasi, nello zero che sopravviene, paradossalmente ne
ricostruisce e ne accentua l’aspetto mitico che restituisce quel grado di
emozionalità che le fa ritornare a vivere. Le ripetizioni, tipiche dei
meccanismi della pubblicità , finiscono per ricondurre l’artista sul terreno
della poesia nel quale ogni segno è ritmo, simbolo che si conforma e si dissolve
in una "parola" che, accentuando le nozioni di assenza e di distanza, fa sì che
le scansioni fotografiche accendano i tempi di un ritmo che, nel suo coniugarsi,
smarrisce, anche quando i ritratti, diversi gli uni dagli altri, sembrano creare
un carosello che potrebbe, per un gioco ironico, animarsi in un teatro nel quale
ogni volto è nello stesso tempo parola e silenzio.
La ludicità con la quale l’artista conduce il suo lavoro, finisce con lo
scardinare la "pensosità " e l’equilibrio delle composizioni che potrebbero
essere sconvolte e ricomposte, sottratte a quella "perennità " di cui parlavamo e
ironicamente restituite a quella "provvisorietà ", che anima il linguaggio del
nostro tempo, a quel gioco a perdere che le restituisce a quella "quotidianità "
dalla quale traggono origine.
Inaugurazione Giovedì 18 Ottobre ore 18,30
Orario: 18.30/20.00, domenica e Lunedì chiuso
Q A L’ AT
Artecontemporanea
via Arimondi 24, Caltanissetta
tel. 368 921608