La mostra mette a confronto due opere esemplificative del genere ritrattistico di due epoche molto distanti come il Cinquecento e il XX secolo, che vede come protagonisti Andrea Martinelli, uno dei maestri contemporanei del ritratto e un anonimo pittore.
Possibilita' di relazione
A Firenze, dal 29 settembre al 7 ottobre 2007, si terrà un’affascinante quanto inedita iniziativa. Negli spazi della Galleria Moretti di Firenze (piazza degli Ottaviani) è in programma la mostra POSSIBILITÀ DI RELAZIONE. Dalla Tradizione ad Andrea Martinelli che metterà a confronto due opere esemplificative del genere ritrattistico di due epoche tanto distanti come il Cinquecento e il XX secolo, e che vede come protagonisti Andrea Martinelli, uno dei maestri contemporanei del ritratto e un anonimo pittore dell’àmbito di Andrea del Sarto.
L’esposizione, nata dalla collaborazione tra Fabrizio Moretti e Ruggero Montrasio, si propone di creare un ideale ponte di collegamento tra la pittura antica e quella contemporanea, utilizzando come criterio discriminante la qualità della ricerca pittorica.
La mostra presenterà Ritratto di giovane dell’Ordine di San Michele di autore ignoto, databile intorno alla metà del XVI secolo, un olio su tavola dalla straordinaria e innovativa composizione formale, mentre di Andrea Martinelli (Prato, 1965) verrà proposto un monumentale ritratto del Nonno - Ecce Nonno 2006-2007 - che, nel contesto dell’evoluzione figurativa del giovane artista toscano, rappresenta una delle più conosciute e consolidate rappresentazioni iconografiche.
Per questo appuntamento, verrà stampata una cartella – edizioni MontrasioArte|Moretti – contenente un saggio di Antonio Natali, direttore della Galleria degli Uffizi di Firenze, le riproduzioni delle due opere e una litografia di Andrea Martinelli, dedicata al tema del Nonno.
Come afferma lo stesso Natali, “Nel ritratto antico, fra i più intensi e poetici di quell’età, l’ascendente di Andrea del Sarto è così forte da indurre perfino al sospetto d’una sua autografia. E se la testa ci fosse pervenuta mutila del busto o se longhianamente si sforbiciasse la frastagliata cresta della lattuga, lasciando libero il bel volto virile, davvero sarebbe agevole desumerne una consanguineità formale, se non addirittura fisiognomica, con quelli dipinti dal Sarto nelle sue pale. E infatti non è mancato chi, ritenendo plausibile l’ascrizione a lui e notando non di meno una discrasia espressiva fra la metà superiore e quella inferiore, ha congetturato un’esecuzione più tarda per l’abito, supponendolo ridipinto.
Il taglio e l’impostazione, però, dell’uomo effigiato e l’ingombro del busto nel poco spazio concesso, paiono ben convenire a tempi che travalicano d’un ventennio, poco più poco meno, la metà del Cinquecento. Tempi che a Firenze videro la cultura cortigiana intrecciarsi con lo spirito della riforma cattolica, in una commistione che produsse frutti d’alto tenore lirico”.
“Nata per caso – affermano Fabrizio Moretti e Ruggero Montrasio, nell’introduzione al volume – questa mostra ha acquisito con il passare del tempo e con lo sviluppo del progetto un valore esemplificativo della situazione attuale del mondo dell’arte. Il valore della singola opera o ricerca è da riferirsi nella maggior parte dei casi alla capacità di promozione che l’artista e/o la galleria riescono ad esercitare sul pubblico e sui media. Questo accostamento, dichiaratamente provocatorio, evidenzia ieri come oggi, il valore che la passione e l’espressione con mezzi tradizionali, possono ben rappresentare un’utopia che sfocia in opere di enorme qualità e modernità, ancorché concepite con criteri per nulla condizionati dalle realtà di mercato, che privilegiano la lentezza al dinamismo, la calma alla nevrosi, e che sono capaci di porre quesiti duraturi…”
La mostra avrà carattere itinerante; dopo il primo appuntamento fiorentino, proseguirà per Londra – dal 14 ottobre – quindi a Parigi alla Fondation Rustin – dal 22 novembre – a New York – dal 10 gennaio – infine a Milano, nelle sale della Galleria Montrasio, a partire dal 31 gennaio. In questa occasione verrà presentato il catalogo, che si avvarrà dei saggi di Antonio Natali, Walter Schönenberger, oltre a un ricco reportage fotografico a cura di Gianni Berengo Gardin.
Andrea MARTINELLI nasce a Prato nel 1965, dove vive e lavora. La sua serie di grandi carte dipinte, dal titolo "Senescenze", del 1992-1993, attira l'attenzione del critico e storico dell'arte Giovanni Testori. Negli anni, la sua opera è stata oggetto di studio dei più importanti critici d’arte e personalità della cultura italiana, da Maurizio Cecchetti a Enzo Fabiani, da Marco Goldin a Franco Fanelli, da Giovanni Raboni a Luca Doninelli, da Marco Vallora a Giorgio Soavi, da Franco Fanelli a Flaminio Gualdoni, da Vittorio Sgarbi a Carlo Castellaneta, ad altri ancora. Tra le sue ultime esposizioni si ricordano, nel 2005, “Il male. Esercizi di pittura crudele” alla Palazzina di Caccia di Stupinigi, “Il Ritratto interiore” al Museo Archeologico di Aosta, curate da Vittorio Sgarbi, e in “What’s realism?” alla Albemarle Gallery di Londra, a cura di Edward Lucie Smith, e la personale “Il volto e l’ombra”, nel 2005, alla Permanente Milano, a cura di Flavio Arensi.
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Inaugurazione: sabato 29 settembre 2007, ore 18.30
Galleria Moretti
piazza degli Ottaviani 17/r, Firenze
da martedì a sabato, 10.30–12.30; 15.00–18.30
ingresso libero