Radu Dragomirescu, Andrea Granchi, Nanni Menetti, tre artisti di differente formazione, storia e vicenda artistica. La mostra e' l'occasione per un accostamento suggestivo di tre diverse modalita' d'interpretazione della natura, della scrittura e della forma, ma anche della misteriosa e affascinante "interazione differente" tra questi elementi. Per l'inaugurazione concerto del duo violinistico Emy Bernecoli / Giacomo Granchi.
Radu Dragomirescu, Andrea Granchi, Nanni Menetti
Nei prestigiosi spazi espositivi dell’Accademia di Romania in Roma è ospitata dal 2 ottobre una inconsueta quanto originale esposizione: i linguaggi a confronto di tre artisti consolidati e di larga esperienza internazionale: Radu Dragomirescu, Andrea Granchi, Nanni Menetti
Un felice e spontaneo incontro di tre artisti di differente formazione, storia e vicenda artistica, che hanno deciso, nello scenario artistico contemporaneo condizionato da individualismi talvolta inconciliabili e ben al di là di pressioni o istanze di carattere critico o mercantile, di percorrere in modo assolutamente eccentrico, con le loro differenze e identità, un progetto che è un’insolita proposta culturale e al contempo un tratto di strada percorsa insieme da tre amici.
L’esposizione, con opere per lo più inedite, resa possibile grazie alla sensibilità del Direttore dell’Accademia di Romania in Roma dott. Dan Eugen Pineta, diviene così occasione straordinaria per un accostamento stimolante e suggestivo di tre diverse modalità d’interpretazione della natura, della scrittura e della forma ma anche della misteriosa e affascinante possibile “interazione differente” tra questi elementi - fondamento inesauribile della creazione artistica - nel lavoro vario ed avvincente dei tre artisti.
Per l’inaugurazione il giovane duo violinistico Emy Bernecoli / Giacomo Granchi offrirà all’Accademia di Romania, agli artisti e al pubblico presente, un “omaggio musicale” eseguendo alcune tra le più famose arie dal “Don Giovanni” e da “Le Nozze di Figaro” di Wolfgang Amadeus Mozart, trascritte per due violini.
Radu Dragomirescu è un protagonista dell'arte contemporanea da quasi un trentennio. Rumeno, si è perfettamente integrato in Italia, pur mantenendo saldi rapporti con la sua terra d'origine, ed alcuni caratteri salienti di quella importante cultura sono visibili penetrando negli aspetti profondi della sua poetica. Particolarmente riguardo l'aspetto simbolico disseminato nelle composizioni, giocate quasi sempre su tonalità umbratili, sui suggestivi effetti del chiaroscuro, sinonimo di un'arte che fa della riflessione e del silenzio la sua essenza, con l'urgenza espressiva a fungere da contraltare ad un sostanziale pessimismo esistenziale, esternato dall'artista con acida ironia. Come ama citare Dragomirescu, “l'artista non è chi appare ma colui che è”.
Andrea Granchi, ad un intenso periodo dedicato al “cinema d’artista”, affianca dai primi anni ’80 un suo serrato dialogo con gli “archetipi” dell’ arte dal Manierismo al Romanticismo, dal fantastico-sublime alla Metafisica ed ai surrealismi in sintonia con un’ arte psicanalitica fra ragione ed inconscio come per dare forma, lavorando sulla “poetica del viaggio” e dei “contrapposti”, al “perenne testa-coda del tempo” (G. dalla Chiesa 1989). Assai attento al gioco strutturale e tecnico della costruzione dell’opera recupera, tra anni ’80 e ‘90, anche la tecnica dell’affresco “sperimentando” tecniche, materiali, supporti “antichi”, ma totalmente rinnovati (L.V. Masini, 1993), anche con esiti tridimensionali, a metà tra opera pittorica e scultura. E’ questo il caso del recente bronzo Genio del Viaggio realizzato in collaborazione con la Parrellarte di Aosta e la Fonderia d’Arte Verres spa e che viene presentato per la prima volta a Roma in questa circostanza.
Le opere di Nanni Menetti sono ispirate all'evidenza che la Natura lascia segni, si potrebbe dire scrive. Lo fa con le tutte le sue forze, siano esse quelle della mano dell'uomo (chiro-grafie) o altre; nel caso di Nanni Menetti anche quelle del gelo (crio-grafie). Forze della natura che in Menetti vengono vissute come un grande ready-made. Ecco allora apparire il nome DADA nel titolo di alcune opere in cui la storia viene azzerata proprio dal persistere di questa metafisica della natura. Anche per le macchine dell'alessandrino Erone la natura era un ready-made, anche se a lui interessava il caldo piuttosto che il freddo. Il tutto dentro un clima concettuale in cui filosofia epistemologia e arte divengono una cosa sola.
NOTE BIOGRAFICHE:
Radu Dragomirescu nasce a Roseti (Romania) il 7 giugno 1944. Nel 1973 si stabilisce definitivamente in Italia. Frequenta l'università di arte plastiche “N.Grigorescu” di Bucarest diplomandosi nel 1969. Partecipa agli scavi archeologici sulla costa del Mar Nero, nella città di Costanza (Tomis), Mangalia (Calatis) e a Ischia con la guida dell'archeologo rumeno Vasile Canarache negli anni dal 1960 al 1965. Viene invitato a Parigi (1968) alla 6° biennale internazionale della gioventù ed ottiene il gran premio.
Nel 1972 riceve il premio per la grafica dell'Unione degli Artisti Rumeni.
Nel 1984 viene invitato alla Biennale di Venezia-Aperto 1984.
Vasto è il panorama di eposizioni personali e collettive: 1971: Edimburgh Richard De Marco Gallery, 1977 Quadriennale di Roma, 1977 Roma Galleria La Salita, 1980 Kyoto, Municipal of art,1981Wroclaw, Museo di architettura, 1990 Valencia Galleria Pasqual Lucas, 1982 Genève, gallerie Marie Louise Jeanneret, 1982 Torino Galleria Tucci Russo, 1983 Ravenna Loggetta Lombardesca, 1986 Ravenna Pinacoteca Comunale, 1998 Bucarest Museo Nazionale di Arte di Romania.
E' titolare della cattedra di Pittura all’Accademia di Belle Arti di Firenze.
Vive e opera a Torino
Per approfondirne la figura e l’opera vedi sito:
http://www.radudragomirescu.com
Andrea Granchi è nato a Firenze l'11 giugno 1947. Ha frequentato l'Accademia di Belle Arti della sua città diplomandosi in pittura nel 1969. Figlio di Vittorio (1908-1992), stimato pittore e noto restauratore della Soprintendenza alle Gallerie fiorentine, non tarda a sviluppare quel talento che lo porterà già giovanissimo a ricevere importanti premi e riconoscimenti. Vince nel '66 la borsa di studio per i giovani artisti bandita dal Comune di Firenze, nel '71 riceve il premio Stibbert per la pittura ed è tra i protagonisti dell'area della neoavanguardia denominata «Cinema d'artista», ambito nel quale realizza numerose opere, viene invitato alla Biennale di Venezia (1978) e incaricato di curare manifestazioni di rilievo internazionale a Firenze e al Centre Pompidou di Parigi (1978). Numerose le esposizioni personali e collettive, da Lugano a Philadelphia, da Stoccolma a Valencia e Amburgo. Nel '93 la città di Aosta gli dedica un'ampia esposizione personale intitolata «Viaggi obliqui». Nel 2001, su incarico della Fondazione Collodi, realizza un dipinto di grandi dimensioni per la piazza del paese. Dal 2005 è presente nel Museo a Cielo Aperto di Etroubles in Valle d'Aosta con il singolare e inedito affresco tridimensionale Il viaggiatore sedentario di fronte al Grande.
Andrea Granchi è Accademico Ordinario dell’Accademia delle Arti del Disegno e titolare della cattedra di Pittura all'Accademia delle Belle Arti di Firenze ove vive e opera.
Per ulteriori approfondimenti su Andrea Granchi:
http://www.parrellarte.com/granchi.html
Nanni Menetti vive e lavora a Bologna. Nato a Monzuno (BO) il 21 aprile 1939. A nome Luciano Nanni insegna Estetica all’Università di Bologna. Attivo fin dagli anni ’60, sia in campo poetico che in campo visivo, dal 1982 in poi ha firmato tutte le sue opere non più con il nome di battesimo ma con quello, appunto, di Nanni Menetti (Menetti è il cognome materno). I materiali delle sue opere sono quelli connessi alla pratica della scrittura: carte assorbenti, carta carbone, veline ecc.. Materiali di per sé, oggi, già rari e preziosi, ma nel caso impreziositi ancora di più dalle tracce lasciate su di essi (dalle micro-violenze esercitate su di essi) dal tempo e dalla mano (dal lavoro pluridecennale) dell’artista scrittore. Scrittura che ultimamente si è fatta largamente olistica, arrivando a coinvolgere, da un lato, le forze degli strumenti (macchina fotografica) e, dall'altro, quelle della natura, il gelo in particolare nella serie delle “ crio-grafie”.
Presente già negli Anni ’60 in mostre collettive di scrittura visivamente potenziata (molto importante in proposito quella internazionale organizzata presso la Casa del Mantegna a Mantova da Franco Verdi e da Adriano Spatola nel 1966), Nanni Menetti non ha più abbandonato questi interessi visivi, perseguendoli negli anni successivi soprattutto dentro la pagina e la linearità della poesia, della scrittura stessa, con la produzione di testi che erano sì da leggere, ma anche da guardare, e da ultimo e di nuovo con il suo ritorno, in via primaria, all’occhio e alle pareti. Visualità, allora, prima al servizio della scrittura e ora, invece, di nuovo in predominio su una concettualità che, però, non sparisce affatto, ma che, sotto la sua fisica pressione, si fa anch’essa ironicamente concreta, sognante, immaginosa e imprevedibile.
Sue poesie sono apparse su diverse riviste nazionali e internazionali. Sue opere sono presenti in modo permanente in diverse collezioni private e pubbliche. La rivista Parol da lui fondata, presso l'Università, nel 1985 è tuttora da lui diretta.
Sito internet di '' Parol'': http://www.unibo.it/parol
Per ulteriori approfondimenti consultare il sito: http://www.unibo.it/menetti
Inaugurazione ore 18
Accademia di Romania
piazza Jose' De San Martin, 1 - Roma
Ingresso libero