Nascondiglio, personale del primo degli otto artisti, chiamati a turno ad elevare il contesto storico, politico, sociale ed economico in cui si trovano ad operare, il territorio di Scampia, a materia prima del loro lavoro. L'artista propone una videoinstallazione. Per il ciclo 'Corrispondenze di frontiera', a cura di Pina Capobianco e Stefano Taccone.
Nascondiglio
a cura di Pina Capobianco e Stefano Taccone
Presso il Centro Hurtado (Viale della Resistenza, Polo Artigianale - Scampia, Napoli), per il ciclo “Corrispondenze di frontiera”, a cura di Pina Capobianco e Stefano Taccone, si inaugura “Nascondiglio”, personale di Salvatore Manzi, primo degli otto artisti chiamati a turno ad elevare il contesto storico, politico, sociale ed economico in cui si trovano ad operare a materia prima del loro lavoro. La mostra resterà aperta fino al 13 ottobre ed osserverà i seguenti orari: dal lunedì al sabato 9:00 – 13:00 mattina/16:00 – 20:00 pomeriggio.
L’iniziativa rientra nel progetto "Costruiamoci un orizzonte", che ha come promotrice e finanziatrice la Fondazione Vodafone Italia congiuntamente alla Regione Campania, la Provincia di Napoli, il Comune di Napoli e la Compagnia di Gesù con il Centro Hurtado.
Il concetto di “frontiera” è definibile come limite che separa due ambiti distinti. Il territorio di Scampia, estrema periferia nord di Napoli costantemente sospesa tra legalità ed illegalità, tra le buone pratiche di vita sociale ed il totale disadattamento, luogo del vuoto e del pericolo,ma anche spazio per l'agire collettivo, costituisce una tipica “zona di frontiera”.
Salvatore Manzi, a dispetto di un’età non particolarmente avanzata, sebbene non più da giovanissimo, possiede alle spalle un’esperienza già alquanto consistente. A lungo noto con lo pseudonimo “Zak” preposto al cognome, si è imposto, fino al 2002, quale ironico sabotatore delle pratiche ufficiali che governano il sistema dell’arte, promuovendo azioni come quella delle 1200 copie apocrife di Flash Art. In seguito la sua attività si è assestata nella produzione pressoché esclusiva di video e nel legame stabile con una galleria. Avendo abbandonato, ormai da quasi un anno, lo pseudonimo che lo ha reso famoso, Salvatore ha aperto un nuovo capitolo della sua carriera. La presente mostra, ove la scelta di realizzare un’istallazione piuttosto che un video, nonché un’inedita vena mistica si affiancano ad una sempre costante attenzione per le dinamiche di potere e dell’esclusione sociale, fornisce probabilmente la prima reale occasione di testare l’essenza di tale svolta.
Salvatore Manzi (Napoli, 1975), vive e lavora a Casalnuovo di Napoli
Inaugurazione 1 ottobre dalle ore 19.00
Centro Hurtado - Viale della Resistenza, Polo Artigianale - Scampia, Napoli
lunedì al sabato 9:00 – 13:00 mattina / 16:00 – 20:00 pomeriggio