Reperti dal Contemporaneo. il percorso nasce dall'incontro tra archeologia e arte contemporanea. Un percorso espositivo ma in primis didattico, in quanto oltre a coinvolgere due artisti veneti, Debora Antonello e Giovanni Canova, propone alle scuole della Provincia la sfida stimolante di realizzare un viaggio artistico tra passato e presente.
Reperti dal Contemporaneo
Nasce dall’incontro tra archeologia e arte contemporanea il percorso “Rivelazioni. Reperti dal Contemporaneo” che si svilupperà all’interno del Museo Nazionale di Este (PD) a partire dal 6 ottobre 2007, presso lo stesso Museo, da un’idea dell’Associazione Culturale Fantalica elaborata con il Museo Nazionale di Este, con il Patrocinio del Comune di Este e il sostegno della Banca di Credito Cooperativo Sant’Elena .
Il progetto scaturisce dalla volontà di mostrare che antico e contemporaneo non si muovono su terreni diametralmente opposti, ma al contrario comunicano tra di loro, attraverso uno scambio continuo di influssi. Un percorso espositivo ma in primis didattico, in quanto oltre a coinvolgere due artisti veneti, Debora Antonello e Giovanni Canova, propone alle scuole della Provincia la sfida stimolante di realizzare un viaggio artistico tra passato e presente, arricchito da laboratori che intendono avvicinare i giovani all’arte contemporanea e nel contempo far riflettere sull’estrema attualità di oggetti che spesso si pensano come mere spoglie di un mondo lontano.
E’ proprio dall’osservazione delle importantissime testimonianze archeologiche della vita di Este e del suo territorio dall’età preistorica all’età romana che sono nate le opere di Debora Antonello e Giovanni Canova. Da qui la realizzazione di un percorso comprendente quattordici pezzi tra sculture, incisioni, video e installazioni, che andranno a “dialogare” con i reperti del Museo, offrendo a giovani e ad adulti l’occasione per cogliere legami inediti tra la realtà di oggi e quella dei nostri antenati.
Usando linguaggi espressivi molto diversi tra loro, gli artisti hanno data vita a un intenso dialogo tra antico e contemporaneo fatto di riprese, rimandi, evocazioni. In quest’ottica si collocano ad esempio le “Culle” realizzate da Debora Antonello. Culla come luogo di protezione, di tenerezze, come luogo intorno al quale si riunisce un nucleo familiare appena formatosi, come oggetto che di fatto testimonia una nuova vita, ma al tempo stesso, per l’ambientazione scelta (sala delle necropoli romane), ci ricorda che alla vita segue la morte.
È l’incisione la tecnica principale utilizzata dall’Antonello nelle opere esposte, capace di imprimere sui materiali più diversi l’incanto del segno e del colore. Elementi che in quest’occasione rievocano il bronzo, il rame, l’argilla, l’acqua, creando una magia dal sapore lontano.
“Frammento” di Giovanni Canova si rifà invece all’importanza del recupero degli oggetti di scarto e alla necessità di una loro rivalutazione. Così, come molti reperti archeologici sono presenti in forma frammentaria all’interno del Museo Nazionale Atestino, costituendo testimonianze importantissime dei Veneti Antichi, anche un frammento ricavato da scarti di ferro e ingrandito, fino a farlo diventare un “totem”, riacquista dignità e bellezza.
Non solo la suggestione delle forme dell’antico, ma anche le molteplici occasioni di riflessione sulla società odierna stanno al centro della ricerca artistica di Canova che interagendo in alcuni casi con i reperti archeologici, dona loro una luce nuova e un “linguaggio” attuale.
E proprio su temi “forti” quali il concetto di frammento e scarto, la sacralità della vita, i rimandi simbolici dei reperti, oltre che su aspetti estetici quali forme, colori, tecniche utilizzate dall’antichità ad oggi, verteranno i laboratori per i ragazzi. Sarà questa l’occasione per vedere con occhi nuovi il Museo grazie agli innumerevoli stimoli dell’arte contemporanea.
La scelta coraggiosa di sperimentare questo “viaggio” all’interno del Museo Nazionale Atestino, denota la volontà di far riconoscere questa importante realtà museale veneta come organismo vivo, pulsante, capace di confrontarsi con ciò che lo circonda e di aprirsi a stimoli sempre nuovi e affascinanti.
DEBORA ANTONELLO nasce a Cittadella (PD) nel 1967. Dopo il diploma di scuola superiore si specializza nell’insegnamento per soggetti con disturbi psicofisici e lavora quindi nella scuola frequentando contemporaneamente lo studio del padre pittore.
Nel 1992 lascia definitivamente la scuola e inizia a lavorare a tempo pieno in ambito artistico, prevalentemente su tela, tavola e complementi d’arredo.
Alla Scuola Internazionale di Grafica di Venezia partecipa ai corsi di Pittura Astratta del maestro Andreas Kramer.
Dal 2001 frequenta regolarmente l’Atelier Aperto di Venezia, di cui fa parte, dove sperimenta varie tecniche incisorie sotto la guida di Nicola Sene. Ha partecipato ai vari seminari tenuti da Rina Riva, Giordano Perelli, Patricia Segnan ed Elio Brombo.
Numerose tra il 2000 e il 2007 le sue personali: Bassano del Grappa (Sala delle esposizioni dell’A.P.T.), Cittadella (Pd) (Galleria Comunale “Ribalta”), Marostica (Vi) (Chiesetta San Marco), Valdagno (Vi) (Caffè Garibaldi), Recoaro (Vi) (Sala espositiva delle Terme), Dobbiaco (Bz) (Galleria Casa Englos), Marostica (Vi) (Castello Superiore), Verona (Spazioarte Pisanello), Padova (Galleria La Rinascente – Patrocinio dell’Assessorato alla Cultura di Padova), Mannheim, Germania (Kulturtreff Altes Rathaus), Venezia (Bistrot de Venise).
Nel 2005 vince, per la pittura, il Premio Arte Pisanello della Fondazione Toniolo di Verona e illustra il calendario 2006, in favore dell’Associazione ASA, attiva in Ecuador.
Nel 2006 le viene conferita dall’Atelier Aperto la borsa di studio “Luca Samele”. Nello stesso anno pubblica il libro d’artista LUMEN, poesia di un quadro, in collaborazione con il poeta Luciano Menetto, a cura del Centro Internazionale della Grafica di Venezia.
Nel 2007 viene invitata a tenere un corso di xilografia all'Istituto Statale d'arte di Nove e ai Musei Civici di Padova.
GIOVANNI CANOVA nasce a Dolo (VE) nel 1974. Frequenta l’Istituto d’arte “Pietro Selvatico” di Padova diplomandosi nel 1993. Si iscrive quindi all’Accademia di Belle Arti di Venezia, conseguendo nel 1998 il diploma in scultura.
Nel 2001 realizza, assieme allo scrittore e musicista Luca Francioso, una collezione fotografica pubblicata solo su internet, che dà immagine ad una serie di racconti.
Nel 2002 riceve il 1° Premio conferitogli dall’Assessore alla Cultura del Comune di Padova per il Concorso di Scultura “Vota l’artista preferito”.
Sempre nel 2002 realizza una personale di Scultura, intitolata “Cantus Erithaci”, svoltasi nello spazio espositivo “A & T design” a Padova, in Riviera Mussato.
Nel 2003 vince la medaglia d’oro per la sezione “grafica” alla 43° edizione del Concorso Nazionale di Pittura, Grafica e Acquerello di Agna. Nello stesso anno viene invitato dal Senatore del governo cinese Iseaux a dipingere i soffitti del suo castello, “Chateau de Selore” (del XVII), in Borgogna, Francia.
Dal 2004 collabora con l’Associazione Culturale Fantalica di Padova nella realizzazione di corsi di pittura per adulti e per l’Istituto Circondariale di Padova.
Nel 2004 realizza “Esposizione di Scultura” con altri due scultori presso la chiesa di San Silvestro a Vicenza, patrocinata dal coordinamento per l’Arte Sacra della Diocesi di Vicenza.
Nel 2005 inizia una collaborazione artistica con il noto attore teatrale Marco Paolini per la realizzazione di una serie di cortometraggi.
Dal 2006 è docente presso l’Università di Padova presso cui tiene il corso: “Progettazione e disegno di parchi e giardini”.
Nel 2007 realizza due esposizioni personali a Parigi presso la galleria Etienne de Causan e al circolo culturale Vietnamita (Foyer Vietnam).
Inaugurazione sabato 6 ottobre ore 18
Museo Nazionale Atestino
Via Guido Negri 9/c Este (PD)
aperto tutti i giorni con orario 09:00 - 20:00