I sentieri della psiche nella scrittura. Un percorso espositivo attraverso i segni grafologici rilevati nelle scritture del poeta Rainer Maria Rilke, della principessa Marie von Thurn und Taxis, sua mecenate, e della cerchia di intellettuali e artisti amici dello scrittore.
I sentieri della psiche nella scrittura
a cura di Elisabeth Stipanek Klauer
S’inaugura venerdì 12 ottobre 2007 a Gorizia alle ore 18.00 nella Sala conferenze al secondo piano della Biblioteca Statale Isontina (via Mameli, 12) la mostra intitolata Rilke e il suo mondo. I sentieri della psiche nella scrittura,organizzata dall'AGI Trieste e presentata dalla grafologa Elisabeth Stipanek Klauer.
L’esposizione, curata per la parte espositiva dall’architetto Marianna Accerboni, è costituita da un percorso didattico condotto attraverso i segni grafologici rilevati nelle scritture del poeta Rainer Maria Rilke (Praga 1875 – Valmont, Montreux, Svizzera,1926), riconosciuto oggi come il maggior poeta tedesco dell’età moderna, della principessa Marie von Thurn und Taxis (Venezia 1855 – Lautschin 1934), sua mecenate al Castello di Duino (Trieste), e della cerchia di intellettuali e artisti amici dello scrittore. Gli elaborati grafologici sono eseguiti da membri dell’Associazione Grafologica Italiana, che hanno decrittato dei manoscritti di tali illustri personaggi, provenienti dall’Archivio di Stato di Trieste e dal Deutsches Literatur Archiv di Marbach in Germania, secondo il metodo Moretti, il quale consente l’approccio alla grafologia anche ai non addetti ai lavori.
Proposti in mostra in italiano, tedesco e inglese, gli expertise analizzano la personalità e svelano i tratti più salienti del temperamento di questi protagonisti della cultura europea, evidenziandone le doti relative all’intuizione, all’immaginazione e alla creatività. Oltre ai manoscritti e alle analisi grafologiche, la rassegna presenta anche una curiosa e interessante sequenza di strumenti di indagine, che coadiuvano il lavoro del grafologo, quali lenti, penne, goniometri antichi e recenti.
La mostra proviene dal castello di Duino, dov’è stata esposta nella primavera 2007, riscontrando un grande successo di pubblico (più di 25.000 visitatori). E fu proprio in quella nobile dimora che Rilke, grazie alla magnanimità della principessa Marie von Thurn und Taxis, potè soggiornare spesso in un periodo di grande importanza per la cultura moderna e concepire il nucleo iniziale delle “Elegie duinesi”, la prima delle quali fu composta al castello nel 1912. L’opera fu compiuta solo molti anni più tardi e il poeta si affrettò a comunicarlo con una lettera a Marie. A tal proposito la nobildonna annotò nelle sue memorie di aver capito subito, dalla grafia dell’indirizzo sulla busta, che era successo qualcosa di molto importante per lo scrittore.
Nell’expertise sulla scrittura di Rilke e di Marie Thurn und Taxis, a firma di Mariangela Furlani, si legge che nel poeta “la tendenza a interiorizzare e ad approfondire quanto vive, lo porta a sentire le cose anche con una certa intensità di emozioni e di sentimenti, a dare molta importanza anche a piccoli particolari e, talvolta, ciò lo porta a discostarsi dal sentire ‘comune’. Da qui” conclude la grafologa “un po’ di difficoltà nell’adattarsi con immediatezza e, di conseguenza, delle modalità di comportamento piuttosto tese e controllate. A volte forse anche un po’ di timore di potersi ferire nella sua sensibilità”. Mentre a proposito della scrittura della principessa Marie, la studiosa afferma che “in sintesi si può dire che in questa grafia vi sono numerosi segni che rimandano a una personalità forte, sicura e decisa, intesa a imporre la propria volontà. Tali segni sono però attenuati dalla presenza di altri indici grafici che rispecchiano anche elementi di apertura, di riflessione e di critica”.
Del poeta, scrittore e drammaturgo austriaco Hugo von Hoffmansthal, Vincenzo Aquilante dell’AGI sezione Abruzzo afferma che “la sua scrittura rivela delicatezza, sensibilità, raffinatezza sia a livello spirituale che estetico. E’ dotato di una personalità volitiva, caratterizzata da energia, determinazione e desiderio di realizzare e concludere. Riflessione e analisi contengono la forte intuizione, creando momenti alterni di dubbio e calo di tensione e rendendo così più profonde, ricche e sofferte le sue sintesi e conclusioni”.
Marcella Meng ed Elisabeth Stipanek Klauer, coordinando il gruppo di lavoro dell’AGI Trieste, hanno decrittato anche la scrittura della moglie di Rilke, Chiara Rilke Westhoff (1878-1954), del celebre romanziere, traduttore, biografo e librettista austriaco Stefan Zweig (1881 – 1942) e, tra gli altri, della pittrice Baladine Klossowska (1886 – 1969), amante del poeta e madre del famoso pittore Balthus.
“La scrittura di Chiara Rilke” si legge nell’expertise “rivela un’immaginazione portata alla realizzazione artistica legata al senso della materia. Trasportata dal fervore e dalla propensione al rinnovamento, tale grafia riflette una forte volontà di rappresentazione artistica, nonché personale. La ricchezza dei sentimenti e l’emotività non interiorizzate vengono proiettate all’esterno con decisione e orgoglio”. “La grafia di Zweig” precisa l’analisi grafologica “fa emergere un’immaginazione intensa, manifestata immediatamente con finezza e moderazione, e tocca l’intera gamma del piano espressivo della sua personalità. Ne risulta una vivacità mentale che, pur essendo condizionata dalla tendenza temperamentale alla rassegnazione, favorisce sia l’attività intellettuale che la plasticità di sentimento…Tra le caratteristiche della sua personalità spiccano l’accentuata sensibilità e il gusto per la musica, che danno impulso e ritmo al suo operato, sempre originale e brillante”.
Di Baladine Klossowska, il profilo grafologico sottolinea che “La scrittura…indica una personalità vivace, volitiva ed esigente di considerazione. Benché abbia la tendenza a farsi guidare dai sentimenti, è ben cosciente di ciò che fa e pensa... Di carattere dinamico, è rapida nelle reazioni e nelle conclusioni, considera l’essenziale delle cose pur rimanendo attaccata alle sue idee e opinioni. All’occorrenza tuttavia sa dimostrarsi generosa e sollecita nei confronti degli altri. La sua grande sensibilità e l’esuberanza temperamentale si riscontrano in ogni sua forma d’espressione e conferiscono al suo operato una nota passionale”.
Inaugurazione: venerdì 12 ottobre 2007 ore 18
Biblioteca Statale Isontina
via Mameli 9 - Gorizia