Il piccolo formato (70 paesaggi). "In queste ultime opere, tutto e' misura ed equilibrio, tutto e' governato con senso preciso dell'organizzazione della materia e dell'orchestrazione dei colori." S.Ferlito
Il piccolo formato
Trasporre il proprio gesto pittorico da un’abituale superficie di formato medio-grande ad una meno usuale estensione di formato assai più contenuto, non di rado può comportare insidie e trappole non sempre eludibili e soprattutto congruamente superabili. (…)
In queste ultime opere di Madonia, tutto è misura ed equilibrio, tutto è governato con senso preciso dell’organizzazione della materia (per altro mai in esubero, pur nella sua petrosa e magmatica stesura) e dell’orchestrazione dei colori (accostati sempre con criteri d’armonia, secondo un ricercato contrasto fra effetti di vitrea lucentezza e di scabrosa opacità), e ciò senza che il gesto – né l’idea che lo conduce – appaiano mai frenati o eccessivamente cogitati. La meccanica sensoriale-percettiva-cognitiva e poi motoria, che guida l’intero agire del nostro Paolo, sembra ormai essere giunta ad un raro – almeno per un siciliano – acme di “sfrondata” maturità, quasi che quell’alchemico ricercare che lo anima e lo motiva nel profondo fosse quindi pervenuto al suo estremo e concluso stadio “filosofale”.
Depurato d’ogni distorsiva scoria visuale e d’ogni superfluo orpello decorativo, ridotto alla sua scarna essenza “affettiva”, il sentimento del paesaggio viene così reso nella sua veste più autentica e ormai assoluta. Un perfetto concentrato di “mood” visionario, capace di travalicare il mero dato topografico per ergersi a una rara dimensione empatico-immaginifica, che ne fa un irrinunciabile paradigma di riferimento per chiunque voglia cogliere il vero “esprit” della nostra terra, ben al di là di qualsivoglia slancio “mediterraneistico od obbligo “naturalistico” di verità. (…)
Salvo Ferlito (Testo tratto dal catalogo della Mostra)
Diremmo che le visioni appaiono distribuite sul versante di un inconscio inascoltato, senza alcuna possibilità di ravvedimento, in una apertura totalizzante rivolta ad elementi ancestrali. E di affocati elementi sembra trattarsi: raggrumati, colati in forma di lave incandescenti, arricchite da pulsioni, da lampi accesi e violenti, a volte stemperati da un caldo geologico sentimento di appartenenza. Spesso sembrano essere proprio i cieli, gli orizzonti stravolti nel cuore stesso delle insoddisfazioni a cedere, a giocare un ruolo altro, senza infingimenti, senza la possibilità di alcuna eco. (…) questa materia di Madonia si apre ora in grandi ampolle vaporose, in vescicole, in fiotti di fuoco compresso, in lapilli scagliati, come per incanto, nel perimetro dello spazio visivo, senza toccare l’oltre, senza varcare il limite. Fenditure, nebbie, pulviscolo, lacerazioni, saette cromatiche, tutto questo affascina l’Autore, senza sosta, fuor dalla sedimentazione riflessiva, ornato da una fabrile disposizione della mano e della mente.
Aldo Gerbino (Testo tratto dal catalogo della Mostra)
Inaugurazione: Venerdì 12 ottobre alle ore 18
Galleria d'Arte Contemporanea Garage
Piazzetta Resuttana, 2 - Palermo
Orari: 16,30/20,30
Ingresso libero