Galleria San Ludovico
Parma
Borgo del Parmigianino, 2/b
0521 218914 FAX 0521 231142

Alfonso Borghi
dal 26/10/2001 al 25/11/2001
0521 218968 FAX 0521 231142
WEB
Segnalato da

Barbara Pecchini - Uff. Stampa Pal. Pigorini



approfondimenti

Alfonso Borghi



 
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26/10/2001

Alfonso Borghi

Galleria San Ludovico, Parma

Giuseppe Verdi, I colori della Musica. "Borghi ha continuato ad intrattenere un rapporto con le cose e con le persone, cercando una narrativita' fatta di folgoranti richiami, di scariche dinamiche, di coinvolgimento emotivo, anche sul registro fantastico. Ed e' pure la causa del dialogo, cercato e praticato, con poeti (da William Blake, Jacques Prevert, Garcia Lorca, Dylan Thomas a Quasimodo, Sanesi o, recentissimamente, Shelley), registi cinematografici (Federico Fellini) e musicisti, il conterraneo Verdi innanzitutto." (Luciano Caramel)


comunicato stampa

Giuseppe Verdi, I colori della Musica

Alfonso Borghi ha alle spalle un lungo, pluridecennale cammino sulla strada della pittura. La sua prima personale è del 1967, quasi trentacinque anni fa. Allora dipingeva paesaggi e figure tra realismo, espressionismo e una visionarietà metafisico-surrealista da cui si è progressivamente allontanato, per approdare dai primi anni Novanta ad un fare più allusivo, sempre meno compromesso col referente naturale e antropomorfo. In immagini realizzate con forza espressiva, con piglio gestuale e con densa matericità, tuttavia costantemente controllate nella struttura: non per calcolo compositivo, e tantomeno per un'inclinazione analitica, ma per un naturale - istintivo, verrebbe da dire - bisogno di decantare l'urgenza immaginativa, di dare tempi lunghi alla flagranza dell'atto pittorico, per attingere ad una sedimentazione che arricchisse di risonanze non contingenti la pur pressante esigenza d'essere in frizione diretta col presente. Per esaltare una carica energetica sorprendente, fuori quindi dei territori di un'arte autoreferenziale, che abbia se stessa come oggetto esclusivo.

E' la ragione per la quale Borghi ha continuato ad intrattenere un rapporto con le cose e con le persone, cercando una narratività fatta di folgoranti richiami, di scariche dinamiche, di coinvolgimento emotivo, anche sul registro fantastico. Ed è pure la causa del dialogo, cercato e praticato, con poeti (da William Blake, Jacques Prévert, Garcia Lorca, Dylan Thomas a Quasimodo, Sanesi o, recentissimamente, Shelley), registi cinematografici (Federico Fellini) e musicisti, il conterraneo Verdi innanzitutto.
Al Maestro, Borghi ha dedicato già qualche anno fa, nel 1997, una serie di dipinti riferiti al Nabucco (Il trionfo di Nabucco), al Rigoletto (Ah, la maledizione!), al Trovatore (Di quella pira l'orrendo foco), all'Otello (Temete signor la gelosia).

Il nuovo ciclo qui esposto non è quindi motivato solo dall'occasione delle Celebrazioni Verdiane. E' invece la continuazione di un discorso da tempo avviato, ora su di un piano di grande impegno, anche nelle dimensioni, ma soprattutto nella tensione a raggiungere una sintesi figurale della genialità musicale del Maestro, colta in sette suoi capolavori, di differente datazione e temperie poetica: dal Machbeth, al Rigoletto, al Trovatore, ai Vespri Siciliani, all'Aida, sempre seguendo la successione temporale, e all'Otello, penultima opera di Verdi, per giungere infine ad una creazione non teatrale, quale la sublime Messa da Requiem.
Opere tutte rivissute da Borghi con stretta partecipazione, immune quindi, pur nel rispetto del lavoro del musicista, da subordinazioni passivamente illustrative.

Quanto viene proposto è il risultato dell'incontro di due diverse personalità, non solo di due differenti linguaggi. Che di per sé, la storia insegna, può essere fonte di liaisons dangereuses, nella presunzione di trovare meccanismi interlinguistici scientificamente fondati o nel libero, generico e in genere arbitrario, confronto tra "colore" musicale e colore pittorico.
Luciano Caramel



L'ARTISTA

Alfonso Borghi è nato a Campegine (Reggio Emilia) il 13 Dicembre 1944. Ha allestito numerosissime personali, in Italia e all'estero, in spazi pubblici e gallerie di grande prestigio.
Tra quelle dell'ultimo decennio:
nel 1991 nella Sala Mirò del Palazzo dell'UNESCO a Parigi e, sempre a Parigi, nella Galerie Endrouot;
nel 1992, ancora a Parigi, nella Galerie De Chaulnes;
nel 1993 nella Galleria Ars Nova di Palermo;
nel 1994 nel Teatro Romolo Valli di Reggio Emilia;
nel 1995 nelle Artexpo di Philadelphia e di Los Angeles;
nel 1996 nel Jacob Javints Center di New York e nella Galerie Pinna di Berlino;
nel 1998 nella Galerie Pro Arte Kasper di Morges (Svizzera) e nel Pavarotti International a Modena;
nel 1999 nella Fondazione delle Stelline a Milano e nella Galleria 2000 & Novecento di Reggio Emilia;
nel 2000 presso la Sede Methis della Coopsette a Campegine;
nel 2001 presso Locat Leasing di Milano e ancora nella Galerie Pro Arte Kasper di Morges (Svizzera).
Gli hanno dedicato testi importanti critici e storici dell'arte quali Raffaele De Grada, Maurizio Calvesi, Roberto Sanesi, Luciano Caramel, Giorgio Seveso, Gianni Cavazzini, Nicoletta Pallini, Sandro Parmiggiani.

Orario: tutti i giorni escluso il lunedì dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 18

Ingresso libero

Parma, Galleria S. Ludovico
B.go del Parmigianino
tel. 0521218968

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