Archivolandi. Personale. In mostra le ultime opere dell'artista che utilizza tecniche diverse: dal disegno quasi monocromo al collage, dal decollage alla plastica.
Archivolandi. Personale
Scrivo con piacere queste poche righe di presentazione della mostra di opere di Gerry Turano al Museo
dell’Aeronautica Militare e confesso subito che il mio interesse verso la produzione di questo artista eclettico
non è nato da un ragionamento, ma dalla pura emozione. E dalla curiosità suscitata dal conoscere due
persone, completamente diverse, ospitate in un solo corpo: Gerry Turano pittore, navigatore di spazi artistici
inesplorati e Gerry Turano scrittore di racconti, l’amicale voce narrante, fantasioso amante del paradosso
e dei finali a sorpresa, protagonista assoluto di piacevoli serate di lettura.
Del primo Turano, sfogliando un catalogo delle sue opere, mi colpirono intensamente quei segni grafici
che ossessivamente riproduce - privi di una genesi certa - che quasi senza più controllo, tendono a sfuggire
al loro stesso creatore. Inerpicandosi sempre più in alto, unico loro limite il confine della tela, ma che
l’immaginazione vuole vadano a perdersi nel cosmo infinito. Un etere denso, fumoso, dove solo queste
forme (catene di pensieri?) sembra possano volare con leggerezza.
Perché il cielo di Gerry non è il cielo che io, da pilota, conosco. Non è azzurro né grigio né percorso
da nuvole. È un cielo interno, interiore, viscerale. Che lui solca e arrampica con gli attrezzi che meglio
conosce: i segni e le linee e le geometrie del suo lavoro di grafico. Strumenti familiari, ma solo strumenti
- quelle geometrie chiuse e spigolose su cui a volte sboccia un fiore “meccanico” -, nient’altro che gradini
di una scala appoggiata alla volta della propria creatività.
Carta stampati con disegni e parole dal significato non casuale, appiccicati l'uno sull'altro con
spessi strati di colla e poi strappati, per svelare e creare uno spazio di “oggetti” forme e colore
sovrapposti che divengono par te integrante del disegno. L'esplorazione (o meglio la trasvolata)
arriva (o meglio atterra), seppur temporaneamente, a questa sor ta di solidificazione delle
idee che sono le sculture: diretta emanazione delle pitture, concretizzate con la loro stessa
materia fatta di car ta, colla, colore e anche parole.
Queste parole, così palesemente rivelatrici dei pensieri dell'Ar tista, “concettualizzano” l'opera,
seppur con la provvidenziale ironia dissacrante che ha sempre contraddistinto il lavoro di
Turano e che, anche nei titoli delle opere, spesso ci solleva dal concetto gravoso del significato
esistenziale delle stesse e ci ripor ta prepotentemente con i piedi per terra ed un sorriso
sul volto. A par te ciò, il cambiamento nelle ultime opere di Gerr y Turano è completo: stilisticamente
si è passati dal disegno puro, quasi monocromo, ottenuto con una tecnica grafica
rigorosa e meticolosa quasi ar tigianale, al collage, al décollage e addirittura alla plastica.
Nelle ultime opere viene quasi scomparendo del tutto il riferimento al fumetto e al mondo
del fantastico. L'illusionismo della grafica rimanda ancora ad Escher, visceralmente amato da
Turano, ma le citazioni, i riferimenti anche letterari ai grandi maestri del passato, sono quasi
del tutto scomparsi, per lasciare il posto ad un'ar te più matura e personale, ad uno Stile.
Emerge invece, più che una connotazione stilistica, una for te relazione mentale e filosofica con
l'Aeropittura e cioè con quella evoluzione della pittura futurista che ebbe luogo verso la
seconda metà degli anni Venti del Novecento. Non però con l'aspetto più “meccanicistico” di
idolatria della macchina aereo prepotentemente protagonista e nemmeno con quello delle
impressioni di volo: visioni paesaggistiche frammentarie riprese dall'alto dell'aereo in velocità.
Le affinità maggiori sono con quell' aeropittura definita da Marinetti “ essenziale mistica ascensionale
simbolica - trasfiguratrice lirica spaziale” nella quale si riconoscevano ar tisti come Fillia,
Dottori, Benedetta. Tensione verso il cielo e conquista dello Spazio, linee forza spigolose e veloci, dinamismo propulsivo,sono tematiche aeropittoriche che emergono dalla lettura delle opere di Turano specialmente
se messe in relazione con la par ticolarissima sede di questa mostra: un Museo
Aeronautico , uno dei più grandi del mondo nel suo genere, testimonianza della storia del volo
e del desiderio eterno nell'uomo di vincere le forze della natura e di staccarsi da terra, alla
ricerca di nuove conoscenze di nuove dimensioni. Ed insieme a questi aerei, così esteticamente
avvincenti, vicino ai quali e tra i quali è allestita la mostra, le creazioni di Gerr y Turano possono
legittimamente volare. Massimo Mondini, direttore Museo Storico dell’AM di Vigna di Valle
Inaugurazione sabato 20 ottobre alle 18
Museo Storico dell'Aeronautica Militare
Via Circumlacuale, (Aeroporto di Vigna di Valle) Bracciano (Roma)
Ingresso libero