In occasione della commemorazione del centenario della nascita dell'artista e designer italiano la Triennale di Milano e Shiodomeitalia Creative Center presentano una mostra e il catalogo che cercano di costruire una presentazione dell'opera di Munari il piu' possibile chiara e tematizzata. A cura di Marco Romanelli.
Vietato l'ingresso agli addetti al lavoro
Ottobre 1907 – Ottobre 2007: in occasione della commemorazione del centenario della
nascita del grande artista e designer italiano BRUNO MUNARI la Triennale di Milano e
Shiodomeitalia Creative Center presentano la mostra e il catalogo: “Bruno Munari: vietato
l’ingresso agli addetti ai lavori” in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura Tokyo
presso lo spazio permanente della Triennale di Milano Tokyo a Shiodomeitalia.
Il titolo, che recupera un celebre gioco di parole del maestro milanese, segnala in realtà uno
dei principali concetti guida della sua opera ovvero il porsi come aperta ad ogni utente, al di
là del suo grado di alfabetizzazione e di preparazione estetica, anzi con una precisa volontà
educativa e di poeticizzazione del quotidiano. I “non addetti ai lavori” sono innanzitutto i
bambini, cui Munari ha dedicato una attenzione assolutamente atipica per il contesto
progettuale del XX secolo, e quindi tutti coloro che abbiano conservato la capacità e la
volontà di stupirsi. Noi stessi speriamo di appartenere a questo ultimo gruppo.
La mostra
A partire da tale scelta programmatica, la mostra e il libro si propongono di costruire una
presentazione dell’opera di Munari il più possibile chiara e tematizzata. Si prescinde
pertanto da una lettura cronologica, del tutto inadatta alla prassi munariana che viceversa
tende a conservare compresenti nel tempo diverse linee di ricerca. Si prescinde anche da
una suddivisione tipologica netta, ad esempio in arte pura e arte applicata oppure in design,
arte, grafica, anch’essa inadatta a leggere gli interessi sovrapposti e inscindibili di Munari.
Rispettando una chiara presa di posizione di Bruno Munari rispetto al concetto di valore,
vengono alternati pezzi unici di grande pregio, opere in tiratura, volumi e oggetti in
produzione seriale. La presentazione avviene per isole tematiche molto specifiche
caratterizzate ciascuna dall’analisi di un unico segno munariano.
Si hanno allora 13 isole:
“Andare oltre”, “Poeticizzazione del quotidiano”, “Crescere”, “Munari archeologo”, “Il
messaggio grafico”, “La necessità di fare luce”, “Dall’oggetto decorativo all’oggetto
d’uso”, “Macchine”, “Poesia non esclude organizzazione”, “Sedimanetare”, “La parola o
l’icona?”, “Raccontare”, “Vita”.
Ogni isola della mostra include l’unico valore di Bruno Munari,“i Negativi-Positivi”, “le
Sculture da viaggio”, “i Giochi Didattici”, le “Ricostruzioni teoriche di oggetti immaginari”
o le “Scritture illeggibili di popoli sconosciuti”.
La maggior parte dei pezzi presentati in questa mostra sono stati offerti dalla collezione
Bruno Munari che possiede il CLAC –Galleria del Design e dell’Arredamento.
Il “concetto” precede volutamente la sua applicazione, a rimarcare l’universalità
dell’insegnamento al di là della concreta interpretazione che Munari stesso ne ha data. Si
vuole suggerire attraverso tale espediente espositivo e narrativo che l’opera di riflessione e
di analisi critica compiuta da Bruno Munari va attentamente studiata nella sua
incorruttibile contemporaneità prescindendo, a volte, persino dalle sue opere. Ci illudiamo
di pensare che a Munari sarebbe piaciuto questo post-porre “i risultati”, quasi a dire che
ognuno di noi visitatori, analizzato il concetto, innamoratosi del concetto, sarebbe a sua
volta in grado di produrre un “negativo-positivo”, una “alta tensione”, “una macchina
inutile o aritmica”, “un libro illeggibile”.
Nel mondo di Munari crediamo ci si debba addentrare così, in punta di piedi, proponendosi
di aprire degli spiragli, di socchiudere delle porte, mai di concludere un discorso, mai di
fornire una interpretazione definitiva.
Shiodomeitalia Creative Center 2F
Spazio permanente Triennale di Milano, Tokyo
Ingresso gratuito