Lucilla Catania
Marilu' Eustachio
Daniela Monaci
Elisa Montessori
Cloti Ricciardi
Silvia Stucky
Francesca Woodman
Laura Iamurri
Sette artiste hanno discusso con storiche e critiche d'arte le possibili modulazioni del discorso autobiografia/autoritratto: le interferenze con lo spazio della parola nel racconto autobiografico, le implicazioni anche operative del rapporto con il proprio corpo, l'uso della macchina fotografica come strumento che isola e fissa un frammento di realta'. A cura di Laura Iamurri.
Sette artiste a confronto
a cura di Laura Iamurri
Lucilla Catania, Marilù Eustachio, Daniela Monaci, Elisa Montessori, Cloti Ricciardi, Silvia Stucky hanno discusso con storiche e critiche d’arte le possibili modulazioni del discorso “autobiografia/ autoritratto”: nel confronto e nelle interferenze con lo spazio della parola nel racconto autobiografico; nelle implicazioni anche operative del rapporto con il proprio corpo; nell’uso della macchina fotografica come strumento che isola e fissa un frammento di realtà; nella malleabilità e nell’immediatezza autoriflessiva del video; nei giochi di ruolo potenzialmente infiniti all’opera nelle performances.
Insieme alle fotografie di Francesca Woodman, scomparsa nel 1981, le artiste interpretano con le loro opere le possibilità diverse dell’autoritratto negli spazi del Museo Hendrik C. Andersen. Nella diversità dei linguaggi individuali, il confronto con l’ambiente museale avviene attraverso opere pittoriche, fotografie, sculture, video, installazioni composite che raccontano la relazione complessa con la propria immagine e rispondono alla domanda su che cosa implica, nell’ottica della differenza di genere, l’intenzionalità del ritrarsi e del raccontarsi.
Tra autobiografia e autoritratto si intrecciano nessi, intersezioni che convergono nella intenzionalità di delineare un’immagine di sé. Tanto la parola scritta può snodarsi in una temporalità fluida o sincopata, tanto la tradizionale immagine allo specchio implica un tempo presente in cui il riflesso viene colto: ma le pratiche della contemporaneità hanno esteso il campo delle possibilità espressive, trasformando soprattutto l’autoritratto in una pratica non necessariamente mimetica, talvolta metaforica, riassuntiva di conflitti e inquietudini sull’immagine del proprio volto e del proprio corpo.
Il catalogo che accompagna la mostra testimonia del confronto tra le artiste in mostra e le storiche e critiche che ne hanno seguito il lavoro, fornendo al tempo stesso le indicazioni per una riflessione storica sul tema. In passato gli autoritratti testimoniavano di una costruzione di identità, coerente al fatto che gli autoritratti venivano recepiti meno come effigie di un soggetto, che come immagine di un oggetto rispondente a una gamma di attese, socialmente codificate. Le attese persistono tuttora, in declinazioni antropologicamente mutate e tali da aprire a nuove interrogazioni su quanto la pratica dell’autoritratto riveli sia dello statuto delle artiste, sia della specifica individualità delle loro ricerche.
Catalogo Palombi Editori, con saggi di Maria Grazia Messina, Laura Iamurri, Silvia Bordini, Francesca Gallo, Rossella Caruso; testi di Marisa Volpi, Marilù Eustachio, Lucilla Catania, Elisa Montessori, Cloti Ricciardi, Daniela Monaci, Silvia Stucky.
Si ringraziano Il Gioco del LOTTO e SPEDART per il contributo alla realizzazione della mostra.
Inaugurazione: venerdì 26 ottobre, ore 17
Museo Hendrik Christian Andersen
Via Pasquale Stanislao Mancini, 20 - Roma
Orario: 9-19
Ingresso libero