Herb Ritts
Bruce Weber
Robert Mapplethorpe
Jack Pierson
James Bidgood
David Lachapelle
Tamara de Lempicka
Carol Rama
David Hockney
Ugo Rondinone
Yasumasa Morimura
Eva & Adele
Sam Taylor Wood
Moio & Sivelli
Joel Peter Witkin
Eugenio Viola
Da von Gloeden a Pierre et Gilles. Dopo una lunga e travagliata vicenda, apre una delle esposizioni piu' contestate degli ultimi anni. In mostra, 220 opere indagano, per la prima volta in Italia in maniera cosi' ampia, le connessioni tra arte e omosessualita', dalla nascita della fotografia ad oggi. Un itinerario attraverso l'evoluzione della percezione e la conseguente rappresentazione della diversita', mettendo in risalto l'opera dell'ultima generazione di artisti che utilizzano l'amore omoerotico come espediente per mettere in questione sovrastrutture di razza, desiderio, genere e identita' sessuale.
Da von Gloeden a Pierre et Gilles
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a cura di Eugenio Viola
Dopo una lunga e travagliata vicenda, apre alla Palazzina Reale una delle esposizioni più contestate degli ultimi anni. In mostra, 220 opere indagheranno, per la prima volta in Italia in maniera così ampia, le connessioni tra arte e omosessualità, dalla nascita della fotografia ad oggi.
Alla Palazzina Reale di Firenze, dal 27 ottobre 2007 al 6 gennaio 2008, si terrà una delle esposizioni più attese degli ultimi anni, Arte e Omosessualità. Da von Gloeden a Pierre et Gilles. Originariamente pensata per un altra città, Milano, e per un’altra sede, Palazzo della Ragione, e passata alle cronache per la nota vicenda legata al veto espresso dalla giunta comunale milanese alla sua apertura, la mostra, promossa da Vittorio Sgarbi, curata da Eugenio Viola e organizzata da Artematica, presenterà 220 opere di 150 artisti, in grado di indagare, per la prima volta in Italia in maniera così ampia, le connessioni tra arte e omosessualità, dalla nascita della fotografia ad oggi.
La rappresentazione visiva di soggetti strettamente connessi all'omoerotismo è presente nella storia dell'essere umano dalla notte dei tempi, anche se le valenze culturali che esprime e i significati che sottende sono ovviamente il riflesso di contesti storici e socio-culturali particolari. Scene a sfondo omoerotico compaiono nella produzione vascolare dell'antica Grecia e nei bassorilievi persiani, agli albori dell'arte orientale come nella rinascenza italiana e nel barocco; un fil rouge sottile che attraverso cortocircuiti e passaggi fondamentali giunge sino ad oggi, sviluppandosi autonomamente e molto tempo prima dell'elaborazione del moderno concetto di diversità di genere.
Ma cosa si dovrebbe intendere esattamente per "arte omoerotica"? Opere create da artisti della cui omosessualità siamo certi e in cui spesso, ma non necessariamente, è riscontrabile qualcosa che rimanda ad un gusto omoerotico? Oppure bisogna prendere in considerazione l'opera di autori che ufficialmente non risultano omosessuali ma le cui creazioni rivelano uno straordinario erotismo che spinge verso questa interpretazione? Partire dall'omosessualità di un artista per l'interpretazione della sua opera presenta una serie di questioni spinosissime. La conoscenza dell'orientamento (omo)sessuale dell'autore in genere allerta circa la possibile presenza di una rappresentazione metaforica dell'omosessualità. Quale rapporto s'instaura tra biografia dell'artista e interpretazione dell'opera?
Il criterio di selezione delle opere in mostra non tiene conto di questo rapporto ma si basa sulle caratteristiche specifiche delle singole opere, individuando, oltre le convenzionali identità di genere, un filone tematico all'interno di un comune modo di sentire, di esprimere stati d'animo, attitudini, emozioni, senza alcuna pretesa di definire i canoni di uno "specifico omosessuale" nell'arte. In base a questa logica alcune opere esibiscono un contenuto apertamente omoerotico, mentre in altre questo si esprime in modo latente attraverso codici specifici, simboli, allusioni, allegorie, metafore.
Un percorso che dalle fotografie arcadiche del barone von Gloeden ripercorre i territori della fotografia omoerotica, da Herb Ritts e Bruce Weber a Mapplethorpe e Jack Pierson, con uno sguardo all'estetica camp di James Bidgood recuperata in anni più recenti da David Lachapelle. Artisti che operano ormai in un momento storico in cui è possibile affrontare liberamente tematiche gay, lesbiche o transgender, proponendo turbamenti e questioni preponderanti e spesso cruciali per buona parte dell'arte della fine del secolo scorso e dello schiudersi del nuovo millennio. Un percorso per exempla che da Tamara de Lempicka e Carol Rama arriva a David Hockney, passando per le peregrinazioni identitarie di Ugo Rondinone, Yasumasa Morimura, EVA &ADELE.
Un itinerario per immagini attraverso l'evoluzione della percezione e la conseguente rappresentazione della diversità esistenziale, mettendo in risalto l'opera dell'ultima generazione di artisti che utilizzano l'amore omoerotico come espediente per mettere in questione sovrastrutture di razza, desiderio, genere e identità sessuale, e di abbattere le convenzionali distinzioni tra arte, erotismo e pornografia.
Accompagna l’iniziativa un catalogo Electa.
Ufficio stampa:
CLP Relazioni Pubbliche
Tel. 02.433403; Fax 02.4813841
press@clponline.it; http://clponline.it
Ufficio stampa Electa
Ilaria Maggi
tel. 02.21563250; imaggi@mondadori.it
Immagine: Sam Taylor Wood
Inaugurazione: venerdì 26 ottobre 2007, ore 19.30
Palazzina Reale
Piazza Adua, 50 - Firenze
Orari: da martedì a giovedì, dalle 14.00 alle 22.00; venerdì, dalle 14.00 alle 24.00; sabato e domenica, dalle 11.00 alle 22.00; lunedì chiuso.
Ingresso: intero 7 Euro; ridotto 5 Euro
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Art and Homosexuality
From Von Gloeden to Pierre et Gilles
Curated by Eugenio Viola
Art and Homosexuality. From Von Gloeden to Pierre et Gilles, originally organized for another city, Milan, and another venue, Palazzo della Ragione, reopens now in a new place in Florence after the censorship that closed the exhibition immediately after the opening.
Promoted by Vittorio Sgarbi, curated by Eugenio Viola and organized by Artematica, this exhibition, the most extensive of its kind ever staged in Italy, presents over 150 artists in an investigation of the connections between art and homosexuality in the period stretching from the birth of photography through to the present day.
The visual representation of subjects closely associated with homoeroticism is present throughout the history of humanity, although the cultural values it expresses and the underlying meanings are naturally the reflection of the specific historical and socio-cultural contexts. Scenes with homoerotic contents appear on the vases of ancient Greece and in the Persian bas-reliefs, at the dawn of eastern art, in the Italian Renaissance and in the Baroque period. A subtle fil rouge that by way of short circuits and fundamental passages reaches the present day, developing independently and long before the advent of the modern concept of gender’s diversity.
However, what should we identify with the term “homoerotic art”? Works created by artists of whose homosexuality we are certain and in which frequently, but not necessarily, we find something that references an homoerotic taste? Or should we consider the work of artists who are not officially homosexual but whose creations reveal an extraordinary eroticism that encourages such an interpretation? Departing from the homosexuality of an artist for the interpretation of his/her work triggers a series of particularly thorny questions. Knowledge of the (homo)sexual orientation of the artist generally alerts us to the possible presence of a metaphorical representation of homosexuality. What kind of relationship is established between the biography of the artist and the interpretation of his/her work?
The criteria for the selection of the works exhibited does not consider this relationship, but is instead based on the specific characteristics of the individual works, identifying, beyond the conventional identities of gender, a thematic strand within a common mode of feeling, of expressing states of being, attitudes and emotions, without any claim to define the canons of a “homosexual specific” within the art. On the basis of this approach, a number of works exhibit openly homoerotic contents, while in others this is expressed obliquely through specific codes, symbols, allusions, allegories and metaphors. An itinerary that from the Arcadian photographs of Baron von Gloeden explores the territories of homoerotic photography, from Herb Ritts and Bruce Weber to Mapplethorpe, from Jack Pierson to Bruce Labruce, with a glance at the camp aesthetic of James Bidgood revived in more recent years by David Lachapelle. Artists who are working in a historical period in which it is possible to freely treat gay, lesbian or transgender themes, presenting anxieties and questions that are preponderant and frequently crucial for much of the art of the end of the last century and the opening of the new millennium.
An exemplary itinerary of images through the evolution of perception and the consequent representation of existential diversity, from Carol Rama to David Hockney and Andy Warhol, by way of the roaming identities of Ugo Rondine, Yasumasa Moritura and EVA & ADELE, highlighting the work of the latest generation of artists who use homoerotic love as an expedient for questioning superstructures of race, desire, gender and sexual identity and braking down the conventional distinctions between art, eroticism and pornography.
Image: Sam Taylor Wood
Press office
CLP Relazioni Pubbliche Tel. 02.433403; Fax 02.4813841 press@clponline.it
Electa Ilaria Maggi tel. 02.21563250; imaggi@mondadori.it
Opening october 26 2007 h 7.30 p.m.
Florence, Palazzina Reale of Santa Maria Novella, Piazza Adua 50
Hours: tuesday - thursday 2am - 10pm; friday 2pm - 00; saturday and sunday 11am - 10pm; monday closed
Entrance: full 7 Euro; reduced 5 Euro