A ripercorrere le tappe salienti di 25 anni di attivita' creativa, sono esposte oltre cento opere. Parte centrale dell'esposizione e' dedicata al nucleo Tensioni, ultima e inedita forma espressiva del poliedrico artista. A cura di Vladimir Swarovski.
Retrospettiva
a cura di Vladimir Swarovski
Si inaugura sabato 27 ottobre, alle ore 17,00, presso il Palazzo Mediceo di
Seravezza la personale di Oronzo Ricci. A ripercorrere le tappe salienti di
venticinque anni di attività creativa, oltre cento opere. Parte centrale
dell'esposizione è dedicata al nucleo Tensioni, ultima e inedita forma espressiva
del poliedrico percorso artistico dell'autore.
In una sezione a parte sono esposti alcuni "retroritratti", espressione artistica
della Pigheologia, disciplina con la quale Oronzo Ricci tenta di individuare la
personalità delle signore analizzando le varie tipologie di natiche. In occasione
della mostra sarà presentato la I edizione fotografica del calendario pigheologico
2008.
Apre la mostra l'opera Bagno Felice 2, datata 1982, che insieme ai lavori realizzati
durante gli anni Ottanta, è testimonianza della passione profusa dall'artista per
Giorgio Morandi.
Nel decennio successivo il suo modo di fare pittura subisce una svolta: nelle opere
compaiono le righe, che si riveleranno elemento preponderante della sua produzione.
A tale proposito Sgarbi scriverà: "Dopo uno studio particolare degli oggetti legato
alla tradizione e ad una logica interpretazione della realtà, la sua pittura si è
manifestata con il gioco affascinante delle righe. Sono righe larghe, policrome,
disposte con l'arte di un architetto e diventano attrazione e seduzione per la
fantasia, suggestione per l'artista e per chi guarda".
In seguito l'attenzione rivolta alle immagini pubblicitarie, per l'autore correnti
simboli della società attuale, diventano pretesto per rievocare infinite emozioni
negli osservatori: il processo creativo si compie in svariate forme a seconda delle
modalità percettive del tutto soggettive. Nascono le opere distruttiviste, con cui
l'autore intende sottolineare l'importanza del valore emozionale acquisito delle
immagini. Le immagini vengono invecchiate con artificio, oppure realizzate
attraverso la tecnica del trompe l'oeil per rendere verosimile un ricordo del
passato.
Negli ultimi anni, campo di ricerca privilegiato continua ad essere la sfera
emozionale. Realizza il nucleo di opere denominato Tensioni, in cui il ruolo
assegnato al supporto pittorico, oltre a prevalere sul ruolo dello spazio, da
semplice contenitore diviene soggetto dotato di una sua espressione. Le opere
eseguite con tale procedimento si mostrano solo attraverso dei frammenti. La
frammentazione di un'opera d'arte conserva in se tutta l'energia, e l'amplifica per
il forte impatto sul piano emozionale. Il significato, piuttosto che polverizzarsi
si moltiplica, ed ogni brandello pur essendo la frazione di un'unica opera, diventa
esso stesso un'opera completa.
Oronzo Luciano Vittorio Ricci, dopo aver frequentato il Liceo Artistico a Benevento,
si trasferisce a Firenze dove, in concomitanza agli studi presso la facoltà di
Architettura, si iscrive all'Accademia di Belle Arti. Risalgono agli inizi degli
anni '80 i primi lavori, per la maggior parte Nature Morte, innegabili testimonianze
di approfonditi studi sull'opera di Giorgio Morandi, per Ricci maestro spirituale.
Già nei primi anni Novanta la riflessione sull'esistenza, con le sue verità
oggettive e soggettive, diviene nuovo argomento di indagine. Risalgono a questo
periodo alcuni lavori, riconducibili al Distruttivismo, teoria che Oronzo Ricci
approfondirà a partire dal 1999, in cui sostiene come dal frammento sia possibile
ricongiungersi al tutto.
Spinto dalla volontà di adeguare la prospettiva centrica rinascimentale alle
esigenze contemporanee, non tralasciando né il sistema Euclideo, né la prospettiva
greca del V sec a.C., teorizza un nuovo procedimento percettivo denominato ricciano.
Nelle opere compaiono come sfondo le righe, quasi a sottolineare le linee di fuga
della costruzione prospettica: se dapprima figurano come semplice elemento del
quadro divengono poi soggetto assoluto della sua produzione. In questa stessa fase
anche il colore acquista un ruolo determinante, agendo a livello subliminale sulla
sensibilità dell'osservatore e creando illusioni ottiche, tali da ribaltare,
mediante escamotage, lo sfondo pittorico delle opere.
Ad accompagnare la costante ricerca visiva è lo studio della musica che, insieme
alla scrittura, rimarrà una delle espressioni artistiche più congeniali al suo
lavoro. Conia lo pseudonimo di Vladimir Swarovski, con cui firmerà alcuni scritti, e
il termine Pigheologia, propriamente studio delle natiche, (dal greco pigè, natica),
disciplina con la quale, come si è già accennato, l'autore individua il carattere
delle signore.
Ufficio Stampa: Ku.Ra, Rosi Fontana
via Garibaldi, 63 - Pisa tel. 050-9711343
e-mail: info@rosifontana.it web: http://www.rosifontana.it
Inaugurazione 27 ottobre 2007
Palazzo Mediceo
via del Palazzo, 358 - Seravezza (Lu)
orari: 15.00-19.30
ingresso libero