Less is more. Opere dal 1991 al 2007. La mostra ripercorre un arco esistenziale, esperienziale e biografico dell'artista. Esposte opere strettamente figurative, opere piu' espressioniste fino a forme astratte e concettuali.
Less is more
«La costellazione della mostra - spiega Jörg Cristoph Grünert del Deposito Dei Segni – viaggia intorno a concetti e forme legate all’anatomia umana. Le opere presenti si collegano, riflettono e sublimano il substrato e le conseguenze dell’essere umano nella sua dimensione comunicativa, sociologica e storica e nelle conseguenze che gli si imprimono addosso come essere umano, fino alla fisiognomica e alla fisiologia, ossia la sua anatomia.».
La mostra ripercorre un arco esistenziale, esperienziale e biografico dell’artista Jörg Cristoph Grünert, fatto di incontri, arrivi, partenze, spostamenti, riflessioni e osservazioni sull’essere umano colto nel fluire del suo quotidiano: guardando i passanti per strada seduto al Off-Broadway Café della Ehrenstrasse, osservando un mendicante ai bordi di Piazza Neumarkt a Köln; visitando il Landwehrkanal a Berlino, in cui furono gettati i corpi di Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht; ascoltando il fragore dei corpi bagnati e ammassati lungo le rive del Danubio a Budapest per la festa del patrono; discutendo con il cineasta Christian Ghazi al Ta-Marbuta Cafè a Beirut …
La produzione in mostra in “LESS IS MORE”, attraversa un arco temporale che va dal 1991 al 2007; offre allo sguardo dello spettatore lavori che non seguono uno stile unitario. Si va da opere strettamente figurative (ritratti di ferite e morti in guerra; la sofferenza delle carestie; i senza tetto; e come esempio di cultura non superata il ritratto di Antonin Artaud, visionario del teatro e della vita) ad opere più espressioniste (''angeli'' scolpiti in legno e modellati in stoffa, ferro e polveri) a forme astratte e concettuali (sculture e installazioni emblema della fragilità, finitezza, incomunicabilità come la ''torre'', i ''contenitori pensanti'', la ''verticalità piombante'', ''hommage a la liberté”).
La mostra: «Non rappresentare l’uomo nella sua cifra anatomica – conclude l’artista Jörg Cristoph Grünert,– ma piuttosto cura una metacomunicazione sull’essere umano stesso: una possibilità per lo sguardo sensibile di cogliere il silenzio del sé che, se pur nella drammaticità del proprio vivere, può comprendere sfumature del reale e far scaturire una reazione all’abnegazione del passire quotidiano».
Ex Mattatoio
Via Gran Sasso - Pescara
Orario: 18-20
Ingresso libero