Glenda Cinquegrana: the Studio
Milano
via Francesco Sforza, 49
02 89695586 FAX
WEB
Urban_Codes
dal 21/11/2007 al 15/1/2008
lu-sab 10,30-13 e 15-19,30

Segnalato da

Glenda Cinquegrana




 
calendario eventi  :: 




21/11/2007

Urban_Codes

Glenda Cinquegrana: the Studio, Milano

Una selezione di artisti accomunati dalla scelta dell'elemento urbano inteso quale oggetto e soggetto di riflessione. L'architettura costituisce contemporaneamente il punto di partenza e di arrivo di un ideale discorso intellettuale condotto circolarmente all'interno della civilta' contemporanea.


comunicato stampa

Collettiva

The Studio propone un’attività espositiva concepita secondo una dimensione a-sistematica. Duttile come una galleria d’arte non riesce ad essere, the Studio segue tempi e modalità libere e rarefatte a seconda delle idee e degli eventi.

Urban_codes è una selezione di artisti accomunati dalla scelta dell’elemento urbano inteso quale oggetto e soggetto di riflessione. L’architettura costituisce contemporaneamente il punto di partenza e di arrivo di un ideale discorso intellettuale condotto circolarmente all’interno della civiltà e cultura urbana contemporanea.

In Urban_codes lo spunto rappresentato dall’oggetto architettonico, scelto come codice espressivo, consente di riflettere sulla dimensione disarticolata della città odierna. I frammenti dei differenti discorsi artistici si ricompongono idealmente all’interno di un medesimo quadro di riferimento: la città, nella sua dimensione storica culturale e sociale, emerge quale molteplice e frammentaria condizione propria della contemporaneità.

Attraverso prospettive diverse, i lavori determinano l’immagine dello spazio urbano quale luogo di relazione, conflitto e trasformazione; terreno di paure, di tensioni, desideri e aspettative.

Gli artisti in mostra, che appartengono a generazioni diverse, piuttosto che prossimi per l’uso degli stessi mezzi lo sono, al contrario, in virtù della distanza degli approcci espressivi. Gli strumenti prescelti - che spaziano liberamente fra fotografia, pittura e collage - e il modo stesso di farne uso, rivelano come la visione parziale sia l’unica possibile forma di esplorazione delle tematiche complesse inerenti al territorio urbano contemporaneo.

Gli artisti:

108 (Alessandria 1978)
dopo la partecipazione alle maggiori rassegne internazionali dedicate al tema – non ultima la Biennale di Venezia di quest’anno - può essere ritenuto uno dei maggiori street artists italiani.
Lo spazio della città, sia esso il sottopassaggio urbano o le mura di una fabbrica in disuso, è territorio senza legge: la street art si fa strumento per esprimere una condizione di marginalità culturale perseguita quale dimensione creativa. Su questo territorio di conflitto la pittura disegna, concreta immagini che si elevano a fantasmi dell’inconscio individuale e collettivo.

Collettive principali: Biennale di Venezia, Arsenale Nuovo (2007); Street Art. La strada come spazio esposto. Tra arte e polemiche, Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia (2007) Segundo Asalto, Zaragoza, Spagna (2006); Urban Edge Show Milano, (2005); Nusign 2.4 Parigi, (2004)


Falta Uno (Andrea Forlani, Jenni Garzon, Ilenia Monterosso, Enzo Ruocco)
è un collettivo fotografico under 30. La loro partecipazione più recente come gruppo è al concorso fotografico "BARIphotoCAMERA International Award 2006”.
Se la fotografia da reportage è lo strumento di reazione alla perdurante tradizione della fotografia oggettiva (dai Becher alla Hofer), allora questa utilizza provocatoriamente quegli stessi strumenti. Lo spazio del porto e delle febbrili attività produttive parla una lingua fatta di assenze: i suoi codici linguistici, quanto più isolati, tanto più sono significativi di un discorso che si vuole incentrato sull’umano e sul sociale.

Principali collettive: BariPhotoCamera International Award, 2006.


Andrea Garuti (Firenze 1965)
Per diversi anni fotografo di moda e di pubblicità, ha pubblicato di recente per la Damiani Editore un lavoro frutto di anni di ricerca fotografica realizzata su alcune città del mondo, differenti per storia ed identità (da Parigi ad Hong Kong, da New York a La Habana)
I suoi paesaggi fotografici si muovono liberamente fra vedutismo settecentesco e cartolina. Il gioco de-compositivo, con il sapiente uso del colore e la lucidità dell’immaginario pop, restituisce una visione urbana che è discorso frammentato, vocabolario balbuziente, indecifrabile: la città è disiecta membra che soltanto l’occhio del fotografo può ricondurre ad una dimensione umana e collettiva.

Principali personali: Views, Galleria Forni Milano (2007), Urbe Tremula, Galleria Romberg Roma (2006).


Weng Fen (Hainan, 1961)
è uno dei principali artisti cinesi contemporanei.
Come i principali fotografi cinesi della sua generazione (cfr. Between Past and Future: New Photography and Video from China, London, 2005), la sua ricerca si concentra sulla repentina evoluzione culturale che caratterizza la Cina odierna. Lo spazio urbano è il terreno privilegiato in cui si realizza il cambiamento. La visione idilliaca e fanciullesca del presente è continuamente messa in discussione dall’avanzamento del progresso.

Collettive principali: A World Within A World, The Red Mansion Foundation, London, UK (2006); Moscow photography Biennale, Moscow, Russia (2006); Between Past and Future: New Photography and Video from China, Museum of Contemporary Art Chicago, Chicago, USA, London (2005), New Chinese Photography and Video, International Center for Photography, New York (2004); Alors la Chine?, Centre Pompidou, Paris (2003).


Opening: giovedì 22 Novembre 2007 ore 19

The Studio
via F.Sforza, 49 - Milano
Dal lunedì al sabato dalle 10,30 alle 13,00 alle 15,00 alle 19,30. Su appuntamento.
Ingresso libero

IN ARCHIVIO [26]
Giovanni Guadagnoli
dal 28/4/2014 al 21/5/2014

Attiva la tua LINEA DIRETTA con questa sede