Pittura. La mostra rappresenta il primo viaggio delle opere di Boggeri nel Mezzogiorno. L'artista ha scelto Capua quale sede della sua "prima" al sud per porre l'accento sulla delicata condizione in cui versa il centro sul Volturno, crocevia di arte, cultura e storia troppo spesso dimenticate.
Sentieri
a cura di Enzo Battarra
Vito Boggeri, classe 1939, è tra i più interessanti esponenti dell'arte
contemporanea italiana. Sin dall'inizio della sua carriera fu sempre un
convinto sostenitore della ricerca dei diversi modi espressivi, nonché
della accurata indagine delle tradizionali e delle moderne tecniche
artistiche. (.) Boggeri proseguì nella sua attività di ricerca,
confrontandosi, spesso e volentieri, con i nuovi esponenti della Pop Art.
Verso la prima metà degli anni Settanta del Novecento la sua produzione
cominciò a confluire nelle moderne sperimentazioni tecniche e formali,
passando dalla pittura alla fotografia. In quel periodo i nuovi interessi
dell'autore si orientarono intorno alle recenti teorie dell'Arte
Concettuale, così anche i suoi lavori cominciarono ad essere il risultato
di una investigazione sull'arte. Le sue composizioni si avvalsero di
linguaggi eterogenei; Boggeri iniziò a spaziare, in maniera cosciente ed
equilibrata, da un campo all'altro delle differenti manifestazioni
artistiche. La fotografia, il video, il corpo ed altri mezzi espressivi
diventarono un solo "concetto", proiettato verso la più semplice delle
definizioni "boggeriane": "La cosa che conta in un'opera è l'idea". (.)
Riavvicinandosi alla pittura ed al suo immaginario, il contrasto armonico
tra realtà e sogno, è stato il leit motiv della produzione dell'ultimo
ventennio. (Luigi Fusco)
Esposizioni dell'artista
Oggi le opere di Boggeri sono in esposizione permanente a New York,
Parigi, San Paolo, Montreal, Tokio. Nel 1978 l'Artista ha tenuto una
permanente presso il Franklin Furnace di New York, riscuotendo vastissimo
successo di pubblico e critica. Stessa eco di consensi nel 1980 presso la
galleria La Bussola di Torino con la mostra "Due tre cose che so di
Alessandria". Lo scorso anno la kermesse pittorica di Boggeri, intitolata
"Incontri casuali" a Casale Monferrato ha fatto registrare il tutto esaurito.
Cataloghi delle sue opere sono pubblicati a partire dal 1974 (Della sabbia e altre cose).
Nel 1977, la monografia "Fantasia dell'opera" ha aperto la strada al
periodo più prolifico dell'artista. Nel 1978 con la pubblicazione del
catalogo "Happy days", Boggeri ha ottenuto la massima consacrazione nei
circuiti artistici internazionali.
Le immagini di Boggeri
Corpi zoomorfi che librano nello spazio come se fossero in assenza di
peso; arti trasformati in teste che simboleggiano la frammentazione
dell'io attraverso la vivisezione del suo corpo; scarne figure umane
raffigurate all'osso con nasi simili a carote, o a foglie, e occhi a croce
che restituiscono un'immagine spersonalizzata dell'uomo - come se fosse
una sagoma, una maschera dentro il grande teatro della vita, a tratti
grottesco, a volte semplicemente burlesco nella sua inevitabile
drammaticità. (Marinella Paderni)
Perché la mostra a Capua
La mostra che si terrà a Capua rappresenta il primo viaggio delle opere di
Boggeri nel Mezzogiorno. L'artista ha scelto Capua quale sede della sua
"prima" al sud per porre l'accento sulla delicata condizione in cui versa
il centro sul Volturno, crocevia di arte, cultura e storia troppo spesso
dimenticate.
Museo Provinciale Campano
via Roma, 68 Capua (CE)
Dal martedì alla domenica: 9 - 13; Martedì e giovedì: 15 - 18
Ingresso libero