La Banca Popolare di Bergamo ha di recente espresso la volonta' di rendere sempre visibile al pubblico il dipinto del pittore cinese collocandolo all'interno della sala del museo che ospita la Collezione Manzu'.
Papa Giovanni XXIII. Nuova collocazione
A partire dal prossimo 14 novembre 2007 sarà esposta al pubblico nella Collezione Permanente della GAMeC – Accademia Carrara l’opera Papa Giovanni XXIII dell’artista cinese Yan Pei-Ming, realizzata nel 2005 e parte della collezione della Banca Popolare di Bergamo.
L’opera è stata presentata per la prima volta in occasione della VI edizione della rassegna Invito a Palazzo, annuale manifestazione promossa dall’ABI che consente al grande pubblico di avere accesso al patrimonio artistico di proprietà delle Banche, normalmente non fruibile.
La Banca Popolare di Bergamo, Socio Benemerito dell’Associazione per la GAMeC, ha di recente espresso la volontà di rendere sempre visibile al pubblico questo dipinto di notevoli dimensioni, invito che la GAMeC ha accolto con entusiasmo con la proposta di esporlo negli spazi della Collezione Permanente.
La tela di Ming sarà collocata all’interno della sala che ospita la Collezione Manzù. L’accostamento consente di completare idealmente il percorso suggerito dalle opere esposte attraverso l’immagine di un personaggio che fu emblematico anche per lo scultore bergamasco. Il rapporto di amicizia che Giacomo Manzù ebbe con il “Papa buono” condusse, infatti, l’artista laico a realizzare per Giovanni XXIII numerose opere, tra cui la Porta della Morte nella Basilica di San Pietro e il ritratto del Pontefice.
La presenza di Yan Pei-Ming prosegue, al contempo, lo sviluppo verso la contemporaneità della Collezione che il museo ha intrapreso da diversi anni con le acquisizioni di significative opere di Getulio Alviani, Gabriele Basilico, Maurizio Cattelan, Alberto Garutti, Gianmarco Montesano, Alfredo Pirri, Luca Vitone e, a breve, Sislej Xhafa, solo per citarne alcuni.
L’iniziativa conferma l’impegno profuso dall’Istituto di Credito nella valorizzazione dell’arte e conferma la volontà di condividere un patrimonio che la Banca ha scelto negli anni, volontà che già si è concretizzata presso la GAMeC con il deposito, da diversi anni, dell’importante Busto di Pio di Giacomo Manzù.
Proprio a Giacomo Manzù ed a Pio Manzù verranno dedicate due mostre personali alla GAMeC nell’autunno del prossimo anno.
Noto per i grandi ritratti quasi monocromi – in nero, grigio o rosso – Yan Pei-Ming rappresenta soggetti ricorrenti della politica come Mao Tse Tung, dello star system come Bruce Lee o religiosi come il Papa, la Madonna o il Buddha. L’artista cattura lo sguardo e i dettagli dei volti di personaggi che sono simboli di un’epoca, sia dell’Occidente sia dell’Oriente, ritratti non per il ruolo che hanno avuto nella loro esistenza ma in quanto icone, consacrate attraverso i media, di un particolare momento storico; non più elemento individuale ma universale: “Io mi interesso dell'uomo in generale, ed il mio lavoro può essere considerato una sorta di ritratto universale. Ciò che dipingo è in fondo un'idea di questa umanità". (Yan Pei-Ming)
La pittura di Ming, materica quasi espressionista, è ottenuta con colpi di pennello decisi, violenti, emozionali che trasformano, nel caso dell’opera esposta, il volto del Papa in un paesaggio dalle infinite sfumature in cui lo sguardo si perde travolto da una grande carica emotiva.
Il metodo di lavoro di Ming, un intenso interagire con la tela, quasi fosse una lotta tra sé e l’opera che sta realizzando o una sorta di danza rituale che ricorda la pratica marziale orientale, è ben documentato nel film Ming, artiste brigand del regista francese Michel Quinejure - presentato al 12° Festival internazionale di film sull’arte contemporanea a Napoli - e che sarà proiettato alla GAMeC il prossimo 12 dicembre.
La presenza dell’opera anticipa la mostra personale che la GAMeC dedicherà all’artista cinese nel 2008.
Yan Pei-Ming. Cenni biografici
Artista di fama internazionale, Yan Pei-Ming nasce a Shangai (Repubblica Popolare Cinese) nel 1960. Figlio della rivoluzione culturale diviene pittore di propaganda sotto il regime maoista prima di emigrare nel 1981 in Francia, dove studia prima all'Ecole nationale des Beaux-Arts di Dijon e poi all'Institut des Hautes Etudes en Art Plastique di Parigi.Sin dall’inizio della sua carriera Pei-Ming si distingue per l’interesse per la figura umana e per il genere del ritratto.
Dal 1987 inizia la serie dei ritratti di Mao Tse Tung, per poi insistere soprattutto su altre icone mondiali come Buddha, il Papa e Bruce Lee e su temi privati come gli autoritratti e la figura del padre.
Tra i suoi lavori si possono ricordare anche 108 Brigands (108 Briganti), una serie di 120 ritratti – realizzata durante il suo soggiorno all'Accademia di Francia a Villa Medici di Roma nel 1993 - che si riferisce ad un classico della letteratura cinese, il romanzo epico Sul bordo dell'acqua che racconta in 120 capitoli le sconfitte di 108 briganti.
Ha preso parte, tra l’altro, alla Biennale di Venezia (1995, 2003), alla Biennale di Lione (1997) e alla Biennale di Istanbul (2007). Numerose istituzioni pubbliche e private gli hanno dedicato mostre personali tra le quali: Musées d’Art et d’Histoire di Ginevra (2003), Musée des Beaux-Arts di Dijon (2003), Musée des Beaux-Arts et d’archéologie de Besançon (2003), Kunsthalle di Mannheim (2004), Musée d’Art Moderne, Saint-Etienne (2006).
Info GAMeC
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GAMeC - Collezione Permanente
Via S. Tomaso, 53 Bergamo
Orari: martedì – domenica: 9.30-13; 14.30-17.45 / lunedì chiuso
Ingresso libero