Personale. La mostra si sviluppa intorno alle assonanze tra pittura e poesia, corrispondenze che l'artista intuisce e traduce in quadri di formato orizzontale, con la consueta tecnica ad olio su lino a velatura. Il fiume, metafora della vita e luogo simbolico, ricorre in tutte le tele.
La mostra si sviluppa intorno alle “assonanze” tra pittura e
poesia, a corrispondenze che l’artista intuisce e traduce in quadri
con la consueta tecnica ad olio su lino a velatura. Le tele,
realizzate nel 2007, tutte inedite, sono caratterizzate dal formato
orizzontale lungo e stretto, quasi delle finestre a nastro che
inquadrano paesaggi fluviali; i colori sono intensi e
antinaturalistici (arancioni, rosa quinacridone, gialli acidi…) e
ogni quadro è legato ad una poesia, da cui, in un certo senso, trae
origine.
Il fiume, metafora della vita e luogo simbolico in cui l’acqua
scorre o stagna, è presente
nelle opere di vari poeti e nei quadri in mostra troviamo riferimenti
a Holderlin, Stevens, Heaney, Montale, e numerosi altri.
Fiumi simili e mai uguali nemmeno a se stessi per l’incessante
cangiare della luce, delle
ore e delle stagioni.
Questi nuovi quadri di Clara Brasca rappresentano un paesaggio
suggerito, evocato
dalle parole dei poeti, in atmosfere sature di luce, paesaggi
dell’anima, geografie dei
sentimenti che rimandano ad un archetipo di natura in cui non c’è
traccia umana e di
cui possiamo fantasticare l’esistenza nel biblico Paradiso
Terrestre, negli scritti di Virgilio o nei dipinti dei pittori
classici.
Sono immagini da contemplare, su cui fermare l’attenzione per
ripensare al nostro
rapporto con la natura, con il paesaggio (che ne è una parte) in
contrasto con i nostri paesaggi urbani, post-industriali, con i non
luoghi di Marc Augé o con la natura disneyland dei villaggi turistici.
Sono infine un invito a ripensare anche “poeticamente” il nostro
abitare la Terra.
Inaugurazione 22 novembre 2007
Galleria Maria Cilena
Via Carlo Farini, 6 - Milano
Ingresso libero