Prompt box collage. Fotografia. L'artista si muove come un suggeritore da palcoscenico, che dalla sua buca (dal prompt box) suggerisce agli spettatori motivi visivi, scorci e proiezioni parziali di vita quotidiana.
La dualità dell’integrazione e della differenza. Paradossalmente è tra queste due anime distanti, mobili e trasversali che agisce l’operare di Manuela Martines. Integrazione come positiva capacità di mettere insieme cose diverse e differenza come il risultato di una sottrazione. Integrare una sottrazione è completare un’ipotesi. Dare vita ad una possibilità.
Con le opere più recenti, Martines, si muove come un estroverso suggeritore da palcoscenico, che dalla sua buca (dal prompt box) suggerisce non all’attore ma agli spettatori, e non parole ma motivi visivi, non suoni ma segni, scorci e proiezioni parziali di vita quotidiana, consegnandogli anche le chiavi per un’interpretazione dell’opera, che tenga conto sia delle personali aspettative dello spettatore, che delle dinamiche che i “segni-storia” delle immagini portano con sé, unendo i due fattori.
L’atto del suggerimento è sempre sottovoce, come da tradizione, ed è significativo che ciò, voglia un po’ dire, ti porto con me…a cogliere i significati dei miei liberi accostamenti, dei miei collegamenti, delle mie aperture di senso.
Ti porto con me ad evocare sensazioni nuove, interpretazioni nuove, nate dall’integrazione di fatti e cose diverse, differenti. Collage d’immagini psicologiche e d’immagini affettive, d’immagini familiari e altre più universali, alcune colte sull’istante altre più meditate e costruite, durante viaggi e incontri avvenuti in luoghi differenti sparsi tra oriente e occidente (anche qui due opposti che si incontrano...). Immagini con un alto grado di pittoricità, di struttura compositiva, che ben si prestano ad essere coniugate, accostate, collegate da una creatività pulsante ed inconscia, quasi rituale.
E sotto-sopra questi accostamenti “trasparenti”, s’iscrive una grafia (chiaramente visibile e rintracciabile ad esempio nei disegni) che agisce come un collante amplificatore di contenuti, una grafia varia e consequenziale, naturale e polimorfa che segna i punti d’incontro dei significati (come ad esempio nella flora rossa che caratterizza poi alcuni disegni, o in altri in cui “scrive” sui quadri digitalmente). Il “collage” di Manuela Martines, difficilmente è sovrapposizione, ma si muove più come giustapposizione, come ampliamento di prospettive, è un collage portato all’evoluzione. E questo con un procedere lento. Lentamente. Come in un’efficace e corretta compitazione, dettata a cogliere i minimi particolari di una parola, di una frase.
Il titolo generale di questa serie d’opere è difatti “Spelling”, fare che della compitazione è parallelo. Spelling-casa. Spelling-incrocio. Spelling-luce, e così via. Il ritmo della parola, la sua ritmicità, diventa immagine.
La lentezza dello spelling si traduce in un’integrazione che completa la visione e dà il via, ad un racconto visivo nuovo. Manuela Martines ci presenta così la compitazione del vissuto, mescolandolo in un crogiuolo in cui la memoria personale è la scusa per ordinare una nuova lingua per il mondo, e per tornare al senso del suggerimento, il richiamo ad un nuovo ordine delle cose, regolato da una casualità ricercata.
∗Luca Scarabelli
Biografia di Manuela Martines
Nata a Gallarate, Manuela Martines compie gli studi artistici negli anni ’80, presso l'Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Da anni svolge l’attività artistica proponendo il suo lavoro in numerose mostre personali e collettive (Museo d’Arte Contemporanea di Gallarate, Premio Michetti di Francavilla). Negli ultimi anni ha frequentato per studio anche le città di Londra e Parigi, dove ha esposto in mostre personali. Il suo lavoro fin dall’inizio è stato caratterizzato dall’attenzione verso i materiali, indagati per le loro caratteristiche intrinseche e per il loro valore allegorico. L’attenzione per il materiale si è tradotto spesso anche in interventi nello spazio con installazioni site specific.
Negli ultimi lavori l’attenzione si sposta sull’interazione tra varie tecniche e discipline, con opere in cui la pittura e il disegno, dialogano con la tecnologia digitale e la fotografia. Manuela Martines accompagna l’attività artistica con quella didattica, insegnando al Liceo Artistico di Varese.
Gili Arredamento
Via Matteotti, 5 (Borgo Padova) - Castelfranco Veneto (TV)
Ingresso libero