6 quadri storici del Realismo italiano e 25 opere sulle poesie di Bertolt Brecht. Il patrimonio raccolto nel fondo, composto dall'archivio e dalla biblioteca di Gabriele Mucchi, riflette i variegati interessi di un protagonista della cultura artistica italiana che fu pittore, illustratore, architetto, designer, scrittore.
a cura di Fiorella Mattio e Gianfranco Bertolo
Il Centro Apice dell'Università degli Studi di Milano presenta al pubblico il
Fondo Gabriele Mucchi. Il patrimonio raccolto nel fondo, composto dall'archivio e
dalla biblioteca di Gabriele Mucchi, riflette sia i variegati interessi di un
protagonista della cultura artistica italiana contemporanea che fu pittore,
illustratore, architetto, designer, scrittore e traduttore, sia gli intrecci della
sua vicenda creativa, snodatasi per tutto il novecento, con la storia e
l'attività di tante altre importanti fi gure della cultura italiana ed europea
del secolo.
La mostra "Cultura e lavoro nell'arte di Gabriele Mucchi", promossa dalla
Sig.ra Susanne Mucchi in collaborazione con l'Università e curata da Fiorella
Mattio e Gianfranco Bertolo, sarà presentata sabato 24 novembre alle ore 16.00 al
Centro culturale Concetto Marchesi da Antonello Negri, direttore del dipartimento di
storia delle arti della musica e dello spettacolo dell'Università degli Studi di
Milano e da Raffaele De Grada, critico e storico dell'arte, alla presenza
dell'assessore al lavoro della Provincia di Milano, Bruno Casati.
Gabriele Mucchi
Gabriele Mucchi (Torino, 1899-Milano, 2002). Figlio del pittore e storico
dell'arte Anton Maria Mucchi, si laurea in ingegneria civile nel 1923 a Bologna.
A Milano negli anni '30 divenne uno dei protagonisti delle avanguardie artistiche,
da "Corrente" al movimento realista. Fu pittore, architetto e designer lavorando
tra Milano, Parigi e Berlino. Dopo l'esperienza partigiana, dal 1951 insegnì
all'Accademia di Belle Arti di Berlino Est.
Il Fondo
Il fondo è costituito da circa 3500 volumi provenienti dalla biblioteca personale
di Gabriele Mucchi e dal suo ricco archivio: riflette l'ampio spettro delle sue
attività così come l'intreccio della sua vicenda creativa con quella dei
personaggi che gli furono vicini e con i quali a lungo coltivò rapporti
d'amicizia. Il fondo è di speciale rilievo per lo studio dei rapporti e degli
scambi artistico-culturali tra Italia e Germania, dove Mucchi ha a lungo vissuto e
operato. Vi sono conservati i numeri dei principali periodici d'arte della RDT,
sui quali scrisse lo stesso Mucchi, molti cataloghi di mostre da lui visitate o a
cui partecipò a partire dal secondo dopoguerra, numerose monografie e cataloghi
dedicate ai principali artisti contemporanei della RDT. Un consistente nucleo è
costituito dalle opere letterarie: sono conservate tutte le opere tradotte o
illustrate da Mucchi, nelle diverse edizioni, i libri degli autori preferiti, testi
di storia e teoria artistica con le note dell'artista.
La mostra
Una prima parte della mostra è dedicata a sei quadri storici del realismo italiano,
che affrontano i temi pi๠urgenti dell'Italia del dopoguerra, quali le lotte dei
lavoratori, la crisi degli alloggi, il problema del lavoro. Vengono esposti I
senzatetto e Nelle cantine di Milano, entrambi realizzati nel 1950 per la mostra Da
Montenapo all'Ortica, organizzata da Mucchi con altri artisti milanesi per
sollecitare una risposta politica alla speculazione edilizia del dopoguerra e alla
mancata ricostruzione dei quartieri popolari. Seguono due quadri fondamentali del
ciclo dedicato dall'artista a Maria Margotti, mondina ferrarese uccisa durante uno
scontro fra polizia e lavoratori, tra i quali La morte di Maria Margotti I, 1949,
presentato per la prima volta al pubblico milanese, grazie al prestito concesso
dalla Cgil di Parma. Infine due opere illustrano il tema del lavoro dei pescatori,
dell'attesa delle donne in riva al mare e del pericolo rappresentato dalla
burrasca, quasi una metafora della vita.
La seconda sezione della mostra illustra il rapporto fra Gabriele Mucchi e Bertolt
Brecht, con il quale strinse amicizia durante i frequenti soggiorni a Berlino.
Accanto ad acquarelli e incisioni, sono così esposti i manoscritti delle traduzioni
di Gabriele Mucchi dalle poesie d'amore e politiche di Bertolt Brecht, pubblicate
da Garzanti nel 1986.
Gli incontri
L'iniziativa è inoltre corredata da un ciclo di incontri tematici volti ad
approfondire i vari aspetti dell'arte di Gabriele Mucchi e in particolare
l'impegno politico e sociale e il rapporto con Bertolt Brecht ben rappresentati
dalle opere in mostra.
Venerdì 30 novembre 2007, ore 18
Gabriele Mucchi. Un viandante mai stanco
Introduce Fiorella Mattio
Alessandro Quasimodo, attore e regista teatrale, legge brani da Le occasioni
perdute. Memorie 1899-1993 di Gabriele Mucchi
Proiezione del film Gabriele Mucchi. Un viandante mai stanco, (Italia, 2000, 12'
36"), realizzato dall'Atelier Sievi con il contributo di Aem spa.
Lunedì 10 dicembre 2007, ore 18
Lavoro, arte e società . Il ruolo del sindacato oggi
Presiede Bruno Casati.
Introduce Gianfranco Bertolo.
Intervengono Onorio Rosati, Graziella Carneri, Gianni Cervetti, Antonio Costa, Carlo
Ghezzi, Elisa Milanato, Saverio Nigretti, Antonio Pizzinato, Maria Sciancati.
Sabato 15 dicembre, ore 17
Le poesie d'amore e politiche di Bertolt Brecht nella traduzione di Gabriele Mucchi
Introduce Fiorella Mattio.
Tommaso Minniti e Annamaria Rossano, attori del Piccolo Teatro. Città di Milano,
leggono le poesie di Bertolt Brecht che hanno ispirato l'arte di Gabriele Mucchi.
Partecipa l'attrice Marta Galli.
Ufficio Stampa Università degli Studi di Milano
Anna Cavagna anna.cavagna@unimi.it
Glenda Mereghetti glenda.mereghetti@unimi.it
Tel. 02 50312983 - 02 50312025
Centro culturale Concetto Marchesi. Cooperativa editrice Aurora
Via L. Spallanzani 6, - Milano
dal martedì al sabato (festivi esclusi), ore 16-19