Andrea Buglisi
Adriano Persiani
Andrea Salvatori
Nicola Vinci
Alberto Zanchetta
Federico Lupo
Andrea Buglisi, Adriano Persiani, Andrea Salvatori, Nicola Vinci. Collettiva multisettoriale: scultura, pittura pop, polittici dedicati a Mantegna. "L'artista e' figura errante: come Ahasvero e' condannato ad attraversare il tempo, gli stili, i temi, le tecniche".
a cura di Alberto Zanchetta e Federico Lupo
Un cordone ombelicale si estende dall’Alba dei Tempi fino al Contemporaneo, permettendo al “già visto” di essere “visto meglio”, ovvero d’essere ampliato e perfezionato. L’ex novo – più che l’utopico ex nihilo – è una condizione seminale, non tollera infatti che l’artista possa essere dimentico della Storia, né che finisca per arroccarsi nel proprio solipsismo. Bisogna avere co[no]scenza del passato e del proprio presente, non tanto per far proliferare la citazione quanto semmai per “citare - in giudizio”, per mettere cioè agli atti la propria versione dei fatti (e del fare, quindi dell’arte, giacché è tutt’altro che univoca, dubitativa più che risolutiva).
L’artista è figura errante: come Ahasvero è condannato ad attraversare il tempo, gli stili, i temi, le tecniche, senza riuscire ad essere veramente appagato di se stesso; ambisce sempre a qualcosa di più, di altro, che lo porti ancora oltre, lontano. Irrequietezza che è slancio vitale, energia creativa, pungolo irrinunciabile e legittimo. Ogni vero artista pondera le orme da lasciare, anche a rischio di arrancare nella luce così come brancolare nel buio, condizione non meno necessaria per ottenere risultati, non certamente per cercare attenuanti.
I Passi di Nicola Vinci (titolo del polittico dedicato a Mantenga esposto in mostra) si inscrivono in tale ambage, piena di stupori, di misteri, d’ignoto, a evidenziare «il rapporto con la fede, la superstizione e il carattere mistico delle cose». Tra convergenze e ambivalenze, le sculture di Andrea Salvatori e Adriano Persiani appartengono a una rilettura della materia e degli oggetti, un rinascere a nuova vita che suggerisce un itinerarium mentis fuori dall’ordinario, verso l’extra-ordinario...
Tanto più impervi e tanto più sono gratificanti gli attraversamenti artistici; lo dimostra il melting pot (o pop?) di Andrea Buglisi, che assimila informazioni retiniche in modo onnivoro per poi raggiungere una summa compositiva in cui le forme e i colori inseguono il ventaglio delle idee. Quattro differenti iter che gettano uno sguardo in avanti e all’indietro, perché – com’è vero che una benda nera cinge la fronte di Ahasvero nascondendo «in tal modo una croce infuocata la cui luce gli distrugge la mente ogni volta che ha raggiunto un determinato grado di perfezione» [Gustav Meyrink] – ogni camminamento è un nuovo, caparbio, ricominciamento.
Inaugurazione ore 19
Zelle Arte Contemporanea
via Matteo Bonello, 19 - Palermo
Orario: dal lunedì al sabato dalle h.17.00 alle h.20.00
Ingresso libero